Inceneritore Case Passerini, Fattori (Sì): “Sospendere la conferenza dei servizi e avviare un percorso partecipativo che valuti finalmente le migliori alternative”

tommaso fattori“Serve modernità e non la conservazione di vecchi modelli distruttivi che fanno della piana la pattumiera di Firenze”

5agosto 2015 da Tommaso Fattori

“Domattina a Firenze è convocata un’importante Conferenza dei servizi che rischia di dare il via libero definitivo alla costruzione del contestatissimo inceneritore di Case Passerini” – ricorda il Capogruppo di Sì Toscana a Sinistra Tommaso Fattori

rifiuti no inceneritore“Questo significherebbe sbattere la porta in faccia al progresso e alle nuove soluzioni tecnologiche connesse alla strategia “rifiuti zero”, per riproporre i vecchi dinosauri dell’incenerimento: soluzioni anacronistiche, concepite nel secolo scorso. Ancora una volta il PD si rivela il partito del No, del no alla modernità in nome della conservazione del modello arcaico e distruttivo degli inceneritori. Di questa arretratezza culturale della nostra classe politica faranno le spese i cittadini, perché è fortemente a rischio la salute e l’ambiente, per non parlare degli ingenti costi economici, ancora una volta a carico della collettività”.

piana firenze area_termovalorizzatore_case_passerini“Mi chiedo come chi governa la Toscana e i nostri Comuni possa ritenere di procedere con i paraocchi, affidandosi a tecnologie inadeguate quando ormai nel mondo civile il ciclo dei rifiuti è gestito in tutt’altro modo”. “Chi ci guadagna, viene da chiedersi? Certamente non i cittadini che tra nuovi aeroporti, terze corsie autostradali ed inceneritore vedranno aumentare enormemente i rischi per la salute, rischi già oggi elevati nella piana che investe la zona di Peretola, Sesto fiorentino, Campi, Prato e Calenzano, un’area considerata evidentemente come la pattumiera di Firenze”.

“Ecco perché – termina Fattori – dare un via libera domani sarebbe sbagliato e pericoloso”. “Chiedo che la Conferenza sia sospesa e s’inauguri finalmente un percorso partecipativo in cui si possano valutare seriamente tutte le alternative e si aggiornino gli studi, ormai superati e inutilizzabili, sulla valutazione d’impatto sanitario”.

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