Piano Industriale Piombino: tra impegni non mantenuti e proclami elettorali rimasti promesse e, niente più

piombino acciaierieIl consiglio di fabbrica del 16.11.15, stimolato anche da un presidio democratico promosso da Rifondazione Comunista, a cui hanno aderito lavoratori, cittadini, forze politiche ( M5S e SEL ) e sindacali (UGL terziario), si è concluso con la decisione di chiamare i lavoratori alla mobilitazione

18novembre 2015 da Gruppo di minoranza sindacale – Camping CIG, Piombino

Ciò vuol dire che avevamo ragione noi a dire da tempo che, la misura è colma e che gli accordi, gli impegni presi non sono stati mantenuti e i proclami elettorali di chi governa il Comune la Regione e il Paese sono rimasti promesse e niente più. Noi lavoratori già da tempo denunciamo e ci preoccupiamo per i ritardi nell’attuazione del piano industriale presentato da Aferpi nell’aprile 2015, peraltro un piano, con tempi molto lunghi dichiarati e programmati dall’Azienda, che prevede:

  1. Settore siderurgico (42 mesi per la realizzazione nuova acciaieria e completamento pavimentazioni)
  2. Settore agroindustriale (48 mesi per la realizzazione impianto agroindustriale e completamento pavimentazioni)
  3. Settore logistica (36 mesi per la realizzazione area logistica e completamento pavimentazioni)

tempi-piano-industriale_Pagina_1Un piano che da cronoprogramma doveva iniziare il primo di Luglio us. Ma niente in fabbrica di quanto descritto nello stesso ha ancora preso corpo, niente di niente è tutto fermo , intanto i mesi passano e la fatidica data del 01 luglio 2017 si avvicina , data in cui aferpi non avrà più l’ obbligo , per legge, a proseguire le attività imprenditoriali e a mantenere i livelli occupazionali concordati all’atto della vendita.

I sindacati Fiom-Fim.Uilm hanno proclamato uno sciopero generale di 24 ore dei metalmeccanici di Piombino per il 2 dicembre con manifestazione in città . Noi crediamo che il futuro economico e sociale di Piombino e della Val di Cornia sia fortemente legato alla ripartenza di Aferpi e, non solo perché il problema non è esclusiva di una categoria, per tale motivo quindi, chiediamo a CGIL CISL UIL e UGL di allargare lo sciopero a tutte le categorie a sostegno della vertenza Aferpi.

Questo sciopero deve essere un segnale , forte , di protesta e sollecitazione rivolta anche al Governo e alla Regione affinché intervengano immediatamente per far funzionare il modello Piombino che hanno tanto decantato nei mesi passati.

Deve essere chiaro che adesso non si scherza più , lo sciopero a questo punto non può essere revocato se non a condizione che l’azienda recuperi immediatamente tutti i ritardi accumulati da Luglio ad oggi in termini di investimenti , rientro in fabbrica dei lavoratori e partenza delle bonifiche utilizzando anche i lavoratori dell’ indotto. Qualsiasi altra proposta dell’ azienda deve essere rigettata e comunque devono decidere i lavoratori riuniti in assemblea se necessario con referendum.

Chiediamo alle istituzioni di dare un’ accelerata per quanto di loro competenza per le bonifiche , le autorizzazioni necessarie per l’inizio dei lavori , utilizzare le tre leve contrattuali per ottenere risultati concreti e rapidi :

  1. Per il costo dell’ energia, l’applicazione dell’accordo di programma , ai sensi dell’ art 9 comma 1( vedi allegato ), indispensabile per la competitività di un’acciaieria con forno elettrico.
  2. La durata delle concessioni delle aree portuali (settore logistica) devono essere subordinate e graduali, in ragione dell’effettivo stato di avanzamento degli investimenti in siderurgia.
  3. Se risulteranno fondate le voci giornalistiche di possibili spostamenti di impianti da Piombino ad altre realtà ,finché non si colerà acciaio dal forno elettrico nessun macchinario, impianto, attrezzatura deve lasciare Piombino per essere trasferito altrove.

