Luca Stellati: perché presento Lamberto Giannini

Luca-Stellati midi

Sono stato davvero indeciso se riprendere la parola in questa campagna elettorale, dopo che avevo espresso, su Pisorno, le mie preoccupazioni preliminari.

Con Lamberto non la pensiamo sempre allo stesso modo, ma un punto ci accomuna, la contrarietà ai nuovismi e populismi, che troppi danni hanno prodotto anche a sinistra:

giannini.“torniamo ad essere una comunità, che non rinuncia a lottare insieme per cambiare questo stato di cose! Per questo serve ancora la sinistra, certo una sinistra rinnovata che, facendo i conti con la sua storia, riparta dalla coscienza e consapevolezza che la politica deve cessare di essere un mestiere o la bottega dove poter fare carriera personale, ma tornare ad essere il luogo comune del conflitto su cui rimodellare una vera democrazia”

6maggio 2015 di Luca Stellati

si sinistraDiciamo che Sì-Toscana a sinistra è un logo elettorale, ha il pregio di essere una soluzione unitaria contingente, non è certo il punto d’arrivo di un percorso di ricostruzione, di una sinistra quanto mai necessaria. Di questo logo elettorale mi piace soprattutto lo sfondo, le tante sfumature del rosso, dall’arancio al fucsia: uno sfondo inclusivo di un’idea di libertà, di una sinistra antiliberista, plurale, sessuata e democratica.

foto 019Ma principalmente è la mia formazione culturale che a fronte della drammatica realtà che viviamo, dello sfascio morale e politico di tutto ciò in cui ho creduto e continuo a credere, a costringermi a non restare estraneo ed arroccato alle mie riserve. C’è la dura realtà dei numeri, che l’Istat ha rivelato l’altra settimana, numeri che svelano l’inganno del Jobs Act, l’occupazione è in calo nel nostro paese, una realtà nascosta finora da un’informazione quanto mai allineata e governativa, come neanche accadeva nel ventennio di Berlusconi. Le aziende licenziano i lavoratori e poi, bontà loro, ne riassumono una parte col nuovo contratto, senza pagare i contributi.

lavoroUna realtà che qui a Livorno conosciamo fin troppo bene, abbiamo e continuiamo ad assistere alla desertificazione industriale, i rari episodi di rinascita, ad esempio Lucchini, restano di incerta soluzione come pure le vicende della portualità. I beni comuni come acqua, scuola, sanità e trasporto pubblico, sono sotto assedio della speculazione nei processi di privatizzazione. Basta girare per la città e osservare le saracinesche abbassate, i tanti negozi che hanno chiuso i battenti, segno di una disponibilità al consumo fortemente ridotta, e come potremmo meravigliarci se all’appello mancano oltre 20.000 posti di lavoro e relativi stipendi!

Occorre fare qualcosa per invertire la tendenza e uscire dalla rassegnazione, certo che un ventennio di queste politiche non ha raso al suolo solo l’economia di quelle famiglie maggiormente esposte agli effetti della crisi ma, aggiungerei anche le coscienze, e la morale di un intero sistema.

Il punto è: “tornare ad essere una comunità, che non rinuncia a lottare insieme per cambiare questo stato di cose! Per questo serve ancora la sinistra, certo una sinistra rinnovata che, facendo i conti con la sua storia, riparta dalla coscienza e consapevolezza che la politica deve cessare di essere un mestiere o la bottega dove poter fare carriera personale, ma tornare ad essere il luogo comune del conflitto su cui rimodellare una vera democrazia”.

cessoNon abbiamo bisogno di populismi o nuovismi, da Craxi a Renzi ci hanno sempre condotto nello stesso posto, “in fondo a destra” come dice nel suo libro Lamberto Giannini.

Cogliamo l’occasione per tornare a parlarne, per misurarci su quanto è possibile e su quanto è necessario, per tornare alla fatica e al piacere della partecipazione, perché Livorno abbia una voce, la Toscana un’idea di ripresa che rilanci le sue innumerevoli vocazioni economiche, su un territorio da tutelare e valorizzare, il cui utilizzo deve essere finalizzato a realizzare nuovi posti di lavoro e non alla speculazione.

Un percorso ora c’è, facciamo il possibile perché diventi l’alternativa  spendibile a Rossi/Renzi e alle politiche eterodeterminate neo liberiste, questo dipende da tutti noi, da quanto torniamo a crederci e da quanto siamo disposti a spenderci per la ricomposizione di un soggetto collettivo.

lamberto gianniniParliamone insieme, giovedì 7 maggio alle ore 17.30, a Livorno Bar Civili in Via del Vigna, alla presentazione di Lamberto Giannini, capolista nel nostro collegio provinciale della lista Sì – Toscana a sinistra.

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