Onu: l’Austria avvia l’iter per il trattato di interdizione delle armi nucleari. Lettera dai nonviolenti a Renzi perché non ponga ostacoli

Da Palermo nella  giornata ONU, dai nonviolenti al Governo italiano:

“caro Renzi, appoggia la messa al bando delle armi nucleari emersa da Ginevra. O, almeno, non ostacolarla, ricalcando la posizione del governo olandese”

30settembre 2016  di Giovanna Pagani WILPF Italia

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Image and video hosting by TinyPicIl 26 settembre è la giornata che l’ONU ha dedicato al disarmo nucleare totale. L’OEWG (Gruppo di lavoro aperto) dell’ONU a Ginevra in linea con questo obiettivo, con i lavori conclusisi il 19 agosto scorso, ha registrato la svolta storica degli Stati non nucleari che, rompendo la gabbia del Trattato di Non Proliferazione, stanno coraggiosamente procedendo, forti della loro maggioranza numerica e delle loro argomentazioni, verso la proibizione legale delle armi nucleari.

Il voto decisivo verso il Trattato di interdizione delle armi nucleari è atteso in questa 71^ Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, che si è appena aperta e concluderà i suoi lavori in dicembre.

I “disarmisti esigenti ed i movimenti nonviolenti”, riunitisi il 23 settembre in convegno a Palermo (ex Noviziato dei Crociferi, promosso dalle articolazioni locali di IFOR e WRI, la WILPF Italia, Accademia Kronos, Peacelink, LDU, la Scuola di Nonviolenza, il Centro per la pace ed i diritti umani, l’Osservatorio sulle spese militari Milex, Archivio disarmo) , inviano oggi al Presidente del Consiglio Matteo Renzi l’invito ad appoggiare, come governo italiano, il movimento internazionale che, nello sforzo comune di Stati responsabili non armati nuclearmente e società civile sensibile al diritto di sopravvivenza dell’Umanità, persegue la messa al bando giuridico delle armi nucleari. O, almeno, a non ostacolarlo, come ha fatto il governo olandese all’OEWG di Ginevra. L’Olanda, si badi bene, al pari dell’Italia è membro NATO ed ospita sul proprio territorio bombe atomiche USA. Il disarmo nucleare generale, a giudizio di tali movimenti, sarebbe anche da perseguire con iniziative nazionali unilaterali di denuclearizzazione militare e civile (ad es. questione dei porti a rischio nucleare).

Testo completo del Comunicato:

“In un mondo sempre meno sicuro che è di fronte a crescenti tensioni tra le grandi potenze, il disarmo nucleare rimane il problema numero uno. I recenti test nucleari della Corea del Nord dovrebbero essere un segnale di avvertimento. Siamo tutti d’accordo che le conseguenze umanitarie dell’esplosione di armi nucleari sarebbero inaccettabili, quindi dobbiamo finalmente sbarazzarci di tutte le armi nucleari. L’esperienza dimostra che il primo passo per eliminare le armi di distruzione di massa è quello di vietarle, attraverso norme giuridicamente vincolanti. Insieme ad altri Stati membri delle Nazioni Unite, l’Austria presenterà un progetto di risoluzione per convocare i negoziati su uno strumento globale giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari nel 2017.

Image and video hosting by TinyPicCon queste parole il Ministro degli esteri austriaco, Sebastian Kurz, ha annunciato lo scorso 22 settembre l’avvio delle procedure per addivenire a un Trattato di interdizione delle armi nucleari. Sarà solo il primo passo, ma fondamentale, per giungere all’eliminazione degli ordigni nucleari, definiti nel 1961 dall’Assemblea Onu non armi, ma un crimine verso l’umanità.

Ricordiamo che nel 2014 l’Austria ha ospitato la terza Conferenza Internazionale sull’Impatto umanitario delle armi nucleari (dopo quelle di Oslo-Norvegia e Nayarit-Messico), in cui è stato lanciato un impegno diplomatico, sostenuto da 127 nazioni, “per colmare il vuoto giuridico per la proibizione e l’eliminazione delle armi nucleari.

