La manifestazione a Livorno, contro il terrorismo e in solidarietà con il popolo curdo. Video

Un corteo sotto i portici di via Grande, così termina la manifestazione di solidarietà al popolo Curdo

14ottobre 2015 di Francesco Renda, foto e video di Giacomo Bazzi

Image and video hosting by TinyPicLa disinformazione di Erdogan e l’ipocrisia dell’Occidente a Livorno ha subito un duro colpo. In tanti e tante ci siamo trovati a manifestare in centro città per affermare i diritti del popolo curdo e la libertà di opinione in tutta la Turchia. Contrariamente a quanto l’informazione in Occidente ci fa credere, l’azione del governo di AKP contro l’IS, come ennesima prova della fedeltà atlantica del paese anatolico alla NATO, è solo una copertura per sradicare l’opposizione interna e perseguire i propri scopi geopolitici nella regione mediorientale.

Recenti sviluppi nelle indagini per la strage di Ankara indicano nell’IS il probabile esecutore dell’atacco, ma noi affermiamo con coraggio e convinzione che si è trattato di un’attentato di Stato, nel quale i miliziani degli estremisti islamici si configurano solo come i meri esecutori, sotto copertura, di una vera e propria un’accondiscendenza politica tesa alla repressione del popolo curdo e della società laica e pacifista e della Turchia.

Il successo di HDP nuova e diversa espressione della soggettività curda alle elezoni di giugno, ha radicalmente modificato gli equilibri della dicotomia repressione/lotta armata portati avanti fino a quel momento dal governo centrale e dal PKK, creando non poche preoccupazioni ad Ankara. Si è saldao infatti un filo diretto tra le rivolte laiche e pacifiste dei ragazzi e delle ragazze di Gezi Park in piazza Taksim contro le politiche liberticide di Erdogan e le ragioni di HDP, verso le quali la Turchia semi islamista dell’AKP era completamente impreparata. La repressione è allora scattata più forte che mai, e quale copertura migliore se non la lotta alla Stato Islamio?

Aerei impiegati per bombardare le postazione dell’IS vengono regolarmente dirottati alla caccia dei rifugi del PKK sulle montagne, mentre attantatori dello Stato Islamico fanno strage del meglio della società turca, non crediamo che sia un caso…

L’informazione e la politica estera occidentali ci hanno ormai assuefatto a due pesi e due misure nel valutare i propri alleati o concorrenti. Questa volta però la differenza di trattamento riservata a Putin rispetto a Erdogan è veramente macroscopica e dovrebbe far riflettere profondamente le nostre opinioni pubbliche.

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