Un numero verde regionale per rispondere ai cittadini che hanno problemi con i tempi di attesa per l’esecuzione di visite e prestazioni diagnostico-strumentali.
27febbraio 2015 di Lucia Zambelli, Toscana Notizie
Lo ha istituito la Regione, per garantire a tutti il diritto di fruire delle prestazioni ambulatoriali nel rispetto dei tempi massimi stabiliti dalla normativa regionale, sulla base di opportune valutazioni di appropriatezza e di urgenza. L’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni l’ha presentato stamani assieme al direttore generale dell’assessorato Valtere Giovannini.
“Il numero verde per le liste di attesa – chiarisce l’assessore Marroni – è il risultato di un grande sforzo organizzativo, avviato da alcuni mesi con la formazione del personale su tutti gli aspetti e le problematiche connesse con l’accessibilità dei cittadini alle prestazioni del servizio sanitario regionale. Ben più che un semplice numero telefonico, questo del numero verde è un progetto, che ha l’obiettivo di rinsaldare l’alleanza tra cittadini e sistema sanitario”.
Al numero verde, 800 55 60 60, attivo da oggi, giovedì 26 febbraio, e gratuito da tutto il territorio regionale per i numeri fissi e per i cellulari, risponde personale dedicato, che fornirà informazioni attraverso un ascolto attivo e personalizzato. Il numero è in funzione dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 15. A breve, nell’ottica di garantire il servizio 24 ore su 24, sarà attivata una segreteria telefonica che entrerà in funzione dalle 15 alle 9 dei giorni feriali, e nei giorni festivi, per consentire di accogliere in qualsiasi momento le comunicazioni dei cittadini.
In via sperimentale, il servizio funzionerà per un set di prestazioni che risultano essere maggiormente critiche, sia in termini di volumi che di tempi di esecuzione. Gli esami attualmente previsti sono i seguenti: ecografia addome superiore, eco addome inferiore, eco addome completo, visita oculistica, visita ortopedica, visita neurologica. La fase di “test drive” durerà circa un mese. Successivamente il servizio verrà gradualmente esteso ad ulteriori visite, ed è previsto anche l’ampliamento sugli esami di diagnostica per immagini e strumentale.
Come funziona il numero verde. Possono accedere al servizio tutti i cittadini in possesso di ricetta medica per l’esecuzione di prestazioni specialistiche di primo accesso, che si sono già rivolti ai servizi di prenotazione dei Cup aziendali, sentendosi proporre una prenotazione con prima data disponibile oltre i tempi garantiti dalla normativa regionale: 15 giorni per le visite e 30 giorni per gli esami di diagnostica. Il servizio non è rivolto alle visite di controllo, che seguiranno percorsi distinti e saranno prenotate direttamente dallo specialista o dalla relativa unità operativa, al termine della prima visita o (in caso di ricovero) al momento delle dimissioni.
Al momento del contatto telefonico il cittadino deve comunicare i propri dati anagrafici: nome, cognome, codice fiscale, numero di telefono. Se chiama nell’orario in cui è in funzione la segreteria telefonica, oltre ai dati personali necessari per l’identificazione, il cittadino dovrà lasciare anche un indirizzo mail e un numero di telefono per essere ricontattato dagli operatori. E’ prevista un’ulteriore modalità di accesso al servizio, direttamente dal portale del sito web regionale.
Il servizio è strutturato su due livelli: un front office, che accoglie subito le richieste in entrata, e un back office di esperti, che nell’arco di 48 ore cerca una risposta direttamente nell’ambito del sistema. Successivamente, l’utente verrà richiamato, per comunicargli la soluzione specifica individuata in funzione delle esigenze espresse. Il numero verde era previsto dalla delibera dell’agosto 2014, che assegnava 10 milioni alle aziende sanitarie per la messa a punto di piani straordinari per la riduzione delle liste di attesa e istituiva un tavolo di monitoraggio per verificare costantemente l’efficacia degli interventi.
La sanità toscana fornisce una massa imponente di prestazioni: 7 milioni di visite specialistiche e 4 milioni di prestazioni di radiodiagnostica l’anno: una media di 3 a testa per ogni cittadino toscano.
Negli ultimi anni, in Toscana come nel resto d’Italia e negli altri Paesi, si è assistito a un profondo mutamento del bisogno di salute. L’invecchiamento della popolazione e il correlato aumento delle patologie cronico degenerative (condizioni che ad oggi rappresentano circa il 25% dei soggetti) obbligano a una riorganizzazione della risposta sanitaria.
E’ quindi necessario che la risposta dei servizi sia sempre più differenziata, in base alle varie fasce di età e al genere. Negli ultimi 7 anni, in Toscana il numero di prestazioni specialistiche erogate è cresciuto con un indice medio di variazione annua dell’1,4%: dai 59.150.814 del 2007 ai 65.402.380 del 2013. E a richiedere visite, prestazioni, assistenza, sono soprattutto i cittadini dai 65 anni in su: questo vale per i contatti con il medico di medicina generale, per le prestazioni negli ambulatori specialistici, per le confezioni di farmaci. Mentre il consumo di prestazioni specialistiche ambulatoriali cresce leggermente per le classi di età giovani adulte, la crescita di prestazioni cliniche e terapeutiche specialistiche diviene iperbolica nelle classi di età più avanzate. Circa il 40% delle visite di primo accesso sono per le persone ultra65enni.
Muovendo da questa riflessione, la delibera dello scorso agosto aveva definito tre diverse tipologie di visite:
– La visita urgente e la funzione del pronto soccorso. Il pronto soccorso è il centro di riferimento per le condizioni cliniche o diagnostiche valutate urgenti, non risolvibili dal medico di famiglia o dalla medicina specialistica ambulatoriale. Quindi le visite e le richieste di procedure o diagnostica strumentale classificate urgenti dovranno essere indirizzate al pronto soccorso.
– La visita, la richiesta di prestazioni diagnostico-strumentali, di primo accesso. Dovrà avere tempi sufficienti, certi e stabiliti, dunque con classe di priorità “breve” o “differibile”, in coerenza con il bisogno rilevato; quindi il primo accesso non può ricomprendere la classe di priorità “programmata”.
– La visita di controllo e la visita/richiesta di riesame. Per le prevalenti patologie e condizioni croniche, le aziende definiscono piattaforme specifiche di competenze specialistiche e diagnostiche, con specifiche disponibilità, sia cliniche che diagnostico-strumentali, organizzate sotto forma di Agenda di prenotazione, rese disponibili, in reciproca responsabilità, alle nuove organizzazioni territoriali della medicina generale (AFT) e agli specialisti, in coerenza con i percorsi assistenziali e con l’evoluzione della sanità d’iniziativa.