Lutto cittadino per la morte di Gabriele, solidarietà ai familiari e agli 11operai feriti nella nave Urania. I comunicati di vicinanza della città di Livorno e non solo

nave UraniaIl lutto cittadino per la morte sul lavoro del giovane operaio, Gabriele Petrone, avvenuta  in porto, si svolgerà in concomitanza con le esequie

26 agosto 2015 da Comune di Livorno:

nave oceanografica Urania del CnrL’amministrazione Comunale ha deciso di proclamare il lutto cittadino per la morte del giovane operaio elettricista di 38 anni originario di Mugnano (Napoli), a seguito di un incidente nel Porto di Livorno, sul proprio posto di lavoro.
La formalizzazione della decisione avverrà domani in occasione della riunione di Giunta già calendarizzata.

Il lutto si svolgerà in occasione delle esequie (anche se non si terranno in città ma nel luogo di origine del lavoratore).
Nel tragico infortunio, dovuto al cedimento di un ponteggio a sostegno della nave “Urania”, posizionata nel bacino galleggiante, sono rimasti feriti gravemente anche altri 12 lavoratori. Ai feriti e alle loro famiglie, la Giunta esprime la propria solidarietà e vicinanza.

Come specificato nella delibera di Giunta, il lutto cittadino si esprimerà attraverso l’esposizione immediata della bandiera cittadina a mezz’asta per l’intera giornata, con la proposta alle Organizzazioni rappresentative degli esercizi commerciali di un minuto di chiusura degli esercizi pubblici e dei locali di spettacolo in concomitanza con l’inizio della cerimonia funebre e con la sospensione di tutte le attività pubbliche ludico-ricreative organizzate dall’Amministrazione Comunale. Inoltre è stata stabilita la partecipazione  del Gonfalone della città listato a lutto alla cerimonia funebre.

“La sicurezza nei luoghi di lavoro – dichiara l’Amministrazione Comunale – rappresenta un elemento imprescindibile ed assoluto che assurge a valore immune da ogni logica di mercato e di ricerca del profitto.
La città di Livorno  è da sempre sensibile ai temi del lavoro e nello specifico a quello della sicurezza in tutti i luoghi di lavoro e queste tragedie devono indurre a scelte coraggiose e improcrastinabili sull’applicazione delle norme di sicurezza sul posto di lavoro, sui controlli e sugli investimenti.
L’Amministrazione intende pertanto rendersi promotrice attiva di ogni azione finalizzata a garantire ad ogni lavoratore la massima sicurezza possibile”.

Dal Sindaco di Livorno Filippo Nogarin:

“La tragedia che si è consumata ieri nel cantiere dove ha perso la vita un lavoratore e sono rimasti feriti altri dodici suoi colleghi, di cui uno in condizioni molto gravi, mi riempie di profondo dolore e di rabbia. Dolore per i familiari di Gabriele Petrone, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze, e rabbia di fronte al verificarsi di un evento inaccettabile come la morte di un uomo sul proprio luogo di lavoro. Non esistono parole sufficienti per commentare questo duro colpo inferto così profondamente alla nostra comunità, solo a pochi mesi di distanza dall’incidente sul lavoro occorso all’Alto Fondale del Porto che costò la vita a un lavoratore filippino.

Non è concesso parlare di fatalità davanti a episodi come questo, in cui muoiono persone intente a godere di un diritto tra i primi ad essere sancito e tutelato dalla nostra Costituzione.
Pur impossibilitato a essere fisicamente presente, a causa della convalescenza che mi obbliga a casa, ho seguito fin dall’inizio le fasi concitate dei soccorsi, coordinandomi con la vicesindaco Stella Sorgente, con il mio portavoce Andrea Morini e con l’assessore al sociale Ina Dhimgjini, che si sono recati immediatamente sul luogo della tragedia e poi al Pronto Soccorso.
Quanto si è verificato ieri richiede da parte dell’Amministrazione comunale il massimo impegno nel cercare e ottenere le risposte alle tante domande che la città continua giustamente a porsi in tema di sicurezza sul lavoro, mentre alle autorità preposte spetterà il compito di individuare le cause dell’incidente e delle eventuali responsabilità.
Auguro ai feriti una pronta guarigione e, di nuovo, rinnovo l’impegno dell’Amministrazione per assicurare il miglioramento della sicurezza e delle condizioni di lavoro di chi opera in ambito portuale”.

