La cattiva scuola di Renzi: Dove non basta la voce, arrivano le pentole! 5giugno protesta anche a Viareggio

scuola..In contemporanea alle mille iniziative organizzate il 5 giugno in tutta Italia, corteo “cacerolazo”, ovvero rumoroso, attraverso le strade di Viareggio per ribadire ancora una volta la contrarietà alla riforma della scuola che il Governo Renzi e il PD vogliono imporre al Parlamento e al paese nonostante la netta contrarietà di tutto il mondo della scuola e di tantissimi cittadini.

4maggio 2015 da Coordinamento Scuole della Versilia

L’appuntamento è fissato per venerdì 5 giugno alle 17, in piazza Garibaldi, da dove partirà la passeggiata pacifica e rumorosa organizzata dal Coordinamento Scuole della Versilia che invita a portare con se’ “pentole, mestoli e coperchi”:

«La lotta in difesa della scuola non può fermarsi adesso – spiegano i lavoratori del Coordinamento presentando l’iniziativa – La riforma si può ancora bloccare al Senato. Occorre continuare a informare i cittadini e spiegare, per esempio, che le 100 mila assunzioni promesse non risolvono i problemi delle scuole. Circa 200 mila precari non lavoreranno più, mentre i nuovi assunti andranno a fare supplenze senza avere una classe fissa e su materie mai insegnate».

Ancora tanta è la disinformazione sulla riforma della scuola. E al rumore della propaganda, il Coordinamento Scuole della Versilia contrappone il suono di pentole, coperchi e mestoli che i partecipanti al corteo porteranno con sé e che faranno risuonare gioiosamente contro la riforma. Sarà una manifestazione pacifica, ma molto rumorosa:

«Le risorse per la scuola pubblica diminuiscono, mentre si continua a finanziare le scuole private con la detrazione fiscale di 400 euro per ogni alunno iscritto alle paritarie – prosegue il Coordinamento – Si sta avviando un processo di privatizzazione dell’istruzione con la creazione di scuole più finanziate e altre, più disagiate, lasciate con pochissime risorse. E non ci sarà più democrazia nella scuola, a causa della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi».

La Scuola è patrimonio comune e difenderla vuol dire schierarsi dalla parte della Costituzione, che ne sancisce il carattere pubblico.

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