Il valore pedagogico della Coppa Barontini. Costruiamo un futuro per Livorno

Image and video hosting by TinyPicSabato 18 giugno per la 49° volta Livorno celebrerà uno dei suoi più grandi eroi, attraverso quello che forse rimane il più suggestivo e significativo evento cittadino: la Coppa Ilio Barontini (senza, ahimè, Dario)

16giugno 2016 da #BuongiornoLivorno

La gara remiera intitolata al celebre e leggendario combattente antifascista anche quest’anno animerà infatti i fossi medicei e sarà occasione di festa, aggregazione sociale e riscoperta delle tradizioni.

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Lungo le spallette dei fossi si raduneranno così molti livornesi (ma pochissimi forestieri) per godersi uno spettacolo degno di questo nome, in cui culmineranno i sacrifici di centinaia di persone: gli equipaggi, i dirigenti, gli organizzatori e tutti i frequentatori delle cantine. La Barontini infatti è espressione massima di sport dal basso estraneo alla mercificazione che caratterizza molti altri ambienti, è espressione di una lunga storia di democrazia, di antifascismo, quindi di libertà, livornese, è espressione di una città una volta organizzata in rioni con i propri colori e il proprio tessuto sociale, anno dopo anno distrutto e quotidianamente minacciato, che trovava nelle Cantine una felice sintesi.

Le Cantine, dove il contatto intergenerazionale era all’ordine del giorno e un giovane e un anziano potevano quindi confrontarsi e arricchirsi vicendevolmente anche al di là dell’attività sportiva, erano un potente antidoto contro l’intolleranza e l’oblio e forse ancora oggi continuano ad emettere una luce, anche se flebile, per tenere accesa questa pratica naturale e dall’alto valore sociale…

Tuttavia riteniamo riduttivo che la Barontini sia ormai percepita e vissuta come appassionante gara remiera per nostalgici di una Livorno che fu, o tuttalpiù considerata soltanto un patrimonio culturale da salvaguardare, da una lato, e una manifestazione caratteristica su cui tentare un investimento meramente commerciale, dall’altro.

Image and video hosting by TinyPicLa coppa Barontini deve, e può, al contrario diventare occasione di rilancio per la città e occasione per promuovere politiche e buone pratiche di amministrazione, pubblica, del territorio come bene comune: dalle Cantine (da censire e riorganizzare) come spazio di aggregazione sociale, alla riqualificazione ambientale e turistica dei Fossi (a scopo culturale e commerciale), dall’investimento (finanziario e politico) nello sport popolare al lavoro educativo con le scuole. Si tratta insomma di inserire la gara remiera di giugno, che di certo andrà ripensata anche come evento, in un percorso di crescita e investimento reale che possa contribuire a costruire cultura, lavoro e reddito per i Livorno.

La 50°edizione della Coppa, quella del 2017, potrebbe dunque diventare occasione di rilancio per la città, tuttavia per costruire questo complesso percorso sarebbe utile e opportuno partire da un atto pratico da chiedere all’amministrazione comunale, ovvero dedicare alla Barontini il prossimo anno educativo.

Image and video hosting by TinyPicLa Barontini infatti, ma più in generale i Fossi, o la Livorno antifascista, oppure le Cantine (come spazio sociale e sportivo), i Rioni, la diversità… potrebbero diventare il tema del prossimo anno educativo dei nidi e delle scuole comunali (che da un pezzo a questa parte a Livorno è stato dedicato ad un tema specifico) coinvolgendo per un anno intero (con incontri, laboratori e attività educative e scolastiche curricolari) centinaia di bambini, famiglie, educatrici, insegnanti. Sulla rivista “Il Serrate” distribuita in questi giorni il presidente del Comitato organizzatore della Coppa, Massimo Talini, lamenta infatti un contatto inesistente con il mondo della scuola. Seppur, dobbiamo dire, alcune iniziative collaterali ci siano state, è essenziale mettere a sistema un lavoro di interazione tra territorio e scuola, lavoro peraltro caldeggiato da tempo dalla legislazione scolastica.

BL intende dare il via alla costituente di un tavolo partecipativo su questi temi che partiranno da un “piccolo” caso concreto e apparentemente poco rilevante a paragone di altri, la Coppa Barontini appunto, per cominciare a proporre politiche, metodi e pratiche per garantire un futuro alla città al di là della retorica che di volta in volta si alterna tra apocalittica, miracolosamente risolutiva e pragmaticamente liberista. Ma la retorica, lo abbiamo già detto, non ci interessa. La coppa Barontini ha quindi un alto valore pedagogico in quanto può insegnare molto su Livorno e ai livornesi e perché può essere un’occasione per imparare ad elaborare collettivamente e dal basso una nuova idea di città, ovvero assolvere uno dei compiti di una forza politica di sinistra come Buongiorno Livorno.

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