People Care, il no di Comdata: “ciò che manca veramente è un soggetto imprenditoriale forte, capace di gestire direttamente su Livorno”

 

People CareNuovo tavolo istituzionale di confronto al Mise People Care e il no di Comdata alla nuova sede di Livorno, serve un nuovo soggetto per rilevare il call center

19 giugno 2015 da Comune di Livorno

Ennesimo incontro ai vertici a Roma, ieri mattina, presso il Ministero per lo sviluppo economico, sulla questione del call center di Guasticce people care e degli oltre 400 dipendenti recentemente entrati in Naspi, il nuovo ammortizzatore sociale previsto dalla riforma del lavoro, e ad oggi in una grave situazione di incertezza lavorativa.

people care.Presenti, accanto al governatore Enrico Rossi, l’assessore al lavoro del Comune di Livorno Francesca Martini, il sindaco di Collesalvetti Lorenzo Bacci, il presidente della Provincia Alessandro Franchi, Giampietro Castano dell’unità di gestione vertenze e imprese in crisi del Ministero e il rappresentante di Comdata, la società interessata a rilevare l’attività del call center e da cui era attesa per ieri una risposta sulla possibilità di aprire una nuova sede a Livorno.

Nonostante il fattivo impegno di Ministero e Regione, che hanno messo sul tavolo proposte di incentivo funzionali anche ad eventuali assunzioni a tempo determinato, la società, dopo un’attenta analisi, ha tuttavia rigettato questa possibilità.

Comdata ha però fatto intravedere un’apertura rispetto all’ampliamento del sito operativo di La Spezia nell’ottica di assorbire fino a 60 lavoratori full time di People Care, con anche l’eventuale attivazione di forme di agevolazione degli spostamenti verso il nuovo centro.

People CareDopo il no di Comdata, resta comunque fermo da parte delle istituzioni l’impegno a mettere in campo ulteriori iniziative finalizzate ad ancorare le attività di Seat pagine Gialle (momentaneamente aggiudicate a Comdata) su Livorno, anche attraverso un subappalto del lavoro.
Su questo aspetto l’assessore Martini, nell’esprimere ancora una volta la massima solidarietà a tutti i lavoratori, dichiara “Il nodo della questione è che, qualora il lavoro potesse forse essere recuperato, ciò che manca veramente oggi è un soggetto imprenditoriale forte, capace di gestire direttamente su Livorno. Ci auguriamo con tutte le nostre forze di poterne presto intercettare uno e di poter assicurare un futuro più sereno a tanti lavoratori e alle loro famiglie”.

Il tavolo è stato aggiornato alla prossima settimana, con l’impegno delle istituzioni a proseguire la ricerca di un nuovo soggetto imprenditoriale disposto a rilevare il call center.

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