Piano Strutturale e definizione del Piano Regolatore Portuale di Livorno: “Una astensione che vale più di un voto”

informazione“Guardate la vita politica da un punto di vista di onestà illimitata: ne provate disgusto; e il disgusto degenera in astensionismo, scherno, indifferenza per i supremi interessi” (P.Polito, “La nostra fede”, 1919)

15marzo 2015 da gruppo consiliare M5Stelle

consiglio co livoDue giorni fa si è tenuto il consiglio comunale sulla variante al Piano Strutturale e sulla definizione del Piano Regolatore Portuale (PRP). Il risultato è sotto gli occhi di tutti: approvazione con 11 voti favorevoli, 2 contrari e 17 astenuti.

movimentoSebbene con due eccezioni, abbiamo optato per una sorta di principio di “astensione costruttiva” che formalmente ci permette di esprimere la nostra protesta contro la variante al piano strutturale, il PRP in generale ed i dictat imposti dall’alto tramite la legge 65, esautorando i poteri del Consiglio sul tema, vanificando un eventuale voto contrario e rendendo superfluo un voto favorevole.

Il nostro voto, travagliato e sofferto, interpretabile come disgusto verso i supremi interessi, è un atto di responsabilità nei confronti della città che aspettava da molto tempo una risposta all’immobilismo di tutti questi anni da parte del PD,  sempre più attratto da interessi (Porta a Mare) che si sono palesemente manifestati ieri con la presenza del sindacato di partito, limitato ai soli lavoratori del comparto cantieristico. Il nostro voto favorevole alla ratifica dell’accordo di pianificazione e alle controdeduzioni rafforza la strategia messa in atto con il Sindaco, il cui unico e solo obiettivo è quello di valorizzare tutte le sinergie istituzionali al fine del rilancio e della valorizzazione di Livorno nel suo momento di crisi economica.

Il percorso è stato lungo e difficile.

Intensi sono stati i mesi di studio e dibattito all’interno delle commissioni (la prima in data 1 dicembre 2014), regolate da un cronoprogramma stilato in accordo con la Regione Toscana. Al momento di tirare le somme, ci siamo convinti che l’unica strada  da percorrere fosse quella del “no”, a causa delle tante criticità riscontrate, in primis, la Darsena Europa, il mostro di cemento, ca.1.4 milioni di mq per 3 milioni di container, considerata il futuro del porto livornese, anche se per il suo completamento ci vorranno tra i 10 ed i 15 anni (i livornesi hanno ORA necessità di lavorare).

livorno porta a mareLa zona di Porta a Mare, considerata da noi una mera speculazione edilizia, che nel tempo potrebbe favorire la chiusura o la dismissione della parte cantieristica a favore di nuove abitazioni, la cui costruzione di certo ostacolerà l’utilizzo del grande bacino per le riparazioni navali. Eppure, stiamo parlando del più grande bacino d’Europa, volutamente abbandonato nonostante la manutenzione fosse a carico della Azimut Benetti, che nel 2011 l’Autorità Portuale e la CGIL volevano compatibile con il cantiere Azimut, dando slancio all’occupazione su una stima di ca. 80 navi annue che ne avrebbero beneficiato.

Improvvisamente gli interessi della Porta a Mare hanno modificato nella mente dei soggetti la bontà per sviluppare il refitting considerandolo inadatto e senza futuro.

Purtroppo con l’applicazione della legge 65, la nostra scelta era l’unica alternativa che avesse un senso politico e pratico alla luce degli accordi di pianificazione e di programma che ha stipulato il nostro sindaco con gli altri interlocutori.

 Verificheremo che le promesse non rimangano solo spot elettorali.
“Ai posteri l’ardua sentenza”.

VIDEO intervista al Sindaco di Livorno Filippo Nogarin di TELECENTRO

Recommended For You

About the Author: Pisorno