Lavoro e diritti negati. Panificio Toscano a Collesalvetti, su licenziamento socio-lavoratore di cooperativa Giano

Secondo licenziamento di delegati sindacali Cobas in due mesi

16luglio 2018 da Sandro Giacomelli, Cobas Collesalvetti

Da alcuni mesi i soci-lavoratori della Cooperativa Giano, impiegati nel sito produttivo di Collesalvetti nel Panificio Toscano, hanno intrapreso una vertenza con la cooperativa che li ha inglobati lo scorso anno, tramite l’iscrizione al Cobas Lavoro Privato di Pisa. Nel corso di questi mesi, vi sono state mobilitazioni, proclamazione dello sciopero degli straordinari, scioperi dell’intera giornata: l’obiettivo di queste iniziative era quello di convincere i responsabili della cooperativa a sedersi ad un tavolo e aprire una trattativa su alcuni istituti contrattuali che sono da correggere viste le mansioni, l’organizzazione e i carichi di lavoro che sono applicati nel sito produttivo.

In particolare, si chiedeva la revisione dei prospetti paga, con livelli di inquadramento e di mansioni adeguati, l’applicazione di un unico CCNL per gli addetti dell’unità produttiva di Collesalvetti, il rispetto delle normative contrattuali (pause, straordinari, festivi, ferie}, il rispetto delle normative sulla sicurezza e per la salvaguardia della salute e dell’integrità fisica nei luoghi di lavoro, spesso disattesa sia nel sito di Collesalvertti che di Prato. La risposta è stata una chiusura sorda e coatta alle nostre richieste, culminata nell’indecente licenziamento di un lavoratore per le dichiarazioni rilasciate ad una emittente locale in occasione dello sciopero di marzo. Abbiamo investito le istituzioni comunali, al cui cospetto i responsabili legali della Cooperativa GIANO avevano dato assicurazione al Sindaco stesso di Collesalvetti su una risposta in tempi rapidi rispetto alle questioni sollevate dalla nostra organizzazione sindacale: anche in questo caso è stata completamente dimenticata qualsiasi correttezza, visto che la cooperativa ha ignorato deliberatamente ogni richiamo ad una soluzione che evitasse traumi dolorosi.

Non paga, la Cooperativa ha avviato una campagna denigratoria nei riguardi dei soci-lavoratori, “casualmente” iscritti ai Cobas, montando una serie di casi di incuria a cui si è dato seguito con contestazioni disciplinari ripetute e continuative, con l’applicazione di provvedimenti disciplinari, il più grave tra tutti quello del licenziamento di un altro lavoratore iscritto ai Cobas. Non si possono sottacere le responsabilità del committente, il Panificio Toscano, responsabile in solido in quanto la produzione avviene completamente all’interno dei loro siti produttivi (Collesalvetti e Prato) e addirittura tutti i lavoratori sono soci della Cooperativa GIANO (situazione “curiosa” in cui il committente appalta completamente la produzione ad una cooperativa, in un intreccio di competenze e responsabilità inestricabile). Non si può neppure evitare di pensare alla responsabilità del principale cliente del Panificio Toscano, quella UNICOOP di Firenze che appalta a costi miserabili la produzione di prodotti da forno (pane, focacce, pizze, biscotti, dolci, ecc.) e determina così condizioni di lavoro e salariali pesantissime per la ditta in appalto. In questo intreccio di responsabilità e di sfruttamento del lavoro, chi ne fa le spese sono come al solito i lavoratori, in particolare i più deboli (stranieri) ricattati e ricattabili, su cui si è esercitata la violenta e prepotente arroganza di chi  ha la responsabilità della Cooperativa GIANO, che ha agito come braccio armato per conto terzi. A fronte dell’ennesimo sfregio ai diritti dei lavoratori, chiediamo un sussulto di responsabilità da parte della cooperativa e un impegno più efficace anche delle istituzioni contro il permanere di una situazione scandalosa nel territorio di Collesalvetti.

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