“Letizia Battaglia, fotografie”. La mostra sarà visitabile fino al 15 marzo

Tantissimo pubblico all’inaugurazione della mostra di Letizia Battaglia. Esempio di cittadinanza attiva, la persona antimafia che fotografa per senso di giustizia”

20gennaio 2019 di Donatella Nesti, Livorno

Nella foto, vedova Schifani
Nella foto,arresto Ciancimino

Palermo,1979. Quartiere Kalsa.La Bambina con il pane
Palermo 1976. Ricevimento per la nobilt‡ a Palazzo Ganci. Qui il regista Luchino Visconti nel 1963 ha girato la famosa scena del ballo del film” Il Gattopardo”. Il principe Vanni Calvello di San Vincenzo, proprietario del palazzo Ë stato arrestato, poi, come uomo d’onore
Omicidio Piersanti Mattarella 6 gennaio 1980. Un omicidio politico-mafioso. Nel 2011 il procuratore Grasso ha ribadito che «nemmeno all’interno di Cosa nostra si riescono ad avere notizie su questi fatti eccezionali per un’organizzazione criminale che spesso è stato braccio armato di altri poteri». «È questo il contesto – ha sostenuto – in cui va indagato questo omicidio che ha fermato un cambiamento e uno sviluppo». Il procuratore è convinto che «ci sono state azioni di depistaggio nel corso delle indagini, in particolare da Vito Ciancimino, allora collante tra politica e mafia nell’attribuire alle Brigate rosse l’omicidio». Questo «è indicativo», ha insistito Grasso, «del tentativo di portare da un’altra parte i vertici investigativi dell’epoca».

Non sono moltissime le fotografe conosciute in tutto il mondo anche perché su alcune di loro è caduto il silenzio. Probabilmente occorreva il  libro premiato con lo ‘Strega’ La ragazza con la leica di Helena Janeczeck per rivalutare le foto di Gerda Taro, compagna di Capa, morta in Spagna mentre fotografava la guerra civile.

Non così per Letizia Battaglia conosciuta in tutto il mondo per avere immortalato gli anni terribili dei delitti di mafia in Sicilia e non solo, come afferma il curatore della Mostra, Serafino Fasulo, nell’introduzione al bel catalogo”

Promossa dalla Fondazione Carlo Laviosa e realizzata in collaborazione con il Comune di Livorno,la rassegna “Letizia Battaglia” ai Granai di Villa Mimbelli riunisce cinquanta fotografie: pagine di cronaca diventate documenti storici che raccontano il volto dell’Italia in trasformazione.

Il percorso, spiega il curatore della mostra Serafino Fasulo,“non segue un andamento cronologico o tematico ma intende trovare un filo conduttore tra l’atroce ed il bello come tracce degli archetipi che generano le azioni umane”. E prosegue “il lavoro di Letizia Battaglia, una giovane di 83 anni, è stato spesso sommariamente etichettato come testimonianza sugli omicidi di Mafia ma ciò è riduttivo. La Battaglia è stata sì una fotografa di trincea  ma ci ha illuminati ed arricchiti anche con la sua incessante ricerca della bellezza e della dignità: le sue foto restituiscono il pathos delle tragedie greche, il dolore ed il sublime.”

*Letizia Battaglia nasce a Palermo nel 1935. Fotografa, artista, regista, ambientalista, politica, editrice, è tra le prime donne fotoreporter in Italia. Nel 1974 inizia la sua carriera di fotografa per il quotidiano L’ORA di Palermo e con il collega e compagno Franco Zecchin fonda l’agenzia “Informazione Fotografica”. Cronista di frontiera, documenta la Palermo in cui la mafia fronteggia lo Stato e regola i propri conti amministrando con il sangue la legge del territorio. Immortala poliziotti, giudici e uomini delle istituzioni in prima fila nella lotta contro Cosa Nostra. Consegna alla storia fotografie di Giorgio Boris Giuliano, del presidente della Regione Siciliana Piersanti Mattarella (ritratto, appena ucciso, tra le braccia del fratello Sergio, l’attuale presidente della Repubblica), del generale Dalla Chiesa, dei magistrati Falcone e Borsellino. 

Ritrae intellettuali come Pier Paolo Pasolini ed Ezra Pound, diventa amica di grandi fotografi come Diane Arbus, Sebastião Salgado, Josef Koudelka. Letizia Battaglia passa in rassegna quarantanni di vita e società italiana. Il suo obiettivo si trova sempre là dove è necessario raccontare: dagli scontri di piazza agli omicidi di mafia, dalle carceri agli ospedali psichiatrici. Ma i suoi soggetti preferiti, dichiara, restano sempre le donne e i bambini. E’ la prima europea a ricevere nel 1985 a New York il Premio Eugene Smithper il fotogiornalismo (riconoscimento internazionale istituito per ricordare il fotografo di Life, assegnato annualmente a chi si è distinto in ambito sociale, economico, politico o ambientale).Nel 1991 fonda la rivista bimestrale realizzata da sole donne “Mezzocielo”.

Nel 1999 vince The Mother Johnson Achievement for Life San Francisco. Nel 2007 l’Associazione Tedesca per la Fotografia (DGPh)le assegna The Erich Salomon Prize. Nel 2009 viene premiata con il Cornell Capa Infinity Award.Peace Women Across the Globela segnalatra le1000 donne per il Nobel per la pace. Nel 2017 il New York Times la inserisce (unica italiana)fra le undici donne più influenti del mondo e il MAXXI di Roma le rende omaggio dedicandole un’antologica che raccoglie più di duecento scatti, provini, vintage e documenti inediti.Oltre che in Italia Letizia Battaglia ha esposto nei Paesi dell’Est, Francia (Centre Pompidou, Parigi), Gran Bretagna, America, Brasile, Svizzera, Canada. Tiene lecture e workshop per musei e istituzioni in Italia e all’estero. Dal 2017 dirige e cura la selezione di mostre e incontri dedicati alla fotografia storica e contemporaneadel Centro Internazionale di Fotografia, presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. 

La mostra sarà visitabile fino al 15 marzo 2019.

Orari: venerdì-domenica ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00, ingresso 5 euro, gratuito per i ragazzi sotto i 14 anni, visite guidate su prenotazione chiamando lo 0586824607 – 0586808001 o per e-mail a infomuseofattori@comune.livorno.it. Costo gruppi e scolaresche 4 euro (min. 15 persone e su prenotazione). Supplemento per visite guidate (su prenotazione): 2 euro a persona.

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