Il Sindaco di Livorno dopo sei mesi: atti e promesse del programma cinque stelle

fanucchi massimoChe cosa faceva Nogarin prima di fare il Sindaco?

31dicembre 2014 di Massimo Fanucchi

nogarinQualunque cosa facesse guadagnava molto bene, perché durante la sua prima conferenza stampa del 1 luglio 2014 dichiarò: “Se fate un calcolo rispetto a quanto io percepisco, è chiaro che rispetto al passato io mi sono abbondantemente diminuito lo stipendio”. Poi qualche mese dopo fu reso noto l’importo della sua dichiarazione dei redditi del 2013, qualcuno fece i calcoli e qualcosa non fu altrettanto chiaro: il reddito lordo denunciato al fisco ammontava a €. 40.602, circa 34.998 euro in meno rispetto ai 75.600 euro lordi annui di indennità spettante al Sindaco, al netto della decurtazione del 10%, promessa e mai deliberata. Almeno finora.

E questo fu solo l’inizio. Quel che segue è il confronto, che riguarda i primi sei mesi di governo della città, tra alcuni atti concreti e quanto previsto nel programma cinque stelle presentato ai livornesi.

  1. Nella conferenza stampa del 1.7.14 Nogarin dichiarò che avrebbe nominato molti meno assessori della precedente giunta Cosimi. Dopo un lungo ed estenuante parto, neha nominati nove, esattamente come prima!
  2. A pag. 38 del programma elettorale 5S è scritto: “Decurtazione delle indennità di Sindaco e assessori seguendo le stesse modalità utilizzate dal Comune di Parma”. Nella conferenza stampa del 9.7.14, scomparso qualsiasi riferimento a Parma, il Sindaco promise la decurtazione delle indennità di Sindaco e assessori del 10%. Successivamente, le decurtazioni sono state ridotte da 10 a 2 (Sindaco e Vice). Gli altri 8 assessori hanno promesso di versare un obolo volontario su un conto aperto di Banca Etica. Molti esponenti ed elettori cinque stelle attendono da sei messi la pubblicazione delle buste paga di Sindaco e assessori sul sito on line del Comune. Come a Parma.
  3. Dopo circa un mese dalla sua elezione a Sindaco, gli assessori scesero da tre a due, perché l’architetto Simona Corradini, presentata nel corso della conferenza stampa del primo luglio, fu silurata nel giro di 24 ore, candidandosi ad entrare nel guinnes dei primati. Quando gli fu fatto notare che la nomina della Corradini era in contrasto con il regolamento approvato dai cinque stelle, il Sindaco rispose: “Mi sono preso io la piena responsabilità, pur sapendo che andava contro il punto G del regolamento di selezione pubblica degli assessori, ma non potevo farmi scappare una figura di così alto profilo”. Infatti, l’assessore Corradini non scappò da nessuna parte. Le fu semplicemente revocato l’incarico, sempre sotto la piena responsabilità del Sindaco e mediante una procedura di alto profilo. Comunque, su questa vicenda bisogna riconoscere che il punto G del regolamento, alla fine, è stato rispettato, o è stato fatto rispettare.
  4. Nella tabella di pagina 39 del programma elettorale 5S è scritto: “Definizione nuovo patto fondativo e regole di ingaggio per il welfare nella città di Livorno – tempistiche 90 giorni. Attuazione del nuovo patto per il Welfare. Provvedimenti e/o delibere di giunta – tempistiche 100 giorni”. Sempre nei primi cento giorni erano previsti tavoli di lavoro e incontri pubblici nei quartieri. ESITO: nessun tavolo, nessun incontro pubblico, nessun patto per il Welfare, nessun provvedimento. In alternativa al nuovo patto per il Welfare c’è un bel taglio ai servizi sociali, approvato con il bilancio preventivo 2015.
  5. A pag. 37 del programma 5S è scritto: “Minori tasse a partire dai redditi più bassi. Esenzione addizionale comunale all’IRPEF per iredditi fino a 28.000 euro e diminuzione dell’aliquota per i redditi sopra 28.000 euro”. Poi è aggiunto: “…le entrate derivanti dagli accertamenti e dal recupero dell’evasione fiscale sono sufficienti a coprire la mancata entrata IRPEF”. ESITO: nel bilancio 2015 approvato il 23.12 è stata aumentata l’Irpef (sopra e sotto i 28.000 euro), incrementata la Tari, l’Imu e la Tasi del 40% (da 2,5 a 3,5 per mille). Se la Tasi rimarrà al 2,5 per mille per il 2015 sarà solo grazie alla legge finanziaria approvata dal parlamento. Naturalmente è tutta colpa di Matteo Renzi e dei tagli del governo, perché nessuno aveva avvertito il Sindaco che i bilanci dei comuni vengono tagliati da anni.
