Modello Piombino: “all’indietro come i gamberi”

Cronoprogramma estratto del piano industriale AFERPI_Pagina_1La riunione tenutasi il 30 novembre  al Mise tra Aferpi, sindacati e istituzioni ha avuto un esito “inconcludente”

1dicembre 2015 da Gruppo Minoranza Sindacale – Camping CIG

piombino Camping CIG3Risulterebbe addirittura che, “in alcuni punti siamo tornati indietro rispetto a un mese fa” e questo dà ancora più forza alla manifestazione di domani  per la vertenza Aferpi. Manifestazione  che deve essere l’inizio di un percorso di forte mobilitazione dei lavoratori e della città di Piombino e a cui devono seguire al più presto altre iniziative eclatanti che costringano, Governo, Regione ,Comune e Azienda  a concretizzare gli impegni presi e a questo punto rivelarci se il modello Piombino è attuabile o meno. Risposte negative  su:

  1. Incremento dei livelli occupazionali portando i contratti di solidarietà come previsto dagli accordi vicino al 60%.
  2. Avvio delle demolizioni entro la fine di novembre.
  3. Pagamento del Trattamento di fine rapporto   (ricordiamo il TFR è dei lavoratori ed e stato congelato dall’ amministrazione straordinaria governativa).
  4. Nessun  aumento della produzione.

Sull’acquisto del forno elettrico e costo dell’ energia  siamo al nulla di  fatto, ancora al punto di dover individuare  percorsi e  finanziamenti. La conferma di ciò è l’accordo con Jindal  , per  tre anni,  per la fornitura dei blumi per i laminatoi. Intanto dalla fabbrica apprendiamo da fonti ben informate e attendibili , che sarebbe stato assunto alle dipendenze di Aferpi un altro  lavoratore con la qualifica di impiegato, extra accordo dei 1080 in cigs. A tal motivo chiediamo ai sindacati la verifica di tale notizia.

Se quanto sopra corrispondesse al vero, riteniamo che sarebbe una palese violazione degli accordi.

Veniamo a conoscenza inoltre, che quei lavoratori assunti in Aferpi oltre ai 1080 inseriti nella lista dell’ accordo sottoscritto per i contratti di solidarietà, non  possono usufruire di tale forma di contratto   (per cui gli vengono retribuite solo le ore lavorate).

Tutto questo risulta inaccettabile e occorre che i sindacati intervengano con fermezza

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