Livorno piange ancora vittime sul lavoro. Lutto cittadino e bandiere a mezz’asta

Proclamato il lutto cittadino che si svolgerà in occasione delle esequie. Consiglio comunale dedicato alla tragedia

28marzo 2018 da Comune di Livorno

Da questa mattina le bandiere sul Palazzo Comunale sono issate a mezz’asta in segno di lutto per la tragedia che si è consumata ieri in porto dove, alle 13.52, un silos contenente acetato di etile è esploso all’interno del Deposito costiero Neri uccidendo due persone, Lorenzo Mazzoni di 25 anni e Nunzio Viola di 52. Lo ha disposto il sindaco Nogarin che nella mattina di oggi, giovedì 29 marzo, ha inviato i telegrammi alle famiglie colpite dalla tragedia esprimendo loro il proprio cordoglio e la propria solidarietà e vicinanza, e interpretando così i sentimenti dell’intera città.

Alla fiaccolata promossa dalle organizzazioni sindacali Cgil Cisl e Uil “in memoria dei lavoratori e per rimettere al centro la sicurezza affinché questi episodi non accadono più”, in programma per stasera, giovedì 29 marzo, con partenza alle ore 21 da piazza della Repubblica sarà presente anche il gonfalone listato a lutto.

Per l’occasione, dato che il corteo passerà da via del Porticciolo e via della Venezia, il sindaco ha disposto un’ordinanza urgente di sospensione della ZTL notturna della Venezia valida fino alle ore 5 di domani, venerdì 30 marzo. L’Amministrazione Comunale ha deciso poi di proclamare il lutto cittadino. La formalizzazione della decisione, che si svolgerà in occasione delle esequie, è avvenuta nella riunione di Giunta programmata nel pomeriggio odierno. Come specificato nella delibera di Giunta, il lutto cittadino si esprimerà attraverso l’esposizione immediata a mezz’asta della bandiera cittadina per l’intera giornata, con la proposta alle Organizzazioni rappresentative degli esercizi commerciali di un minuto di chiusura degli esercizi pubblici e dei locali di spettacolo in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre,la sospensione di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall’Amministrazione Comunale. Inoltre è stata stabilita la partecipazione del Gonfalone della città listato a lutto alla cerimonia funebre oltreché, come ricordato, alla fiaccolata in programma per questa sera.

Il Consiglio Comunale in programma per oggi, martedì 28 marzo, si è svolto in forma ridotta. In apertura di seduta è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime. A seguire, le comunicazioni di Nogarin sulla vicenda dell’esplosione al porto e la discussione in aula. Gli altri argomenti all’ordine del giorno sono stati rinviati alla prossima seduta, fissata per martedì 3 aprile. 

“C’è solo una cosa che possiamo dire: morire di lavoro è inaccettabile – queste le parole con cui il sindaco ha aperto il suo intervento – Ci sarebbero decine di aspetti su cui concentrare l’attenzione di quest’aula, dopo la tragedia di ieri. I protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, in particolare. Ma anche la presenza di 212 silos contenenti materiale infiammabile a ridosso del centro abitato. Piuttosto che l’opportunità di delocalizzare questo tipo di attività e non soltanto in aree più isolate. Ma io credo sia opportuno rimandare questa discussione a un secondo momento. Oggi – ha continuato il sindaco – è il giorno in cui tutta la città, io per primo, si stringe attorno ai parenti delle due vittime. E’ il giorno in cui i sindacati hanno proclamato 8 ore di sciopero generale per gridare la loro rabbia, che poi è quella di tutta Livorno. E’ il giorno in cui ufficializziamo la decisione presa da me e dal sindaco di Collesalvetti ieri sera di proclamare una giornata di lutto cittadino in entrambi i Comuni, in occasione dei funerali dei nostri due concittadini.
Ed è il giorno della grande manifestazione di stasera: una fiaccolata cui parteciperemo ufficialmente come Comune di Livorno schierando il gonfalone della città listato a lutto. Il senso di tutto questo è molto semplice e chiaro: accendiamo una luce su questa tragedia e cerchiamo di lavorare tutti insieme per creare le condizioni affinché queste cose non si ripetano mai più”.

 

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