  6. Sempre a pag. 37 del programma 5S: “Tagli ai costi della Politica”. ESITO: la riduzione (da deliberare) dell’indennità di Sindaco e vice non coprirà, nemmeno di un terzo, l’impegno di spesa di 38.000 euro annui per finanziare i contestatissimi rimborsi spese di viaggio casa-lavoro per il Sindaco e gli assessori residenti fuori Livorno. I rimborsi sono stati approvati con delibera di Giunta Comunale n. 431, del 28.10.2014, senza una preventiva modifica dell’atto di indirizzo del Consiglio Comunale n. 10, del 15.1.2002, che non li prevedeva. Consiglieri di maggioranza e di opposizione sono stati tagliati fuori da questa scelta. Ai costi della politica vanno aggiunti quelli relativi alla nomina del direttore generale e di due dirigenti che saranno nominati dall’esterno. Solo il direttore generale graverà sul bilancio del comune, se non abbiamo letto male, per un importo di 129.000 euro l’anno.
  7. A pag. 38 del programma 5S è scritto: “Il Movimento 5 Stelle intende destinare molte più risorse alle politiche sociali, rispetto a quanto fatto dall’amministrazione uscente”. Con il bilancio 2015 approvato è stata data una sforbiciata di 450.000 euro circa per il comparto sociale.
  8. A pag. 54 del programma 5S è scritto: “Valorizzazione dei Centri Commerciali Naturali e dei mercati cittadini in alternativa allaGrande Distribuzione”. E a pag. 55: ”…..si rende necessario riprogrammare il nostro territorio, non rilasciando ulteriori autorizzazioni per la costruzione di nuovi centri commerciali”. ESITO: verrà rilasciata l’autorizzazione per l’apertura dell’ipermercato Esselunga a Livorno. Il nuovo ipermercato favorirà la libera concorrenza, un po’ meno la credibilità del Sindaco agli occhi dei piccoli commercianti. Anche in questo caso, si scrive una cosa, se ne fa un’altra e si promette una serie di espedienti per renderla digeriribile a chi si sentiva rassicurato.
  9. A pag. 4 del programma 5S è scritto: “Le Circoscrizioni sono morte! Viva il decentramento!” ESITO: le circoscrizioni sono morte (per legge dello stato), e dopo sei mesi il decentramento, la partecipazione popolare e i Consigli di Zona sono morti insieme alle circoscrizioni.
  10. A pag. 40 del programma 5S è scritto: “Piano addizionale di sostegno all’occupazione e al reddito. Con 3 milioni di euro di risorse possiamo pensare di dare occupazione a 1.000 lavoratori/lavoratrici per 3 mesi a 1.000 euro lordi/mese (oppure 250 lavoratori/lavoratrici per 1 anno sempre a 1.000 euro/lorde mese), con impiego: nella raccolta differenziata “porta a porta” in tutta la città; in lavori socialmente utili quali il recupero, pulizia e custodia dei beni pubblici come giardini e parchi”. ESITO: nel bilancio 2015 non è previsto alcun piano per l’occupazione. Se ne riparlerà nel 2016. Forse.

 Conclusione.

Di Gennaro e nogarinCi siamo limitati ad alcuni punti del programma non rispettati evitando di commentare il pasticciaccio del bando di Aamps, su cui Steve Jobs De Gennaro, Sindaco e competente assessore comunale si sono letteralmente incartati. Il problema è stato risolto in mezza giornata spostando in Prefettura la ricerca di una soluzione. Abbiamo anche evitato di commentare la riunione d’urgenza della Giunta Comunale per denunciare gli autori di una vignetta. Denuncia che è stata ritirata proprio in questi giorni. Infine, abbiamo steso un velo pietoso anche sulla seduta del Consiglio Comunale del 22/23 dicembre, durante la quale nessun consigliere cinque stelle, o assessore, è intervento per rispondere alle obiezioni delle opposizioni e per difendere il bilancio 2015 e gli atti correlati da approvare. 

Un silenzio agghiacciante e senza precedenti che ha lasciato esterrefatti i consiglieri di opposizione che hanno abbandonato l’aula senza partecipare alle votazioni.

Con una nuova nota torneremo invece a commentare la sindrome di accerchiamento del Sindaco, la sua evidente insofferenza alla critica politica, la sua PNL e la sua aggressività, soprattutto quando parla degli avversari o quando viene contestato.

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