Presentazione del libro “Storia dell’Italia mafiosa”, 12febbraio alla Libera e dal Comune di Castagneto Carducci

Storia dell'Italia mafiosa Isaia Sales.Venerdì 12febbraio, “Storia dell’Italia mafiosa”, il professore Isaia Sales presenta il suo ultimo libro a Donoratico, invitato da Libera e dal Comune di Castagneto Carducci.

11febbraio 2016 da “Libera – Presidio Rossella Casini”, Castagneto Carducci/San Vincenzo (LI)

A Donoratico da circa un mese è iniziato il Corso dedicato alla storia delle mafie e dell’antimafia in Italia, organizzato dal Comune di Castagneto Carducci e dal Presidio di Libera “Rossella Casini”.
La prossima “lezione”, venerdi 12 febbraio, alle ore 17,30 nel Salone dei convegni della USL (P.le Europa, dietro il Distretto sanitario), sarà aperta a tutti i cittadini e avrà un ospite d’eccezione, il professore Isaia Sales, , che presenterà il suo ultimo libro “Storia dell’Italia mafiosa. Perchè le mafie hanno avuto successo”, editore Rubbettino.

L’incontro pubblico inizierà con il saluto del Sindaco di Castagneto Carducci, Sandra Scarpellini, per poi lasciare spazio al professor Sales. Diversamente da quanto annunciato il Prouratore della Repubblica di Livorno, dott. Squillace Greco, ha annullato la sua partecipazione a causa di “imprevisti e improrogabili impegni familiari”.

Isaia SalesIsaia Sales, oltre ad insegnare “Storia delle mafie” presso l’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, è editorialista del quotidiano Il Mattino ed è stato Sottosegretario al Ministero del Tesoro del primo  governo Prodi.
Autore di numerosi  saggi sul Sud  d’Italia e sui fenomeni mafiosi, Isaia Sales in questo libro ricostruisce in maniera unitaria la storia della ‘ndrangheta, della mafia, della camorra, dalla nascita nel Mezzogiorno Borbonico allo sviluppo nell’Italia post unitaria, al definitivo affermarsi in età repubblicana , fino ai nostri giorni.
Sales dimostra come il racconto delle mafie, pressochè immutato da due secoli, in quanto frutto esclusivo del Sud Italia, della sua arretratezza economica e sociale, di una cultura omertosa e complice, sia un formidabile ostacolo alla comprensione del fenomeno criminale.

Pagine appassionanti svelano il perché le mafie, nonostante gli auspici di tanti, non siano state sconfitte dalla “modernità”, anzi si siano trovate a pieno agio dentro di essa, senza alcun imbarazzo.
E sono ancora qui, nell’Italia post moderna di oggi, nel mondo di Google e dell’I pad. E non solo nel Mezzogiorno.

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