Grande la soddisfazione di ICAN (Campagna Internazionale per Abolizione delle Armi Nucleari) il Network internazionale di associazioni di cui è parte attiva anche la WILPF. “Questo è un importante passo avanti negli sforzi globali per liberare il mondo dalle armi nucleari. La risoluzione sarà di enorme importanza storica “, ha detto Beatrice Fihn, direttrice esecutiva.

L’annuncio da parte dell’Austria della Risoluzione da sottoporre a dicembre ai voti dell’Assemblea delle Nazioni Unite, rappresenta dunque l’inizio dell’iter per avviare i negoziati. Si tratta della prosecuzione fattiva data ai lavori dell’ OEWG di Ginevra (Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite aperto agli Stati e alla Società civile), in cui la maggioranza degli Stati con l’appoggio della Società civile ha raccomandato all’Assemblea Generale di convocare una Conferenza nel 2017 per negoziare “uno strumento giuridicamente vincolante per vietare le armi nucleari, che porti verso la loro eliminazione totale”. L’iter della risoluzione sarà: sua presentazione al Primo Comitato sul disarmo dell’Assemblea generale il 13 ottobre; discussione e voto degli Stati che decideranno se adottarla e portarla all’Assemblea (fine ottobre o prima settimana di novembre); infine sarà necessario un secondo voto di conferma nella sessione plenaria dell’Assemblea Generale all’inizio di dicembre.

Sono necessari i due terzi dei voti, calcolati sui votanti. Gli Stati che decideranno di astenersi non rientrano nel computo. E’ importante sottolineare questo passaggio perché in sede di OEWG si sono registrati 22 no ma anche 13 astensioni tra cui alcuni paesi della Nato (Olanda, Norvegia, Portogallo e Islanda), più un altro Stato pure alleato degli USA (il Giappone). Dunque 13 paesi che non hanno votato contro l’apertura di negoziati per un Trattato Internazionale d’Interdizione della Armi Nucleari. Riteniamo soprattutto importante il caso dell’Olanda, dato che essa non è un “semplice” alleato USA, perchè “ospita” bombe nucleari USA (20) sul suo territorio! Esattamente come l’Italia (70) che invece è tra i paesi che hanno detto no. La posizione dell’Olanda è il risultato di una forte pressione della società civile sul Parlamento e sul Governo. Che l’Italia ne faccia tesoro.

E’ per questo che a conclusione del Convegno dei Disarmisti intransigenti e dei Movimenti Nonviolenti svoltosi a Palermo il 23 settembre “Pace, Difesa e Sicurezza nel Mediterraneo e in Medioriente” è stata scritta una lettera al Presidente del Consiglio Renzi invitandolo “ad appoggiare il movimento internazionale che, rivendicando il diritto di sopravvivenza dell’Umanità, persegue la messa al bando giuridico delle armi nucleari. O, almeno, a non ostacolarlo, come ha fatto il governo olandese all’OEWG di Ginevra”. La lettera continua sottolineando che il disarmo nucleare generale sarebbe anche da perseguire con iniziative nazionali unilaterali di denuclearizzazione militare e civile: la rimozione delle bombe atomiche da Ghedi ed Aviano e la denuclearizzazione dei porti a rischio nucleare.

Image and video hosting by TinyPicDopo due decenni di immobilismo nel processo di disarmo o, peggio ancora, di “escalation”, per effetto della modernizzazione sempre più aggressiva di queste armi terrificanti, stiamo vivendo una svolta di portata storica sulla strada del disarmo nucleare.
Non perdiamo questa occasione e acceleriamo il processo di consapevolezza della gente e dei governi: l’orologio dell’apocalisse è tornato a segnare tre minuti alla mezzanotte, come nei momenti peggiori della Guerra fredda. L’umanità ha il diritto di vivere libera dalla minaccia nucleare.

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