Aperta con una doppia inaugurazione a Villa Mimbelli e alla Fortezza Vecchia, la 6° edizione del Premio Combat Prize, concorso internazionale d’arte contemporanea organizzato dall’associazione culturale Blob Art
18luglio 2015 di Anna Rita Chiocca
Le opere selezionate, degli ottanta finalisti, da una giuria composta da Fabio Cavallucci, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Francesca Baboni, Andrea Bruciati, Stefano Taddei, Roberta Valtorta sono esposte nelle diverse sedi ordinate per sezioni: pittura, grafica, fotografia, video, installazione e scultura. Il linguaggio delle opere scelte (tra i circa 1300 partecipanti, suggeriscono gli organizzatori) rispecchia ciò che accade sul terreno del contemporaneo, le variabili della ricerca unite alla moda corrente, a ciò che asseconda il gusto di galleristi e dei collezionisti, restituendo una immagine abbastanza fedele dell’esistente.
Quest’anno è cresciuta la presenza di giovani artisti che hanno scelto di partecipare a questa selezione, portando all’interno del premio, e inevitabilmente in mostra, le problematiche dell’arte vissute tra i suoi attori più giovani, quelli, cioè, che più delle generazioni precedenti sperimentano le problematiche dell’arte in un panorama internazionale dove tutto avviene velocemente. Comunque, la presenza in numero superiore rispetto agli anni scorsi degli under 35 è immediatamente percepibile nelle opere di grafica e fotografia (seppure non ancora espressa appieno la complessità di linguaggio che la grafica oggi rappresenta). La selezione restituisce in parte ciò che la grafica contemporanea è oggi, nello stile, nei luoghi dove si esprime, nella velocità con la quale si consuma. Non è rappresentata la grafica del web o l’uso che ne viene fatto nella Street art: stikers, poster, fotocopie … probabilmente per un’idiosincrasia a presenziare ad un premio, degli artisti che la praticano.
La stessa cosa vale per la sezione installazione e scultura dalla quale emerge un maggior interesse verso la discussione quanto mai attuale sull’arte relazionale e non oggettuale, il consumo critico, il riuso, l’approccio di basso profilo seppure tecnologico e ironico dei giovani artisti selezionati.
Mentre, la sezione video è sempre la più complessa da visitare, per il numero limitato di schermi (questo accade in tutte le esposizioni) e la lunghezza, al limite del corto o del film, dei video selezionati. Quest’anno, l’idea di non separare la sezione video dalle altre e proiettare sia al Museo Fattori che alla Fortezza Vecchia ha reso più facile la visione, dimezzando i tempi di permanenza.
La sezione pittura è quella il cui percorso attrae ancora un vasto pubblico, rappresenta l’eterogeneità espressa da questo inizio di XXI secolo che va da scelte minimali al limite dell’astratto, all’interesse rivolto verso una nuova figurazione oramai lontana dal neo-pop ludico degli anni Novanta e, al contrario, rivolta verso tematiche sociali, ecologiche, identitarie. Per i giovani pittori altri medium sono parte del processo creativo, penso all’ uso di immagini tratte dal web, foto da album di famiglia o immagini cinematografiche utilizzate come qualunque oggetto tratto dal quotidiano.
La fotografia, occupando quasi tutte le sezioni in forma parassitaria o palese mostra in maniera sempre più evidente, che con le installazioni e la grafica, intesa nella sua accezione più ampia, è ancora la frontiera non del tutto esaurita del linguaggio contemporaneo, quella che può affiancarsi alle altre pratiche, sovrapporsi e sostituirle. I selezionati come ogni anno, possono avvalersi del voto dei visitatori, tramite una cartolina, per il premio Giuria Popolare.
Gli orari di visita fino al 25 luglio:
Fortezza Vecchia, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19; Museo Fattori, dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; Granai di Villa Mimbelli, dal martedì al giovedì dalle 16 alle 19, dal venerdì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
