Prima di presentare questa proposta, abbiamo aspettato che il PRP fosse approvato, anche attraverso il voto favorevole alle Varianti
4maggio di Buongiorno Livorno e Rifondazione Comunista
Questa proposta non è una novità, ed è anche una proposta che a suo tempo fu sottoposta dagli Uffici Tecnici dell’AP sia al Presidente Roberto Piccini, sia al Presidente Giuliano Gallanti i quali, non sappiamo per quali motivi, l’hanno scartata. Noi l’abbiamo chiamata step 0.5 in quanto non è in contrasto con il progetto più complessivo del PRP, ma anzi andrebbe definita propedeutica. Va da se che se gli uffici tecnici dell’Autorità Portuale hanno sottoposto questa proposta ai vertici dell’AP, hanno verificato tutti i problemi inerenti alla sicurezza della navigazione, la manovrabilità delle navi di grandi dimensioni, la corrispondenza delle banchina rispetto all’accoglimento dei grandi vettori dai 10/14 mila teu: Piloti, Capitaneria ecc.
– Le sostanziali differenze fra questa proposta e il c.d. step 1, è che qui viene utilizzato l’attuale ingresso al porto (c.d.“Bocca Sud”). Nel programma dell’AP è già previsto il dragaggio dei fondali in quello specchio acqueo che permetterà alle grosse navi di navigare in sicurezza più vicini alla Diga della Vegliaia, potendo ottenere così un raggio più ampio per manovrare con più sicurezza. Sul piano della capacità operativa, nonostante
-la riduzione/arretramento della banchina adiacente al c.d. “braccio del Vestrini”, verrebbe realizzato un lay out poco più che doppio rispetto all’attuale Darsena Toscana. Dagli attuali 389.000 mq nei quali opera TDT, si arriverebbe a nuove aree di terminal per 900.000 mq., con una disponibilità di banchine uguale a quella della Darsena Toscana.
Se non vi fossero gli attuali problemi di fondali, TDT, potrebbe movimentare 900.000 teu, Ciò significa che nella c.d. versione 0.5 della Piattaforma Europa potrebbero essere movimentati 1.800.000 teu. Le stime di crescita dei contenitori in Italia, confermate dal MIT e dai 15 Saggi, prevedono che da oggi al 2025 in Italia si possa movimentare 11-13 milioni di teu, rispetto ai 6 di oggi.
Quindi questo lay out permetterebbe al porto labronico di raggiungere obiettivi di movimentazione di contenitori rilevanti, in breve tempo. Con questo progetto sarebbero notevolmente diminuite le quantità di dragaggi. Nella versione 1 bisogna fare escavi per creare un nuovo “cono di atterraggio” cercando fondali da -15 m, che si trovano grosso modo ai “mezzi freni”.
Poniamo un problema sul quale sarebbe bene che l’AP e le istituzioni impegnate nella realizzazione di quest’opera facessero chiarezza: se è vero che le istituzioni finanziarie europee sono disponibili ad impiegare risorse per realizzare infrastrutture portuali solo con fondali a – 18 m, mentre l’attuale PRP prevede fondali a -16, cosa succede? Andiamo avanti sapendo già che avremo bisogno di fare una nuova variante fra 1 o 2 anni? E cosa comporterà in termini concreti ridefinire un così ponderoso programma di escavi da -16 m a -18 m. Questo sia in termini economici, sia rispetto al problema del surplus di diversi milioni di mq di fanghi che si verrebbe a creare una volta saturata la nuova Vasca di Colmata? In questa versione è molto più facile fare gli escavi, anche sotto i -16 m (-17,-18), potendo approfondire la vecchia “soglia portuale” e i fondali interni che portano alle future banchine. In questa zona i materiali dei fondali sono duttili essendo formati da “panchina livornese”.
I tempi e le risorse per realizzare questo step sono molto inferiori anche rispetto a quelle, secondo noi ottimistiche, che l’Autorità Portuale prevede (5 anni). Realisticamente diciamo che se tutto va bene si arriva al 2024. Da qui al 2023/24 noi continueremo a perdere posizioni nel sistema nazionale, Gallanti, in caso di una sua nomina commissario fra uno o due anni ritornerà a Genova, ma noi rimaniamo a Livorno.