Paolo Conte al MusArt di Firenze: report, foto e video

Firenze si inchina a Paolo Conte: l’abbraccio di una piazza innamorata di lui

21 Luglio 2017, di Michele Faliani

©2017 pisorno.it

Ieri sera mi sono reso conto di aver commesso un crimine contro l’umanità: erano più o meno vent’anni che non assistevo a un concerto di Paolo Conte. Complice la pigrizia forse, o il fatto che dal 1988 al 1997 avrò ascoltato l’avvocato più famoso d’Italia una ventina di volte e che gli ultimi quattro album della sua discografia non mi facciano impazzire. Però mancare per 20 anni a un concerto del genere è davvero da criminali. Conte mi ha sconvolto fin dall’inizio, quando ha eseguito “Ratafià” in piedi, lasciando il pianoforte a Danilo Di Gregorio, fino ad arrivare alla seconda esecuzione di “Via con me”, suonata ad una velocità pazzesca. Nel mezzo, la più bella versione di “Diavolo rosso” che abbia mai sentito, ed “Alle prese con una verde milonga” rallentatissima e tutta giocata sulle dinamiche. E poi “Sotto le stelle del jazz”, “Dancing”, perfino quella “Madaleine” nascosta nell’album “Paris Milonga” di ben 36 anni fa. Come al solito Paolo Conte parla soltanto per presentare, fra un brano e l’altro, i musicisti della sua sontuosa band, lasciando parlare la musica. Ed è inevitabile che a fine concerto ci sia la gara a nominare quali dei classici sono mancati dalla scaletta. Quello a cui abbiamo assistito, però, ci farà star bene per anni.

Grazie a bitconcerti e al MusArt Festival per l’ospitalità.

La setlist del concerto:

  • Ratafià
  • Sotto le stelle del jazz
  • Come di
  • Alle prese con una verde milonga
  • Snob
  • Recitando
  • Dancing
  • Gioco d’azzardo
  • Gli impermeabili
  • Madeleine
  • Via con me
  • Max
  • Diavolo rosso
  • Le Chic et le charme
  • Tropical
    Encore:
  • Via con me

La fotogallery del concerto:

Un estratto video del concerto:

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