Ribadiamo infine , nuovamente , le nostre richieste urgenti e di vitale importanza , alle istituzioni e sindacati , a sostegno del reddito per i lavoratori in cassa integrazione:

  • Intervenire, con forza, presso il Ministero dell’ambiente affinché “ liberi “ il TFR, congelato dall’ amministrazione straordinaria e non erogato a causa del contenzioso , sull’inquinamento ,con lo stesso ministero , e autorizzi il Commissario di Governo al pagamento, rapido, ai lavoratori -Lucchini e Lucchini Servizi. Chiediamo altresì il pagamento di tutti i crediti dei lavoratori inseriti nello stato passivo Lucchini e Lucchini Servizi.
  • Per le prossime assunzioni da parte di Cevital-Aferpi, il rientro in fabbrica prioritariamente dei lavoratori e delle lavoratrici monoreddito, con figli a carico, con mutuo o prestiti da onorare;c) Piano straordinario di sostegno al reddito di quanti – lavoratori dipendenti e autonomi -. sono senza lavoro, in Cigs, mediante consistenti riduzioni di tasse e tariffe (TARI, IMU, TASI, Consorzio Toscana Costa, ecc..)
  • Il 20 % dell’ integrazione del reddito con la possibilità di essere adibiti ai lavori socialmente utili.
  • Allungamento degli ammortizzatori sociali e accordi precisi per le aziende in appalto

Art. 9 (Interventi di riconversione industriale e di sviluppo economico – Costi energetici)

  1. In coerenza con quanto riportato nell’art. 12 dell’ Accordo, al fine di superare la diseconomìcità degli attuali costi dell’energia e favorire l’accesso a costi dell’energia elettrica competitivi, tenuto conto che ciò costituisce presupposto imprescindibile per la produzione competitiva di acciaio e condizione essenziale e irrinunciabile per la realizzazione del Piano Industriale e per l’esecuzione di quanto previsto nel contratto definitivo di acquisto del sito industriale di Piombino, il Ministero dello sviluppo economico si impegna a seguire con assiduità revoluzione concreta del piano industriale elaborato da Aferpi e, anche sulla base delle
    informazioni e degli aggiornamenti relativi ali’attuazione del piano industriale che verranno comunicati periodicamente da Aferpi al Ministero dello sviluppo economico, a . mettere a disposizione del nuovo investitore Aferpi effettive condizioni dì accesso alle stesse opportunità presenti per i comparti industriali ad alto consumo energetico operanti in Italia.
  2. Indipendentemente da quanto previsto dal primo comma del presente articolo, sempre ai sensi dell’art. 12 dell’Accordo, al fine di favorire una migliore efficienza nella gestione dell’energia all’interno del più ampio comparto industriale di Piombino, le partì si impegnano altresì ad individuare concrete forme di attuazione della predetta norma.

Proposta di strategia di intervento per la messa in sicurezza operativa Stabilimento di Piombino Lucchini spa in A.S.

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4.2.4 Cronologia di massima degli interventi

Come già richiamato in precedenza, il timing per la realizzazione degli interventi di MISO sarà attuata per stralci sulla base delle diverse fasi previste dal Piano industriale, con realizzazione immediata di tutte le opere aventi valenza ambientale (pavimentazioni) funzionalmente necessarie agli interventi di reindustrializzazione previsti, e completamente delle pavimentazioni rimanenti entro 12 mesi dal completamento degli interventi stessi.
Nel dettaglio, la cronologia di massima degli interventi sarà la seguente:

rev. 0 79 – Gli interventi di MISO proposti nel presente documento consistono in:

  • Messa in Sicurezza Operativa dei suoli per le aree operative, che consiste in interventi di copertura superficiale mediante tipologie di pavimentazioni diversificate per aree a seconda della specificità del rischio riscontrato su ciascuna area, ovvero pavimentazioni in calcestruzzo armato in corrispondenza delle aree con rischio per le vie dirette, pavimentazioni in calcestruzzo armato ed elementi impermeabilizzanti in corrispondenza delle aree con rischio per inalazione di vapori, ripristino delle pavimentazioni esistenti, secondo i criteri di cui sopra, in corrispondenza delle aree già pavimentate ma con necessità di MISO.
  • Bonifica dei suoli per le aree non operative, che consiste in interventi di fitorisanamento del comparto ambientale suolo superficiale in corrispondenza delle aree non operative del sito, per le quali dovrà essere garantita la totale interdizione ai lavoratori, fino al raggiungimento degli obiettivi di bonifica, calcolati mediante l’elaborazione di AdR (CSR sito-specifiche) Tali interventi si configurerebbero, di fatto, come veri e propri interventi di bonifica del suolo.
    Le fasi operative degli interventi di MISO dei suoli risultano necessariamente interconnesse alle attività previste dal piano di reindustrializzazione proposto da CEVITAL.
    Gli interventi di MISO dei suoli ricadenti in corrispondenza delle aree di prevista

I tempi previsti per la realizzazione delle attività di dismissione delle strutture presenti risultano stimati in circa 18 mesi.
Una volta realizzati gli interventi previsti secondo le linee guida fornite dalla presente proposta ed intraprese le azioni di monitoraggio e controllo considerate, di fatto non saranno più da considerarsi attivi i percorsi che hanno generato rischio così come calcolato secondo l’elaborazione di AdR allo stato attuale, ovvero ante-operam.

 

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