Per dare voce alla Livorno che non si arrende, un palco che racconta il lavoro: LEM (Palazzo dei portuali) il 27novembre

Gianfranco Simoncini tavolo lavoroE’ arrivato il momento di raccontare le singole storie, per comporre un affresco vero, sincero, diverso, credibile, unitario. Da qui dobbiamo ripartire per ricostruire con le nostre mani un futuro per la città

lavoro prefettura livorno

24novembre da cittadini di Associazione Oltre per Livorno ~~~

confindustria trw mtmLa Situazione di Livorno è drammatica, si sa. Da mesi (anni) ci siamo abituati a veder crescere il numero delle vertenze di lavoro nella nostra città oggi dichiarata Area di Crisi Complessa. Purtroppo queste storie (vite) sono migliaia, un disagio che c’è, esiste, sussiste e persiste, è reale e tangibile – un disagio globale e collettivo che è impossibile ignorare. L’Opinione Pubblica, all’inizio molto sensibile, col passare dei giorni, delle settimane e dei mesi si è come narcotizzata – assuefatta, abituata – livellandosi alla stagnazione generale nella quale Livorno versa.

Per questo, forse, è opportuno accendere di nuovo e con maggior forza i riflettori su questo problema collettivo e continuo, della città.  A nostro avviso è arrivato il momento di raccontare le singole storie, per comporre un affresco vero, sincero, diverso, credibile della Situazione nella quale siamo davvero (sicuramente diverso da quella che ci vogliono far credere).

La Cabina di Regia Regionale per rilanciare le aree di crisi come Livorno Piombino e Massa-Carrara  si è più volte riunita, ma nella confusione di partecipanti ruoli ed aspettative di questo progetto, Livorno naufraga nelle divisioni interne dove non trovano un luogo di condivisione CNA, Associazione Industriali, Confcommercio, Confesercenti, Sindacati confederali e di base.

portoA Livorno il rilancio del territorio per le attività produttive e il commercio è legato ad un progetto di marketing territoriale di cui si attende pubblicazione. Intanto, in assenza di vocazione turistica, senza nuove industrie e senza un’efficientamento della macchina amministrativa non ci sono spazi per ridurre le tasse o rendere efficienti i servizi che dipendono dal Comune come cultura, scuola e gestione dei rifiuti. L’isolazionismo già marcato della città dalla sua provincia ha raggiunto livelli altissimi e l’economia sposta la propria attenzione verso altri capoluoghi, come Pisa e Grosseto. Il porto è parte integrante di questo sviluppo urbano e dovrebbe esserne promotore: ben diverso sarebbe lo sviluppo delle attività se ad esempio Livorno divenisse sede di crociere di testa ed il porto turistico trovasse davvero la sua corretta dimensione insieme alla diportistica ed alla valorizzazione del circuito navale dei fossi.

Ma, come portare avanti una sinergia e cosa occorre dovere intervenire? Qui si pongono la domanda ad un tavolo di confronto aperto e franco.

La meritocrazia e la sua valorizzazione devono essere al centro dell’impegno come strumento principe per migliorare la qualità anche dei lavoratori che devono rimanere a Livorno e non cercare altri luoghi dove esprimere le proprie capacità. I grandi scioperi non sono più partecipati. Spesso su temi locali non si va oltre il 20%. Perché? Per egoismi, per sfiducia nelle OO.SS dopo i fin troppo conosciuti scandali? O è solo indolenza di questa nostra città?

Vogliamo far riflettere su un fatto. Quest’indolenza, a chi è funzionale? Stanno per calare su di noi nuovi tagli, alla sanità ai servizi sociali, alla scuola ed alla cultura. Non possiamo continuare a subire in silenzio ed a morire lentamente.

Recommended For You

About the Author: Pisorno