La Giunta Comunale di Livorno e la Standard & Poor’s Ratings Services per selezionare le Posizioni Organizzative e le Alte Professionalità.

fanucchi massimo25marzo 2015 – di Massimo Fanucchi.

La disciplina regolamentare per l’istituzione delle Posizioni Organizzative nel Comune di Livorno prevede l’attribuzione di uno dei seguenti rating ai funzionari candidati per un incarico di P.O. o A.P.:

25 gennaio 2015 di Massimo fanucchi

Standarde Poor's

B; BB; BBB; BBB+; A; AA; AAA; AAA+.

Se chi legge pensa sia uno scherzo o una battuta in vernacolo di Giuseppe Pancaccini si sbaglia. I rating illustrati sono previsti a pagina 12 della specifica disciplina approvata – e momentaneamente sospesa dalla Giunta Comunale – sotto la regia dell’assessore con delega al personale. Se la stessa esilarante disciplina non finirà con un clic nel cestino, ogni funzionario del comune avrà il suo bel rating individuale: stabile, in salita o in discesa nei prossimi anni.

Non c’è dubbio che questa stravagante invenzione terrà banco nei commenti e nelle battute all’interno dei palazzi comunali per l’intera legislatura, sempre che la Giunta non capisca in tempo utile due cose semplici: che nella gestione del conferimento delle P.O. sta rischiando di portare la macchina comunale verso le sabbie mobili; che la selezione non è, e non può essere, qualcosa di simile ad un concorso pubblico. L’assessore Francesca Martini se ne deve fare una ragione: la selezione per titoli e colloquio, alla quale sembra così tanto affezionata, ha un senso quando le aziende assumono i candidati dall’esterno.

Che cosa pensiamo, in generale, della bizzarra disciplina regolamentare in questione lo abbiamo già scritto in due precedenti note riportate nei link a fondo pagina. In quest’occasione cercheremo di illustrare e commentare alcuni percorsi previsti da una procedura che sta avvelenando i rapporti tra i lavoratori e i sindacati, e che potrebbe provocare un contenzioso ingestibile e incontrollabile. Lo spettacolo a cui abbiamo assistito nel corso della riunione della prima Commissione Consiliare del comune del 16 marzo, che prevedeva l’audizione dei sindacati (sei sindacati e sei posizioni differenti), è solo un antipasto.

livorno comuneUna considerazione preliminare. La nomina del Direttore Generale è di competenza esclusiva del Sindaco, e la procedura seguita per l’assunzione della nuova direttrice è senza dubbio legittima. Fatta questa precisazione, possiamo anche affermare che con gli stessi criteri che disciplinano il conferimento delle P.O., la nuova Direttrice Generale (Architetto) molto difficilmente, a nostro parere, avrebbe superato la concorrenza degli attuali dirigenti del Comune, e non solo.

A sostegno di questa opinione, senza entrare nel merito dei titoli di servizio, è sufficiente ricordare che l’ultimo concorso per dirigente amministrativo del Comune di Livorno prevedeva il possesso di uno dei seguenti titoli di studio: Diploma di laurea (ai sensi dell’ordinamento previgente al D.M.I.U.R. 509/1999) in Economia e Commercio, Giurisprudenza, Scienze Politiche e titoli di studio equipollenti.

Il sistema di attribuzione dei punteggi (e i colpi sotto la cintura)

Standars 2In base al nuovo regolamento approvato – che ricordiamo è stato provvisoriamente sospeso – i titoli professionali possono arrivare fino a un massimo di 50 punti, così come quelli di servizio. La laurea vale 30 punti, mentre i titoli di servizio per aver ricoperto incarichi di P.O. o A.P. valgono 22 punti fino a cinque anni, 24 punti da cinque a dieci anni, 26 punti per dieci o più anni di servizio.

E’ molto evidente, confrontando i punteggi, uno sbilanciamento a favore dei titoli e un’incongruente valutazione di quattro punti, solo per fare un esempio, tra chi ricopre una P.O. da un anno e chi da quindici anni (cioè dal momento della loro istituzione). Nessun riconoscimento per chi ha ricoperto incarichi direttivi prima dell’istituzione delle P.O.. E questo è un primo duro colpo in faccia a tanti lavoratori. 

Ai funzionari che hanno vinto un concorso (interno o esterno), per l’ex 8^ qualifica funzionale, che fino all’anno 2000 comportava, di fatto, l’attribuzione della direzione di un’Unità Operativa Complessa, paragonabile all’attuale P.O., vengono assegnati 2 punti. Il superamento di un concorso per titoli ed esami vale la miseria di due punti. Questo equivale ad un colpo sotto la cintura assestato ai lavoratori e alle lavoratrici che in pratica si vedono cancellare, in un colpo solo, il superamento di un concorso. Questa palese ingiustizia giustifica da sola, a nostro parere, un ricorso al giudice del lavoro.

