La Vicenda Aamps mette in luce errori e difetti tipici della politica italiana

giannini lambertoSemplificazione autoritaria ed irresponsabilità della classe dirigente

30novembre 2015 di Lamberto Giannini

  1. La legge elettorale per l’elezione diretta del Sindaco, voluta dal cosiddetto gruppo dei progressisti di sinistra per semplificare la vita politica. In realtà ciò che è complesso non può essere semplificato e la politica nasce come arte nobile che usa la mediazione per arrivare a decisioni il più possibile condivise o quantomeno condivise da una percentuale di eletti  che rappresenti la maggioranza del corpo elettorale . Questo è completamente saltato dal 1993 ,  con l’elezione diretta del sindaco, che gli attribuisce poteri tendenzialmente monocratici , ma spesso il primo cittadino non rappresenta la maggioranza dei votanti al primo turno. Clamoroso il caso Livorno dove il sindaco si trova una maggioranza assoluta di consiglieri con un quinto dei voti al primo turno, questo rischia di creare un cortocircuito nel rapportarsi alle istanze che provengono dalla città .
  2. La difficoltà di governare una città all’interno di una regione governata da un partito avversario, che talvolta anziché collaborare al miglioramento della città, cerca di dimostrare l’incompetenza del movimento 5 stelle . La volontà della Regione è spesso sembrata quella di far diventare Livorno la pattumiera della Toscana giocando, in modo politicamente non sopportabile, sulla situazione economica della città .
  3. Una situazione devastante di Aamps dovuta ad errori della precedente amministrazione , che non ha mai realizzato un piano reale e congruente cambiando tre volte i vertici dell’azienda, ed affidando per 8 mesi l’azienda ad un personaggio come Rosi che in città avevamo già conosciuto (purtroppo, per aver portato al cimitero il cantiere navale Orlando) che ha oltretutto aumentato la tensione con i creditori.
  4. La volontà, sempre della precedente amministrazione, di entrare in Rete Ambiente, in un progetto tutto a favore del privato, nel quale al pubblico sarebbe rimasto un ruolo marginale. Occorre sottolineare che lo smaltimento dei rifiuti è un’opportunità economica e non solo un problema, e perché il pubblico non dovrebbe gestire meglio del privato? Ma purtroppo la tendenza in questo paese è dare al privato opportunità di arricchimento quando si potrebbe invece pensare alla redistribuzione tramite l’utile del pubblico.
  5. L’ esternalizzazione di alcuni servizi estremamente redditizi, che nel tempo sono stati affidati ad aziende private, facendole arricchire con i soldi dall’azienda pubblica.
  6. Non aver ascoltato, nel precedente mandato, sollecitazioni che sono arrivate da molti gruppi di opposizione e dalla commissione ambiente, durante la presidenza Romano, di affidarsi a progetti virtuosi vicini a noi come quello di Capannori di Rossano Ercolini o come la possibilità di chiamare Raphael Rossi che ha risolto moltissime crisi aziendali di società di gestione dei rifiuti con un piano ecologico teso al concetto, diffuso a livello mondiale, di rifiuti zero. La precedente amministrazione non ha dato seguito ad una mozione del consiglio comunale per giungere a rifiuti zero, anzi membri del PD definirono tale mozione una cortesia istituzionale da non prendere sul serio.

manifestazione aampsQuesti punti sono alibi oggettivi e reali, ma purtroppo la Giunta attuale ha mostrato intenzioni nobili ed idee poco chiare, visto che manca un piano industriale per Aamps e che in diciotto mesi non ha invertito una tendenza, seppur difficile da modificare, non dando mai la sensazione di avere idee serie sul come procedere.

AampsAnche il cambio di quattro amministratori non ha aiutato. Un’immagine di grande improvvisazione si è formata nei cittadini anche quando il Sindaco ha votato il bilancio prevedendo una ricapitalizzazione, difficile da attuare in pochi giorni senza mettere in ginocchio la città, e poi invertendo rotta andando verso il concordato preventivo di continuità. Un’ipotesi che potrebbe essere anche sensata se fosse stata costruita nel tempo con un piano industriale preventivo e non cedendo completamente al Tribunale la responsabilità di scelte magari impopolari.

Comunque la mettiamo è sempre una decisione che toglie alla politica la responsabilità che sono il senso della politica stessa. Si doveva capire prima e progettare, diciotto mesi sono veramente troppi per capire cosa fare e le decisioni immediate danno il senso dell’improvvisazione. Ed è difficile che gli esercizi commerciali che pagano una cifra spropositata di Tari, in un momento di crisi economica che erode  reddito e possibilità di assunzione, possano comprendere la situazione .

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