26novembre 2015 da Ufficio Stampa del Comune di Livorno
Le indicazioni arrivate dai revisori dei conti del Comune pochi giorni fa andavano in questa direzione: “l’intera operazione di rifinanziamento verso A.AM.P.S. mette a dura prova i bilanci futuri dell’ente, quantomeno per il fatto che si trova costretta ad individuare delle economie in alcuni servizi, per queste ragioni l’Ente dovrà pretendere dalla società partecipata, un Piano Industriale, dal quale si potrà, indiscutibilmente, verificare l’effettiva continuità aziendale in forza di una nuova finanza apportata dal Comune”
Tutti gli studi e simulazioni effettuate per far quadrare il bilancio 2016 hanno indicato che, per sostenere la ricapitalizzazione dell’azienda, sarebbero stati necessari tagli per 7,5 milioni di euro, che si sarebbero sommati ai 6 milioni previsti per minori introiti.
L’Amministrazione Comunale sarebbe stata così impossibilitata a chiudere il bilancio senza toccare pesantemente i servizi essenziali al cittadino e al decoro urbano, con la conseguente perdita di posti di lavori. Ha quindi deciso di non proseguire su questa strada.
In nome della salvaguardia dei posti di lavoro, prima di tutto, la Giunta Comunale ha deciso di imboccare il percorso per un “concordato preventivo in continuità”, strumento che garantisce prima di tutto i lavoratori e i servizi pubblici essenziali, quali quello dell’igiene ambientale.
Questo per avviare un percorso di risanamento necessario a non far pesare 20 anni di scelte sbagliate: dall’outsourcing del servizio di spazzamento, a non aver seguito politiche virtuose negli anni pre-crisi, alla logica perversa di privatizzare i beni comuni, settori nei quali il privato che interviene ha utile sempre garantito dall’aumento delle tariffe pagate dai cittadini.
Un percorso, quello del concordato preventivo, che, in alcuni anni, riconsegnerà alla città di Livorno una società finalmente “in bonis”, e che prevede assolutamente scelte di riefficentamento e le previsioni del piano industriale che verranno portate avanti dal CDA, sotto il controllo di garanzia del commissario giudiziario.
Questa scelta è sicuramente quella che garantisce il minore impatto pure per i fornitori, sia dal punto di vista economico che lavorativo: il loro diritto ad essere soddisfatti per i loro crediti rimane intatto.
Ipotesi molto diversa da quella paventata di scioglimento aziendale; scenario questo che avrebbe sulla nostra città un impatto assolutamente più pesante dal punto di vista economico e lavorativo.