Porto di Livorno. Due gravi infortuni sul lavoro in due giorni che potevano avere conseguenze anche peggiori. Entrambi al terminal Sintermar

Potere al Popolo Livorno: “Di lavoro si muore perché di precarietà si vive!”

16luglio 2018 da ‘Potere al Popolo’ Livorno

Un lavoratore di ALP ha rischiato di perdere un braccio 2 giorni fa. La stessa azienda che aveva visto il licenziamento di 5 lavoratori da parte del presidente Provinciali perché si erano opposti al fatto che altri lavoratori facessero un lavoro senza autorizzazione (e già questo la dice lunga sulla gestione del lavoro in porto e su cosa succede a chi si oppone a questo sistema). Ieri invece un lavoratore della Seatrag è rimasto schiacciato sotto un semirimorchio e ha perso i sensi. Poi per fortuna i soccorsi sono stati tempestivi e l’operazione in ospedale ha avuto successo.

E’ inutile che continuiamo a chiedere maggiore sicurezza sul lavoro, a piangere vittime e poi non cambia niente. I ritmi restano frenetici, il profitto vale più delle nostre vite. Dobbiamo assolutamente rimettere in chiaro l’ordine delle cose: niente è così importante che non possa essere fatto in sicurezza. Il problema è che gli ultimi governi hanno cambiato le normative e i rapporti di forza tra datore di lavoro e lavoratore. La paura di perdere il posto è tanta, ed ecco che si accetta ogni richiesta del padrone. Il governo e soprattutto i sindacati su questa cosa devono far sentire la propria voce perché non si può continuare a parlare sempre di fatalità. La fatalità va relegata all’impossibile, tutto il resto deve essere previsto e prevenuto. 

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