Moby Prince 24° anniversario della tragedia: “Il 10 aprile Livorno scenda in piazza e partecipi all’anniversario”. Video

moby-princeLa città si prepara a commemorare, il prossimo 10 aprile, il 24˚ anniversario della tragedia del Moby Prince.

8aprile 2015 di admin Video di Giacomo Bazzi

Moby Prince 24° anniversarioLivorno non dimentica la tragedia del traghetto passeggeri Moby Prince avvenuta nella notte del 10 aprile 1991, la più grave della marina civile italiana, e i suoi 140 morti.
“Nonostante due inchieste e nonostante una serie di fatti impressionanti emersi durante le indagini, quella strage resta ancora impunita” ha dichiarato l’assessore alla cultura “Dietro ogni tragedia esistono però sempre delle precise responsabilità: non si può parlare di caso o di fatalità davanti a 140 morti. In questa vicenda i familiari della vittime,  hanno portato avanti in questi anni una battaglia difficile per la verità.

Ci sentiamo loro molto vicini e continueremo a sostenerli in ogni iniziativa” ha detto poi l’assessore rivolgendosi a Loris Rispoli, presidente dell’Associazione 140, che nel rogo perse la sorella.

Serafino Fasulo assessore alla cultura e loris rispoli“La città deve smettere di sentire questa ferita non del tutto propria, al contrario deve far sentire la propria indignazione a fianco dei familiari – con queste parole Rispoli ha lanciato un appello a tutta la città affinché il 10 aprile prossimo scenda in corteo e partecipi alle cerimonie commemorative per ricordare la tragedia.
“Una tragedia – ha continuato – piena di dolore, in cui alla sofferenza per la perdita del caro si aggiunge la tragedia di una mancata giustizia e l’ostinazione ad erigere un muro di omertà”.

Il presidente dell’associazione 140 ha quindi evidenziato nel suo intervento come in questo 24°anniversario la storia del Moby Prince potrebbe conoscere una svolta, grazie alla costituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta. Il 10 aprile prossimo, a Livorno, si riuniranno i Capigruppo della Camera e Parlamentari proprio per accelerarne l’istituzione.

Serafino Fasulo- loris rispoliL’assessore Fasulo ha poi annunciato che un contributo dell’arte contemporanea nel ricordo della tragedia del Moby Prince sarà dato dalla scultura in ferro realizzata dall’artista Federico Cavallini, già presentata alcuni anni fa ai Bottini dell’Olio, che il prossimo anno sarà collocata all’interno della Fortezza Nuova in un punto prospiciente la città.

Questo il programma della giornata “Per non dimenticare” organizzata dall’associazione 140 e dal Comune di Livorno con la collaborazione della Regione Toscana e della Provincia di Livorno. Venerdì 10 aprile “Per non dimenticare”:

– ore 9.30 – Sede dell’Associazione “140″, Via Terreni 2: incontro organizzato dal Comitato Moby Prince con i parlamentari della Commissione Trasporti del Senato
– ore 12.00 – Cattedrale: funzione religiosa
– ore 15.30 – Palazzo Civico, Sala Consiliare: saluto del Sindaco alle Autorità e ai familiari delle vittime
– ore 17.00 – Corteo da Piazza del Municipio al Porto (percorso viale Avvalorati, Piazza della Repubblica, Via Grande, Porto Mediceo)
– ore17.45 – Andana degli Anelli: Deposizione del cuscino di rose del Presidente della Repubblica e corona di alloro, lettura dei nomi delle vittime, lancio di rose in mare

Moby PrinceAl termine della conferenza stampa Loris Rispoli ha distribuito una copia della lettera inviata nei giorni scorsi a Vincenzo Onorato, proprietario della Navarma, la società di navigazione del Moby Prince, per ribadire la sua determinazione e il suo dolore. Questo il testo:

Sono passati 24 anni da quella tragica notte in cui 140 persone hanno perso tragicamente, la vita, sono deceduti lentamente bruciando in attesa vana di soccorsi mai arrivati, erano uomini donne, ragazzi che lei ha imbarcato come suoi dipendenti, erano cittadini che hanno scelto quel mezzo di trasporto per andare per mille motivi in Sardegna, ma il loro viaggio è finito subito dopo essere iniziato.
In questi anni molte volte ho avuto la voglia di parlarle, di farle mille domande, di
chiederle se lei si è mai sentito in colpa, non solo come proprietario del traghetto e datore di lavoro, ma come uomo che invece di collaborare, di mettersi al servizio della collettività per stabilire le cause, si è prodigato e non poco affinché queste rimanessero sepolte per sempre.
Mai per un attimo lei e la sua compagnia vi siete •preoccupati delle famiglie, se lei obietta che avete pagato subito i risarcimenti, le rispondo grazie, lo avete fatto non con spirito umanitario, ma facendo firmare carte che impedivano poi di costituirsi parte civile ai processi.
Avete costruito un muro di omertà e di silenzio intorno a questa vicenda come nessuno mai aveva osato, i morti sono morti meglio pensare a altro.
Mia sorella era bellissima lavorava non per lei direttamente ma per una ditta di bordo, commessa in un negozio, l’ho vista per l’ultima volta il 9 aprile di sera al buffet di stazione, erano liberi per un fermo tecnico e con le altre ragazze era in una pausa di lavoro, poi il nulla…..
Ho fatto io il riconoscimento della salma, ho voluto evitare ai miei genitori un ulteriore drammatico dolore, volevo che se la ricordassero come nella foto sorridente e felice, ignara che quel lavoro le sarebbe costato la vita, mio padre uomo di mare medaglia d’oro per la navigazione oggi continua a chiedersi perche?
Lui che ha passato una vita sui rimorchiatori a portare soccorso agli altri.
Ma la risposta non c’è perchè lei e altri avete fatto di tutto perchè non ci fosse, ci avete tolto tutto anche la memoria, perchè quando lei ha fatto portare il traghetto in Turchia per distruggerlo ha tolto a tutti la possibilità attraverso quell’immagine di ricordare.
Ma noi oggi siamo ancora qui caparbiamente ad esigere delle risposte, se la giustizia non è stata capace di condannare osi è chinata al volere del più f orte o del più ricco, noi non chiniamo la testa, continueremo oggi e sempre a chiedere perché fino a che non avremo le giuste risposte.

Video della conferenza stampa:

 

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