“Ridere degli dei”: Bettini al Festival ” Il senso del ridicolo”

Maurizio Bettini ha iniziato il suo ‘Ridere degli 0001414FAUdei’’ partendo dalle reazioni alla strage del gennaio scorso dei nove giornalisti di Charlie Hebdo

28settembre 2015 di Ruggero Morelli

Tutti, tranne come ovvio gli autori degli omiCharlie Hebdo5cidi ed i m
andanti, hanno condannato le uccisioni. Diverse le valutazioni sulla satira che prende di mira  la religione e che ha scatenato per la seconda volta – la prima nel novembre 2011 – gesti tanto gravi.

Gli esponenti più autorevoli delle religioni monoteiste- ebraismo, cristianesimo, islamismo – hanno scritto, con diversi accenti,  che la satira non deve prendere ad oggetto il Dio , non deve irridere il culto e le pratiche religiose nelle varie forme.

220px-Aristophanes_-_Project_Gutenberg_eText_12788Dopo questa premessa, con il garbo e la semplicità di esposizione che lo rende così piacevole all’ascolto,  è passato al racconto di quanto avveniva nel 406 avanti Cristo ad Atene ed in Grecia, con le commedie di Aristofane ed altri autori. Le citazioni  dei comportamenti  attribuiti ad alcuni protagonisti   come Hermes, Dioniso ed Afrodite,  sono state numerose e davvero dissacranti.

Perché così apprezzate da aver resistito ai molti secoli?   Per la loro somiglianza a quanto avviene talvolta anche agli uomini ed alle donne. Atteso quindi per tabulas  che il mondo greco – e quello di Roma –  non disdegnava sfoderare la satira e ridere  degli dei,  Bettini si è chiesto il perché di questo importante precedente. Molto netta  e  così diversa rispetto ad allora l’attualità della contrarietà all’ironia ed alla satira  sulla religione.

Ecco la risposta: perché gli dei del 400 a.c. erano vicini.

greco-2Vivevano con gli uomini ed avevano le loro stesse passioni e debolezze. In ogni casa si tenevano i simboli e le icone degli dei. Quindi mentre loro erano vicini, gli altri sono stati percepiti come lontani e soggetti  di grandi eventi tragici come la crocefissione.

In conclusione: Scherza coi fanti ma lascia stare i santi. E qualcuno ha chiosato:’’non abbiamo più battute sui fanti…’’

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