Un primo risultato nel commento di CGIL, Cisl e Uil
07settembre 2016 di Cgil-Cisl-Uil, Livorno
Dopo la presentazione del piano del Governo rispetto a interventi sugli ammortizzatori sociali, discusso con le Regioni e rappresentanti nazionali delle sigle sindacali confederali, anche a Livorno CGIL, Cisl e Uil intervengono per valutarne le ricadute sul territorio.
“Finalmente il Governo assume consapevolezza rispetto al dramma sociale che si sta consumando nelle aree di crisi complessa – esordiscono i sindacati – e fornisce una prima, seppur parziale risposta e ciò grazie alla mobilitazione avvenuta, in primo luogo, sul nostro territorio”.
Nella provincia di Livorno, infatti, insistono due aree di crisi e, ormai da molti mesi, i sindacati richiedevano un’estensione degli ammortizzatori, lanciando l’allarme che un cospicuo numero di persone sarebbe rimasta senza alcuna forma di sostegno al reddito.
“Per prime si erano mobilitate le categorie dei chimici-industria e dei metalmeccanici, tra i settori maggiormente investiti dalla crisi “Erano stati richiesti numerosi incontri al Prefetto per intavolare un confronto con il Governo -proseguono i rappresentanti confederali- inizialmente senza esito, successivamente si sono mobilitate anche le confederazioni con uno sciopero generale, quello del primo di luglio, incentrato sulle tematiche dell’area di crisi di Livorno”.
L’area di crisi della città capoluogo, infatti, è più indietro rispetto a quella di Piombino, su un piano di rilancio economico e di sviluppo, infatti una delle richieste principali dei sindacati era ritrovare una unità del territorio volta a favorire maggiore attrattività
“Ad oggi il nostro appello all’unità – sottolineano i sindacati – non sembra sia stato recepito, quindi ci troviamo, a distanza, di due mesi, a doverlo rinnovare. Le Istituzioni locali, infatti, hanno il dovere di velocizzare gli Iter per favorire progetti che rilancino l’occupazione nell’ambito dell’accordo di programma, vigente ormai da oltre un anno”.
“Ci auguriamo – concludono i sindacati provinciali – e in questo senso ci appelliamo al buon senso dei parlamentari eletti sul nostro territorio, che gli interventi per il sostegno al reddito, nella prossima finanziaria, diventino strutturali anche per il 2017, altrimenti il dramma sociale si presenterà anche se posticipato di qualche mese”.