![](http://www.pisorno.it/wp-content/uploads/2015/03/lucchini.jpg)
28marzo 2015 di S.L.
Il gruppo algerino Cevital che
si è impegnato a firmare il contratto definitivo a fine di maggio per rilevare la ex Lucchini, ha deciso che non utilizzerà più l’altoforno e ha riproposto il piano presentato inizialmente che prevedeva l’avvio di due forni elettrici con la ghisa liquida per realizzare un’acciaieria d’avanguardia e produrre un alto livello qualitativo.
La conferma è stata data a Piombino durante il convegno sull’acciaio, dove era presente per Cevital, Farid Tidjani. È una notizia che a colto tutti di sorpresa e che, nell’immediato, sta creando preoccupazione dal punto di vista di reintegro dei posti di lavoro a rischio. In merito, TIdjani ha dato rassicurazione che in tre anni saranno recuperati tutti i 1500 posti di lavoro a rischio, utilizzando attività diversificate tra acciaieria, logistica e agroindustriale.
L’impegno dichiarato è quello di bonificare l’area dell’altoforno e dell’acciaieria e avviare le attività agroindustriali, il tutto in un tempo stimato di 6-8 mesi.
“Oggi abbiamo ascoltato – ha dichiarato Simoncini- novità da parte di Cevital che riportano la proposta nell’alveo del progetto iniziale che prevede la realizzazione di due forni elettrici, la creazione di un polo agroalimentare e di uno per la logistica, con lo spostamento di tutta l’area siderurgica verso Ischia di Crociano per destinare le aree vicine alla città su attività meno impattanti dal punto di vista ambientale. Ovviamente prendiamo atto di questa decisione ed auspichiamo che si possa, ora, passare velocemente alla parte attuativa, anche con la definitiva firma dell’atto di acquisto. Importante sarà quindi il passaggio del 9 Aprile al Mise per conoscere puntualmente il piano industriale e i tempi di sua attuazione. Ciò anche per garantire una piena copertura sociale per i lavoratori”.