Alla TV pubblica, azienda di primaria rilevanza per la qualità della nostra democrazia e per la qualità dello sviluppo del nostro Paese, il governo e la maggioranza continuano a far mancare una mission adeguata alle sue potenzialità e alle sfide della rivoluzione digitale
5agosto 2015 di Pippo Civati, Sergio Cofferati, Stefano Fassina, Nicola Fratoianni, Artuto Scotto
Il Disegno di Legge sulla Rai in corso di approvazione, invece di misurarsi con la funzione strategica del servizio pubblico, attua una controriforma della governance dell’azienda tale da peggiorare persino la Legge Gasparri in quanto ne sottopone il vertice operativo al controllo diretto dell’esecutivo, unico caso nell’Unione europea.
A compimento di tale intervento involutivo il governo e la maggioranza, attraverso la Legge Gasparri e l’ennesimo giro di Nazzareno, procedono a nominare un CdA della Rai palesemente inadeguato per professionalità e per indipendenza a svolgere la sua funzione. Dopo l’Italicum e le revisioni costituzionali, gli interventi sulla Rai segnano un ulteriore impoverimento della qualità della nostra democrazia. È una deriva contro la quale continueremo a batterci dentro e fuori il Parlamento.