Libertà è partecipazione

In tanti mercoledì sera, all’Arci di Coteto, hanno raccolto l’invito di Lamberto Giannini ad un confronto senza rete

Image and video hosting by TinyPicIn tanti hanno preso la parola, sui problemi di Livorno (il lavoro prima di tutto) di fronte ad una politica regionale che ha trascurato la costa, sulle prospettive della sinistra di fronte alla svolta a destra del PD, ma anche sulla tutela della salute per tutti, della disabilità psichica e fisica, sui giovani…

Insomma un gran bisogno di parlare, di ritrovarsi e condividere aspirazioni e speranze, ed anche un bel problema per il cronista, che se la cava grazie ad un espediente, affidando l’articolo all’ospite di questa serata particolare:

11giugno 2015 di Lamberto Giannini

Dopo aver raccolto una marea di preferenze, 3207, alle scorse elezioni regionali ho capito che non sono le preferenze ad una persona, ma a la volontà di essere rappresentati da qualcuno che simbolizza il modo di pensare di mondi spesso invisibili, come quelli del volontariato, della cultura, della scuola, del lavoro …

platea cotetoQuesto mi responsabilizza da una parte e mi libera dall’altra. Mi responsabilizza , perché non puoi sparire a causa di una legge elettorale che ferisce il senso della rappresentanza di un territorio e ferisce la democrazia stessa. Vi pare giusto dare il ruolo di consigliere a chi nella stessa lista prende 1100 voti meno, solo perché espressione di un territorio protetto come quello di Firenze, già provincia metropolitana e quindi avvantaggiata?  Mi responsabilizza perché dovrò insieme ad altri  premere affinché i due consiglieri della lista Si, che mi hanno rassicurato in questo senso, si occupino del porto di Livorno, dei contributi culturali a Livorno (ultimi in toscana a causa di Rossi), del fondo per l’autosufficienza (ultimi in toscana a causa di Rossi.) … Mi responsabilizza perché è importante che mi confronti con elettori e non elettori sull’analisi del voto e le prospettive.

Quello che è accaduto il 9 giugno alle 21 al circolo Arci Farnesi di Coteto è un mezzo miracolo; centocinquanta persone in una sala chiusa a discutere di politica  sono il segno della volontà di riappropriarsi della partecipazione e quindi della capacità di incidere nelle decisioni, perché le decisioni devono essere prese dopo averci ascoltato, e se mi volto vedo i 3207 che mi hanno votato e che mi responsabilizzano ad agire. Ed è per questo che ho proposto la mia analisi del voto che si è mossa su  quattro problematiche evidenti:

  • astensionismo, lega, Renzi e Rossi ancora Presidente. Problematiche  che rischiano di mettere il nostro territorio fuori gioco. Il fenomeno del razzismo dilagante è la massima vittoria del sistema che ora ha la possibilità di far leva su due paure: il migrante ed il leghista.
  • Il migrante come colui che ti toglie quello che non hai (perché ti è già stato tolto dal dieci per cento degli italiani che si sono arricchiti dalla crisi a scapito di tutti gli altri), ma non tutti sono disponibili a semplificare  in modo così rozzo e, anche per perbenismo, provano a portare avanti un razzismo light, apparentemente anti Salvini, più consono ad una classe sociale borghese-prudente.
  • Ed anche l’asse Renzi – Rossi, con il primo che detta legge ed il secondo che applica sulla cavia toscana le micidiali riforme che poi dovranno estendersi a livello nazionale, vedi gli indirizzi per il taglio alle spese sanitarie . Ed in tutto questo le persone anestetizzate decidono di non andare a votare. La lista Sì è andata benino a Livorno ed andata meglio delle liste di sinistra nelle altre regioni, ma è una magra consolazione perché il risultato regionale (6,4%) è deludente e non è  il risultato che risponde ad un bisogno. La lista Sì è stato uno strumento utile, che potrà essere utile come gruppo consiliare in regione, ma non può essere la base della ricostruzione, troppi mondi ricchi di idee sono rimasti fuori.

giannini cotetoMa questo risultato mi libera anche dal rischio di essere imprigionato in un ruolo e mi consente di riflettere liberamente su una parte dei motivi del mio successo elettorale, che credo non sia inutile, ovvero la capacità di confrontarmi liberamente senza costringere gli altri ad un’appartenenza troppo poco chiara per essere vincolo, per questo ho parlato di gruppi in fusione che si uniscono emotivamente ma senza formalizzazioni.

L’ipotesi del gruppo in fusione non si contrappone ad altro, non rifiuta altri modelli ma vuole esistere perché talvolta la politica diventa un tatticismo afasico mentre noi abbiamo bisogno di energia e di non essere ingabbiati.

Sento questo come mio ruolo che non è ne migliore ne peggiore di altri, ma quello che interiormente sento mio e che in qualche modo mi consegna la grande partecipazione di persone alle iniziative in campagna elettorale ed a Coteto. Non ho aspirazioni personali rispetto a ruoli, ma sento che posso esserci per stimolare discussioni e dinamiche. Mi auguro che nasca presto una costituente nazionale della sinistra ad adesione individuale, altrimenti sarà il solito cartello, inefficace a dare voce ai tanti disorientati.

Mentre Livorno deve ripartire dal dialogo a sinistra, non dimenticando anche chi non era nella lista Sì ma responsabilmente ha dato indicazione di votarla , perché non posiamo permetterci di perdere forze dinamiche e vive, compresi i partiti, soprattutto se questi escono dalle loro dinamiche osmotiche e si aprono davvero senza riproporre procedure castranti che allontanano  le persone.

Le persone nel momento della sofferenza hanno bisogno di sentirsi vive, non per ritrovare fiducia nella classe politica, ma perché la politica torni ad essere espressione dei loro bisogni, allora ci troveremo in spazi larghi e potenti perché un popolo che ragiona, un’assemblea che riflette, un gruppo che discute oggi è già rivoluzionario. E noi non ci fermiamo qui.

Durante il dibattito ha chiesto di poter intervenire una ex alunna di Giannini, Alessandra Cantini di Forza Italia, pur avendo dichiarato di essere presente a questo dibattito per la ammirazione del suo ex prof si è tuttavia lasciata trascinare da affermazioni che in molti hanno considerato razziste e filo fasciste, pertanto provocatorie rispetto all’iniziativa in atto e ne è nato un battibecco con i presenti. Diamo uno stralcio video di pochi minuti,  per completezza di cronaca dove al termine, lo stesso Giannini è dovuto intervenire per interromperla e spiegargli che non era ne il luogo tanto meno il momento (ndr):

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