presso Ristor_Orto POLPETTA Via dei mulini, 27 a Livorno
Il rifiuto del lavoro
Introduce Massimo Maggini
Ne parliamo con Ottone Ovidi, autore de “il rifiuto del lavoro” (bordeauxedizioni. 2015)
31marzo 2016 da Libera Università Popolare “Alfredo Bicchierini”, nell’ambito del (per)corso MaloXX
Il lavoro è diventato l’incubo o il sogno ricorrente – forse le due cose insieme – di molte generazioni. Lo cerchiamo ovunque, ma ovunque manca o sfugge. Quando lo troviamo, dobbiamo sempre più spesso sopportare condizioni che rasentano l’inumano. C’è chi dice che la società del lavoro sia in decomposizione, che lo voglia o meno. C’è invece chi sostiene che la mancanza di lavoro e la sua sottomissione ai diktat del sistema del capitale facciano parte di un progetto di asservimento del corpo sociale alla mega-macchina capitalistica.
Di fatto, in una società del lavoro, non si sopravvive senza lavorare, e la disoccupazione e le condizioni brutali del lavoro stanno portando sull’orlo della disperazioni intere moltitudini.
Negli anni ’70 in Italia ci fu chi dette a questi problemi una risposta molto radicale, che in un certo senso anticipava i tempi e spostava le questioni su un piano molto diverso, di liberazione e rottura con il criminale sistema del capitale. Riprendere forse oggi quel filo interrotto, potrebbe aiutarci ad aprire di nuovo spazi per agire e per pensare inaccessibili, o comunque difficilmente recuperabili, dal potere.