Da Cantone, Movimento 5 Stelle: “Solidali con i familiari di Gabriele Petrone e i lavoratori feriti. Toscana seconda in Italia per morti sul lavoro”

I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle esprimono il loro cordoglio per la tragedia occorsa a Gabriele Petrone e agli 11 colleghi feriti nell’incidente della nave Urania, in bacino per lavori a Livorno. “Mi faccio portavoce del nostro cordoglio per la morte di Gabriele Petrone – segnala il consigliere livornese Enrico Cantone –  della nostra solidarietà ai suoi familiari e ai restanti 11 feriti nell’incidente occorso alla nave Urania. Sarà compito della magistratura valutare eventuali responsabilità dell’accaduto  – precisa Cantone – ma ci rincresce riconoscere come questo evento tragico confermi la Toscana come seconda regione italiana per persone decedute durante la loro attività lavorativa, con 39 vittime da gennaio ad oggi.

Trattandosi di una tragedia marittima avvenuta a Livorno – conclude il consigliere Cinque Stelle – è doveroso ricordare che proprio la mia città è stata teatro della più grande strage sul lavoro della storia repubblicana, quella del Moby Prince, dove perirono sul posto di lavoro 65 marittimi, oltre ai 75 passeggeri imbarcati nel traghetto. Per sapere la verità su questa vicenda abbiamo dovuto stimolare una Commissione d’inchiesta parlamentare 24 anni dopo l’accaduto. Ci auguriamo che per i familiari di Gabriele Petrone l’attesa sia molto più breve”

Dalla Federazione livornese di Rifondazione Comunista, le condoglianze ai familiari di Gabriele Petrone e l’auspicio di guarigione per gli altri colleghi feriti, in particolare per Crocifisso Incorvato le cui condizioni cliniche sono ancora critiche.

Ancora una morte sul lavoro nella nostra città avvenuta in ambito portuale. La magistratura e gli organi ispettivi livornesi hanno aperto una indagine che farà il suo corso per accertare eventuali responsabilità. Rifondazione Comunista vuole sottolineare come dai dati nazionali INAIL risulta che nel periodo Gennaio – Giugno 2015 siano morti sul lavoro, in Italia, 490 persone a fronte del solito periodo dell’anno precedente nel quale le vittime sono state 457. L’altro dato preoccupante è che sempre nel solito periodo (Gennaio Giugno 2015) la Toscana risulta essere (esclusi infortuni in itinere) seconda in graduatoria nazionale nel rapporto fra infortuni mortali e dato occupazione. Purtroppo in questi anni abbiamo assistito ad un allentamento in termini legislativi in materia di sicurezza sul lavoro, grazie alle logiche che vedono come costi, “lacci e lacciuoli” l’attivazione di strumenti e processi che guardino ad un progressivo e concreto miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di Lavoro.

Da Alba, Futuro a Sinistra, Sel, Sì -Toscana a Sinistra: “Livorno piange ancora una volta la gravissima perdita di una Persona morta sul posto di lavoro.”

Poche implacabili parole.  Un testo che serve solo a rendere omaggio e solidarietà a chi è rimasto a piangere la perdita di una persona cara. La sinistra livornese non ci sta più. Quando muore qualcuno mentre sta lavorando è difficile non pensare a responsabilità, dirette o indirette. Oltre il dolore, oltre la rabbia, serve una vera quanto seria riflessione che nei fatti deve tradursi nella lotta alla superficialità, alla trascuratezza di particolari che potrebbero essere la causa di questi nefasti accadimenti.
Si parla già di difficoltà nella ricostruzione di ciò che è avvenuto. Intanto però, assistiamo all’ennesima morte sul posto di lavoro. Per Noi conta questo. Ancora di più serve dar vita ad un tavolo permanente che discuta sulla messa in atto di tutte le garanzie possibili a tutela della sicurezza dei luoghi di lavoro. La vita dei lavoratori non prevede “se o ma”. Per questo come organizzazioni politiche e sociali di sinistra, chiediamo l’apertura di una vertenza mirata alla messa in sicurezza delle condizioni in cui operano i lavoratori. Prima di tutto il rispetto dei diritti, in primis quello alla salute ed alla vita. Quella vita che oggi ancora una volta è stata stroncata in maniera inaccettabile.

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