Performance.

Quella che segue è la valutazione della performance degli ultimi 3 anni (e quelli precedenti?). Il massimo punteggio, sommando il più elevato riconoscimento delle competenze tecniche (max 6 punti), la più elevata qualità e accuratezza delle prestazioni (max 7 punti), e il miglior comportamento organizzativo (max 7 punti), non può superare, anche in virtù dell’aritmetica, i 20 punti. Vale a dire, tutto quello che conta davvero per il conferimento di una P.O. (che dirige uno o più uffici) o A.P., e che nelle aziende private fa la differenza per assumere incarichi direttivi, nella nuova disciplina del comune vale 10 punti meno di un titolo (certamente importante e meritevole di valutazione come la laurea) che, se non è accompagnato da fatti e risultati concreti, nel mondo reale ha un peso molto relativo per l’assunzione di ruoli direttivi e di coordinamento. Possiamo concludere, anche in base alla nostra quarantennale esperienza, che nel nuovo sistema i soli titoli assumono un valore sproporzionato rispetto alla competenza effettiva e al merito, alla qualità delle prestazioni, al comportamento organizzativo e ai risultati.

Lo psicodramma del colloquio.

Se SI desina un SI cena” ovvero Tempi Duri. Commedia in vernacolo livorneseAl termine della prima fase di attribuzione dei punteggi relativi ai titoli culturali e di servizio, i dipendenti con un punteggio non inferiore a 40 punti vengono inseriti nell’elenco dei soggetti idonei a ricoprire incarichi di posizione organizzativa. I dipendenti compresi nell’elenco predetto sono, poi, sottoposti a colloquio con il gruppo valutativo interno composto dai dirigenti di settore e dipartimento delle strutture in cui è inserita la posizione oggetto di bando e dal Direttore Generale.

Il colloquio è finalizzato alla valutazione del candidato, da effettuarsi mediante giudizio motivato, in ordine al possesso delle competenze connesse alla posizione da ricoprire. Avete letto bene: un funzionario del comune, mediamente in servizio da 10 fino a 40 anni (tranne limitate eccezioni), viene sottoposto ad un colloquio (quindici minuti? Trenta minuti?) per essere valutato, all’interno di un’amministrazione che ha un sistema di valutazione interno che funziona da anni.

Ancora più ridicolo il caso di chi ha un incarico di P.O. o A.P., che si confronta permanentemente con il proprio dirigente di settore e di dipartimento, ai quali ha illustrato – e molto spesso insegnato – quali sono le problematiche e le competenze specifiche della propria posizione. Costui deve convincere i propri dirigenti, con un colloquio, se è idoneo a fare quello che fa (nella maggioranza dei casi da tanti anni). Il tutto dopo aver sottoscritto un’umiliante lettera di presentazione per candidarsi fino a due posizioni organizzative, giusto per incrementare un po’ la conflittualità interna tra colleghi che poi dovranno lavorare insieme per obiettivi comuni. Neanche la fantasia del Pancaccini, sommata a quella del Cardinali, avrebbe prodotto una farsa del genere.

Conclusione:

Come si incastreranno i punteggi con l’attribuzione del rating e il conferimento degli incarichi resta per noi un mistero! I lettori provino a immaginare il clima del comune dopo la pubblicazione dei risultati e l’attribuzione di un rating a ciascun funzionario. C’è una via d’uscita? Si. E’ nella disciplina previgente, che non ha mai scatenato tanta confusione e che può solo essere aggiornata e migliorata, senza rincorrere i falsi miti del “nuovismo” a tutti i costi. Il resto attiene alla competenza dei dirigenti, i quali dovranno assumersi la responsabilità delle loro scelte (oltre a subirne le conseguenze) senza finti colloqui, e senza dover fare complicatissimi calcoli per far coincidere i rating attribuiti con i risultati voluti (o sperati), ammesso che l’astratto e diabolico sistema implementato glielo consenta.

Post precedenti: http://www.pisorno.it/la-giunta-comunale-di-livorno-si-e-impantanata-nella-nomina-delle-p-o-e-rischia-lingovernabilita-della-macchina-amministrativa/

http://www.pisorno.it/caso-cosci-grazie-nogarin-la-commedia-della-scelta-delle-p-o-un-bilancio-da-riscrivere/

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