In 50 piazze d’Italia per dire No alla deforma costituzionale di questo governo.

06Ottobre 2016 di Beatrice Bardelli

Image and video hosting by TinyPicAl grido di: “Riprendiamoci il nostro Futuro!”

domani, venerdì 7 ottobre, migliaia di studenti in tutta Italia scenderanno in piazza per manifestare contro la deforma costituzionale di questo governo. La manifestazione anche a Pisa: appuntamento alle 9 in piazza Guerrazzi, Livorno piazza Cavour.

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In 50 piazze d’Italia, dai capoluoghi di regione come Milano, Torino, Trieste, Genova, Livorno, Cagliari, Bologna, Roma, Napoli, Bari, Catania, fino alle piccole città del territorio nazionale, come Vimercate o Tivoli, Sarno o Barletta, Pompei o Nola, Sciacca o Cava de’ Tirreni, si leverà alta e forte la voce degli studenti medi superiori per rivendicare diritti e democrazia per TUTTI, nessuno escluso, a cominciare dal loro diritto alla Scuola pubblica, così come garantito dalla Costituzione del 1948, e leso profondamente dalla recente riforma scolastica ribattezzata dal governo con il nome accattivante, ma al solito menzognero, di “Buona Scuola”.

Anche a Pisa e Livorno, una delle tre città toscane che hanno aderito all’appello nazionale insieme a Siena (https://issuu.com/retedellaconoscenza/docs/piattaforma_7_ottobre/1) gli studenti scenderanno in piazza (l’appuntamento è alle 9 in piazza Guerrazzi, Pisa e in Piazza Cavour, Livorno.

La manifestazione, organizzata e promossa da Officina – UdS Pisa, CASP collettivo autonomo studenti pisani, collettivo Dini, collettivo Galilei, collettivo Buonarroti, CAAR collettivo Russoli, collettivo Carducci, collettivo Santoni, è stata pubblicizzata sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/events/1055911467837913/) con uno slogan in inglese (DON’T BE AFRAID TO CARE, JOIN THE REVOLUTION) che riporta alla memoria storica la famosa espressione di Don Milani “I care”, ovvero “A me interessa” nel senso che “Io voglio dire la mia e partecipare”.

Scriveva Don Milani in “L’obbedienza non è più una virtù”:

“Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I care”. E’ il motto intraducibile dei giovani americani migliori. “Me ne importa, mi sta a cuore”. E’ il contrario del motto fascista “Me ne frego”.

Era il 1965 ed è confortante che la straordinaria attualità rivoluzionaria di questo maestro di democrazia sia stata colta, ripresa e re-interpretata da questa nuova generazione di giovani ad oltre 50 anni di distanza.

Scrivono gli studenti:

“Ad un anno dalla sua approvazione, viviamo sulla nostra pelle i danni della Buona Scuola firmata Renzi-Giannini: la mancanza strutturale del diritto allo studio, politiche insufficienti di edilizia scolastica, costi proibitivi di trasporti e libri di testo, laboratori e risorse agli sgoccioli, un’alternanza fatta di sfruttamento da parte di aziende private, una scuola che è a sua volta un’azienda. Le deleghe in bianco, ancora da scrivere, non potranno che peggiorare la situazione. Come studenti diciamo NO a un governo autoritario che si ostina a non ascoltare il mondo della scuola e i cittadini tutti, alle politiche antidemocratiche che non ci permettono di decidere sul nostro presente e sul nostro futuro, e NO al referendum costituzionale che vuole ridurre ancora la nostra possibilità di decidere”.

Appuntamento a domattina. La speranza di chi difende la Costituzione del ’48 è che accanto a questi studenti scendano in piazza anche tutte le persone democratiche che si oppongono al progetto autoritario di questo governo che cerca di cancellare la storia della nostra Repubblica nata dalla Resistenza con la trappola accattivante di un quesito referendario menzognero e assolutamente fuorviante.

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