Esprimiamo apprezzamento nei confronti delle OO.SS che , da quanto risulta, non hanno ceduto alle pretese aziendali sotto il pesante ricatto occupazionale e hanno cercato di raggiungere un’intesa che dovrebbe salvaguardare parte dei diritti acquisiti
29maggio da Gruppo di Minoranza Sindacale
Ciò dimostra che, come da sempre noi abbiamo sostenuto, quando il sindacato svolge il proprio ruolo riesce ad ottenere risultati. Ma, c’è una novità di queste ultime ore, che sono anche le ultimissime ore della campagna elettorale, impossibile non rilevarlo. Abbiamo appena appreso che nella notte è stato firmato un verbale e che l’incontro è stato aggiornato al 3 giugno a Piombino per la stesura definitiva dell’ accordo e che le assemblee e il referendum saranno svolti subito dopo.
Non capiamo perché sia stato di nuovo cambiato il percorso che era stato illustrato alla stampa dai rappresentanti sindacali, i quali si impegnavano per il 3 a fare un primo passaggio tramite assemblee informative ai lavoratori, e dopo il ritorno al Mise le assemblee finali, seguite dal referendum alla presenza dei segretari nazionali. Ciò avrebbe permesso ai lavoratori di approfondire i contenuti dell’accordo e di votare con cognizione di causa .
Se tutto viene schiacciato nelle giornate del 3/4 giugno, ribadiamo che invece occorre che sia dato il tempo necessario affinché i lavoratori abbiano la possibilità di decidere avendo chiaro tutti i dettagli dell’accordo e del piano industriale. In caso contrario si svuoterebbe il senso di democrazia diretta del referendum e lo si ridurrebbe a un mero plebiscito (prendere o lasciare), poiché verrebbe a mancare la possibilità per i lavoratori di esprimere consenso o dissenso visto che il pronunciamento non cambierebbe l’esito oramai raggiunto e sottoscritto da tutti : organizzazioni sindacali e istituzioni .
Pertanto proponiamo che:
- – si svolga, al più presto e comunque prima della firma definitiva, un’Assemblea unica dei lavoratori diretti e dell’indotto, con il supporto di tecnici per agevolare la comprensione del piano industriale;
- – sia definito e reso pubblico il cronoprogramma con i numeri effettivi dei lavoratori diretti e indotto e relativi steps del loro reingresso lavorativo;
- si cominci a parlare nello specifico delle bonifiche dicendo quante persone potranno essere formate adeguatamente per esservi reimpiegate, pur sapendo che occorreranno professionalità specifiche;
- si dettaglino le garanzie chieste e ottenute dal sindacato e dalle istituzioni nel caso in cui il progetto siderurgico Cevital venisse abbandonato prima della completa realizzazione del piano industriale, la storia di Piombino e delle scelte del passato insegnano molto a questo territorio, come pure i numerosi fallimenti dei patti territoriali;
- referendum e assemblee siano aperte a tutti, dipendenti diretti e dell’indotto, in nome dell’unità dei lavoratori.