Referendum costituzionale, 4 dicembre si vota. Mauro e Iolanda Nocchi: “Se vince il No. Si va bene, ma cosa accadrà?”

“Il 5 dicembre, se vince il  No?”

Questa è la domanda che ci sentiamo fare da amici e conoscenti, propensi a votare No ma, giustamente preoccupati per il futuro del nostro Paese. Niente non lo possiamo affermare. 

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2dicembre 2016 da Mauro e Iolanda Nocchi, del Comitato Provinciale dell’ANPI, Livorno 

costituzioneCertamente nessuna catastrofe. E, come ha scritto, nei giorni scorsi, un autorevole giornalista del Financial Times, “il sole sorgerà ancora”. E se il Presidente della Repubblica e il Governo non decideranno diversamente. andremo avanti fino al termine della legislatura. Con il Senato e la Camera attuali, anche se la seconda è stata dichiarata incostituzionale dall’Alta Corte.Ed avremo ancora la Legge Fondamentale dello Stato nata dalla Resistenza. Quella Costituzione che ci ha permesso, nei suoi quasi settant’anni di vita, di salvaguardare la nostra Democrazia negli anni più difficili:

  • Di sconfiggere i tentativi di colpo di stato di Junio Valerio Borghese, di Gladio e della P2. 
  • Di battere la strategia della tensione alla base della quale ci sono state le stragi di Piazza  Fontana. di Piazza della Loggia, della Stazione di Bologna.
  • E di sconfiggere le Brigate Rosse, malgrado la connivenza di alti apparati dello Stato.

Avremo ancora quella Costituzione che fa della Sovranità Popolare il perno intorno al quale deve ruotare la vita degli italiani. Che ha permesso al nostro Paese di progredire e ottenere conquiste economiche e sociali. come le leggi sull’Aborto e sul Divorzio, lo Statuto dei Lavoratori.

  • Quella Costituzione, in gran parte non applicata perché troppo a favore dei lavoratori, come ha scritto la J.P.Morgan, ma i cui principi fondamentali furono scritti, un anno dopo la sua  entrata in vigore, nella “carta Fondamentale dei diritti  dell’uomo”, approvata dalle Nazioni Unite.
  • Quella Costituzione che malgrado il tanto criticato “bicameralismo perfetto”, ha permesso ai legislatori di approvare, negli ultimi vent’anni, una legge ogni 5giorni. Collaudata nel tempo, scritta a chiare lettere ed in perfetto italiano da uomini e donne come Concetto Marchesi, Giulio Eidaudi, Giuseppe Di Vittorio, Umbero Terracini, Aldo Moro, Pietro Nenni, Piero Calamandrei, Teresa Mattei, Nilde Iotti, Teresa Noce… Ed è ripartendo dalla sua difesa che, dopo l’esperienza di questi lunghi mesi, potremo discutere e approvare quegli aggiustamenti suggeriti dalla evoluzione culturale e sociale di questi anni, senza dannose divisioni del nostro popolo, perché ” La Costituzione è e deve essere di tutti”.

Se vince il Si, invece, avremo un nuovo testo che ci dividerà ancora, scritto male, pasticciato, pesantemente condizionato dal “mito della governabilità” a scapito della Democrazia. Tutto da collaudare, con una Legge Elettorale Truffa che, a quel punto, nessuno vorrà cambiare.

no violenza donne miniUn testo che è stato pensato nella illusione che possano vincere sempre le “forze progressiste”, escludendo a priori la “vittoria degli altri” ai quali, nel caso che vincano. verrebbe consegnato su un piatto d’argento un potere incontrollabile.  “già, ma anche loro sono per il No”, ci obiettano. Sappiamo che è difficile digerire una cosa del genere. Ma a loro, della Costituzione nata dalla Resistenza, non importa un fico secco. Il loro obbiettivo è solo quello di recuperare il consenso perduto con la salutare sconfitta di Berlusconi e C…

Quindi, non sentiamoci a disagio quando veniamo accumunati dalla propaganda ai Salvini o ai Brunetta. Noi vogliamo altre cose e, salvando la Costituzione, toglieremo anche a loro il terreno sotto i piedi.

25 aprile costituzione.Tanto è vero che, dieci anni fa, presentarono una deforma simile e vennero sconfitti clamorosamente dal voto popolare. Ecco perché, da liberi cittadini, eredi di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a lottare per la libertà, ci sentiamo di dire, ai nostri amici ancora incerti, di non fidarsi degli slogan che semplificano tutto e dei quesiti “ingannevoli”, pensati da mestieranti lautamente retribuiti. Pensate con le vostre teste. Votando per il No, daremo un’altra prova di maturità politica e di attaccamento alla Democrazia, che è un esercizio difficile, ma che rimaner l’unica strada da percorrere, per evitare i disastri provocati dagli “uomini soli al comando” nella prima metà  del secolo scorso.

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