Il pasticciaccio dei Centri per l’Impiego. Quello che non si dice sul Reddito di Cittadinanza

Si annunciano 4000 assunzioni per i Centri per l’impiego, indispensabili a far partire il reddito di cittadinanza, poi si scopre che arriveranno solo in estate. Eppure le 4mila assunzioni da parte delle Regioni risultavano indispensabili, ben che vada arriveranno solo ad Agosto mentre le procedure di ingresso e di formazione avranno bisogno di mesi, sicuramente proseguiranno per tutto il 2019.

20gennaio 2018 di Federico Giusti

Il quadro è paradossale e ci riporta a una ironica storiella della nostra gioventù con l’amico che acquistava lo stereo per la macchina ma. non aveva i soldi per comprare l’autovettura. Il reddito di cittadinanza ha bisogno di una macchina organizzativa e gestionale che avrebbe dovuto essere predisposta prima dell’approvazione del decreto, al contrario (le elezioni europee sono vicine e i sondaggi danno il MOv 5 Stelle in netto calo di consensi) di quanto sta invece avvenendo.

Ma, veniamo allora al cronoprogramma:

  • Entro fine Aprile il sussidio verrà erogato ai richiedenti in possesso dei requisiti.
  • Entro fine Maggio la convocazione al centro per l’impiego per la disponibilità al lavoro.
  • Entro fine Giugno saranno convocati i componenti maggiorenni del nucleo familiare per iniziare il cosiddetto percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo. 

Parliamo di 1,4 milioni di nuclei e di 4,5 milioni di persone, poi ci sono oltre 3 milioni di disoccupati fuori dal reddito che continueranno a gravitare attorno ai centri per l’impiego. Con il personale oggi in servizio e le tempistiche del reddito siamo sicuri di non arrivare alla paralisi dei centri? E i beneficiari del reddito non invocheranno la ghigliottina per i ritardi degli  adempimenti burocratici spianando la strada a qualche parlamentare o ministro in vena di privatizzazione dei servizi pubblici?

Forse corriamo troppo ma gli scenari appena descritti sono più’ vicini di quanto crediamo, del resto la legge  di Bilancio ha  assegnato le risorse alle Regioni per le 4mila assunzioni ma i fondi per essere stanziati concretamente necessitano di adempimenti formali ai quali dovranno seguire le procedure di reclutamento del personale necessario per i centri per l’impiego.

Per esempio occorre un decreto ministeriale che detti linee guida su come distribuire i nuovi assunti, ben che vada, tra bandi regionali e concorsi, arriveremo a fine estate prima delle assunzioni e le nostre previsioni sono alquanto ottimistiche se pensiamo a qualche anno fa quando si decise di assumere 1600 dipendenti per i centri per l’impiego e, a distanza di oltre due anni, i concorsi non sono ancora partiti.

Analogo discorso vale per i cosiddetti tutor, i navigator (termini italiani comprensibili no?)  che dovrebbero assistere i beneficiari del Rdc nell’avviamento al lavoro, dovrebbero essere assunti da Anpal servizi, una spa che non dovrà procedere con concorsi pubblici  ma in ogni caso dovrà pur fare delle selezioni che richiedono settimane e forse mesi soprattutto perchè Anpal non ha sedi sui territori. Sulla tipologia dei contratti di questi navigator sarebbe bene capire le intenzioni del Governo , a logica potrebbero essere anche lavoratori occasionali con poche tutele visto che il reddito vale per 3 anni dopo i quali tutto viene rimandato ai dati economici.  Anpal sarà alla fine ospitata dai centri per l’impiego, la domanda che ci poniamo è solo una: non era piu’ logico assumere tutti con i centri per l’impiego, stanziare i fondi dall’estate 2018 ed essere già pronti con le assunzioni per la primavera 2019 con personale formato e capace di muoversi?

Un pasticciaccio, un brutto pasticciaccio all’insegna di tempistiche sbagliate, precarietà e con l’enigma contrattuale per tanti lavoratori. Anche questo è il Reddito di Cittadinanza.

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