Riordino delle Province: “ancora nessuna certezza sul personale, mentre le scuole cadono a pezzi, e le reti stradali sono in abbandono”

Niente certezze ma, regna una confusione costruita ad arte

23aprile 2015 da Cobas

provinceE’ ormai passato il 31 marzo , termine entro cui avremmo dovuto conoscere il numero preciso e la qualifica dei ventimila dipendenti Provinciali dichiarati in soprannumero rispetto alle cosiddette funzioni fondamentali previste dalla legge Del Rio. Di certo rimane solo il fatto che la Legge di stabilità ha reso ancora più incerto il futuro dei dipendenti e ha determinato un pesantissimo taglio alle risorse, scaricando sulle Regioni la soluzione di un problema determinato dalla insana decisione di cancellare le Province, nonostante la loro evidente utilità e  il fatto che incidano poco o niente sulla spesa pubblica complessiva.

Cgil Cisl Uil fanno come Pierino e il Lupo, abbaiano ma non mordono, chiamano alla mobilitazione salvo poi spedire tutti\e a casa senza avere raggiunto alcun risultato, come accaduto a Dicembre. Non è casuale che nella consultazione siano state escluso le Rsu, ma neppure gli impegni assunti con cgil cisl uil sono stati rispettati.

I veri problemi sono altri, non il sogno di una concertazione morta e sepolta, Infatti le Province non potranno affrontare gli impegni (le scuole cadono a pezzi, le reti stradali idem…e costruiscono le grandi opere) perché la spesa corrente è ridotta ai minimi termini, appena 1 miliardo di euro per il 2015,la stessa dotazione organica delle province ridotta ai minimi termini, il 50% come minimo rispetto dell’organico dell’aprile 2014.

ProvinceIn attesa della collocazione del personale delle Province, la pubblica amministrazione ha bloccato le assunzioni, eccezion fatta per i vincitori dei rari concorsi banditi.

Il cronoprogramma stabilito con la circolare Madia Lanzetta del 29 Gennaio prevede impegni che non potranno essere rispettati, i tagli della Legge di stabilità e la volontà del Governo di considerare la spesa pubblica inutile e, quindi da ridurre progressivamente hanno solo peggiorato la situazione e ora, fatto il danno, si vorrebbe che il problema venisse risolto dalle Regioni, in caso contrario saranno proprio queste ultime il prossimo obiettivo, su riduzione di organici e competenze.

In sostanza il Governo Renzi raschia il barile, cancellando la Pubblica amministrazione, Province e Camere di Commercio… è solo l’inizio!

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