15dicembre 2015 di Silvia Gesess
Un primo passo incerto, questo, a mio avviso, è stata l’iniziativa unitaria della “sinistra” locale, gli intervenuti, una cinquantina, sono apparsi più interessati alla polenta con il cinghiale che non ad un confronto su temi dirimenti, quali scuola pubblica e sanità.
Inutile cercare scuse, l’orario, il luogo, la Politica sembra aver perso tutto il fascino di un tempo e la cosiddetta sinistra, sempre più frazionata e confusa, risulta oramai poco utile. Di questi giorni l’ennesimo strappo interno ad Rc, con una delle innumerevoli correnti che si appresta ad abbandonare il Partito e la chiusura del tavolo che da mesi aveva messo in calendario una costituente della sinistra nazionale per il mese di gennaio.
Non c’è quindi da stupirsi, se ieri alle Serre del Giardino non si sono assiepate masse popolari pronte a dialogare e a dar fiducia a chi dopo anni di errori e settarismi sembra aver perso di vista quali siano le questioni concrete che realmente interessano i cittadini e le cittadine. Eppure qualcosa di interessante è successo ieri, tra i pochi rimasti ad un dibattito che alla fine si è concentrato sul “che fare?”, informalmente guidato dall’onorevole Alessia Petraglia e meritevole di aver tirato fuori la voglia di uscire dai propri recinti ideologici per tentare di lavorare assieme, su temi concreti, liberi dagli orpelli di vecchi screzi ed appartenenze. Un passo incerto, come dicevo inizialmente, ma fortunatamente controtendenza.
Da ieri sul territorio di Rosignano Marittimo è nato un piccolo collettivo che persegue un obiettivo grande, ridare credibilità ad una visione diversa della società, evidenziare senza ombra di dubbio che la situazione attuale non è l’unica possibile, ma che potremmo aspirare ad una realtà più equa e dignitosa per tutti, che dalla crisi non si esce come individui, ma come comunità.
Un buon lavoro, quindi, mi sembra doveroso.
