Mostre fotografiche a Effetto Venezia 2015

Leffetto1-300x111e mostre allestite in occasione di Effetto Venezia di quest’anno sono state un’attrazione per chi ama Livorno e la sua storia e desidera attraverso il mezzo della fotografia ripercorrere momenti di vita passati e godere al contempo di una raffigurazione artistica di luoghi e angoli suggestivi della nostra città.

03Agosto 2015 di Paola Ceccotti

Il primo appuntamento è la mostra “Livorno Fortezza Vecchia: percezione di un obiettivo”, ospitata nel seicentesco Palazzo Rosciano dove sono esposte 40 fotografie che ritraggono la Fortezza da vari punti di vista e in momenti diversi della giornata. Le grandi dimensioni e la qualità delle immagini fotografiche gratificano il desiderio del visitatore e aprono ad una lettura non consueta di luoghi, angoli che forse la quotidianità ha reso quasi trasparenti. Certe prospettive, luci, particolari evidenziati dallo sguardo del fotografo, donano invece qualcosa in più, ci fanno ritrovare un approccio fantastico ed emotivo e sollecitano nuove visioni.

Personalmente guardando il cortile d’armi di accesspiazzaleo al forte con le eleganti colonne, o la galleria sud di raccordo tra la parte militare e quella residenziale, o l’imponenza della volta a botte della galleria sud, ho avuto suggestioni, impressioni di quanto è avvenuto in quei luoghi dove ci sono stati soldati, e civili, dove la vita ha avuto ritmi e condizioni diverse dalla nostra. Ma anche mi è venuto a mente che la Fortezza è stata in tempi più vicini a noi un luogo di detenzione, vi si trovò anche Francesco Domenico Guerrazzi e con lui alcuni protagonisti del Risorgimento, e in una di quelle costruzioni al suo interno chissà forse ci sono ancora le scritte sui muri lasciate da quei coraggiosi a mo’ di testimonianza ai posteri.

Una cosa che mi è mancata è un vademecum, una guida anche succinta di sintesi al percorso fotografico da potersi portare a casa come ricordo.

Ho visto durante la mia visita pochi altri visitaminiati_vespuccitori, per la maggior parte  stranieri., Gli altri cittadini erano forse attratti da altri richiami: tra l’altro molto belli gli spettacoli di strada per genitori e bambini: il teatro dei burattini in via della Venezia, i trampolieri, il gioco delle bolle in piazza dei Legnami.

La mostra fotografica sulla Livorno del ‘900 “Bruno Miniati, lo sguardo di una fotografo su Livorno” allestita all’Emeroteca di via del Toro ha presentato una piccola selezione delle opere del grande fotografo, ma ha avuto il pregio di richiamare l’attenzione su questo importante personaggio.

livorno scorcio della fortezzaBruno Miniati (Livorno 1889 – Livorno 1974) come riferiscono gli archivi Alinari “inizia ad interessarsi di fotografia con il padre che a Livorno gestisce un avviato studio, senza tuttavia seguirne l’impostazione per lui troppo provinciale e convenzionale. Avviato alla carriera militare, diviene ben presto fotografo dell’Esercito partecipando a moltissime campagne di guerra e realizzando quindi servizi documentari su vari fronti, fino al 1943. Di formazione artistico accademica, realizza ritratti di gusto retrò, ma la sua fama è legata soprattutto alle immagini di Livorno, della sua gente e della sua Accademia  Navale” (http://www.alinariarchives.it/it/)

Per gli appassionati una rappresentazione copiosa di ritratti che Miniati ha dedicato alla città si trova sul sito web degli Archivi Alinari dedicato alle opere del grande fotografo e nelle raccolte in tre volumi realizzate da Debatte editore “Bruno Miniati fotografa Livorno”: Scene di vita quotidiana, La città scomparsa, Gli eventi.

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