Rossi è come Formigoni, l’esperienza del centrosinistra è conclusa. Anche da Livorno, Sel rompe con il Pd per un progetto politico a sinistra e vincere le elezioni Regionali

Parrini PDL’Assemblea delle Iscritte e degli Iscritti al Circolo SEL Franca Rossi di Livorno hanno preso atto della situazione politica regionale e della chiara volontà del PD di Parrini, a forte trazione renziana, di far finire a livello regionale e nei territori l’esperienza del centrosinistra.

14febbraio 2014 da Sinistra Ecologia e Libertà Livorno

rossi-e-renziCi meravigliamo che il Governatore Enrico Rossi, candidato ufficiale del PD, passi il tempo solo ad attaccare SEL e fare sproloqui inavveduti sull’esperienza di Governo della Puglia guidata da Nichi Vendola. Lo stesso Rossi appare oggi subalterno a questo “spaccato” di PD, purtroppo incline all’indirizzo liberista, al punto di concludere la sua legislatura con una lenzuolata di privatizzazioni e tagli alla sanità che finora avevamo visto nel disegno politico di altri governi regionali. Tipico esempio quello di Formigoni.

sel pdIn un contesto profondamente mutato a livello regionale, SEL deve farsi promotore del rilancio di un percorso unitario delle forze politiche di Sinistra che non sia caratterizzato da un disegno “anti qualcosa” (o per mandare qualcuno al ballottaggio) quanto forgiato da un progetto politico in grado di vincere le stesse elezioni Regionali. Il chiaro intento è quello di consentire alla Sinistra di poter governare la Toscana mettendo a disposizione una candidatura di spessore, sicuramente di rilievo nazionale, e quindi efficacemente concorrenziale rispetto a quelle del PD, delle destre e del Movimento 5 Stelle.

selLe iscritte, gli iscritti e i simpatizzanti di SEL Livorno approvano la linea politico-programmatica adottata sino ad ora dal coordinamento regionale, e sono disponibili fin dall’immediato alla costruzione del programma elettorale portando il proprio contributo rispetto alle questioni dello sviluppo del porto, della complessiva vertenza Livorno per il suo processo di reindustrializzazione e alla concreta realizzazione delle necessarie sinergie di gestione territoriale, da concertare con i comuni limitrofi.

Questi contributi saranno determinanti per la discussione con coloro che vorranno costruire con SEL questa esperienza. Non transigeremo in particolare (per il rilievo decisivo del comparto) con chi non ha una visione chiara (e non ambigua) sullo sviluppo del porto, rimanendo magari in posizione subalterna all’amministrazione comunale di Livorno, limitandosi nei fatti ad una opposizione di facciata.

livorno portoLivorno continua ad avvertire un vuoto operativo e progettuale al quale deve far seguito un vero programma per il rilancio economico-sociale della Città. Attualmente non possiamo non sottolineare la necessità di affrontare alcuni aspetti dal carattere indiscutibilmente prioritario tra i quali non possiamo non sottolineare, come abbiamo già ricordato sopra, la “questione Portuale”, ovvero la sofferenza a livello di infrastrutture che da anni impedisce al Nostro porto di raggiungere quegli standard qualitativi che dovrebbero appartenere ad uno scalo portuale di livello nazionale; “conditio sine qua non” per il rilancio di un comparto lavorativo che è stato per anni la linfa vitale della Nostra città e che attualmente conosce invece un momento di profonda crisi economica ed occupazionale.

La progettualità non deve però rimanere circoscritta a livello cittadino, ma deve saper cogliere l’occasione delle imminenti elezioni regionali per il rilancio di un percorso più vasto che sia caratterizzato dal ripensamento di un “nuovo sistema Toscano”, ovvero, da come Noi “vediamo e vogliamo” la Toscana del futuro.
Sanità, questione abitativa, ulteriore penalizzazione dei soggetti anziani e svantaggiati, non possono non trovare risposte se non vengono inseriti in un progetto-percorso che guardi ad un nuovo e più inclusivo stile di vita che coinvolga l’intera Regione.

Livorno “chiama” la Toscana così come SEL guarda ad una sinistra più ampia, incisiva e capace di governare questi processi innovatori che non sono più demandabili.

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