La grave crisi industriale che ha colpito Livorno non ha uguali in tutta la regione.
3aprile 2015 di Lamberto Giannini
Questo è il dato dal quale si deve partire per preparare un efficace programma di governo per la Toscana alternativo a quello, che risulterebbe devastante per il territorio, di Rossi.
Il governatore, auspicabilmente uscente, della Regione dopo la sconfitta alle elezioni comunali del Pd ha mirato su Livorno per recuperare consensi e per diventare simbolo del riscatto, senza ripensare la politica nei confronti del territorio, ma accelerando il protocollo di intesa dopo l’approvazione, dovuta, del PRG del porto per dare a Livorno dei soldi che ci spettano da tempo, ma che non potevano essere pretesi , per i ritardi della precedente amministrazione comunale e per l’atteggiamento di non ascolto che la Regione ha tenuto nei confronti del territorio di Livorno e provincia.
Il porto labronico come porta sul mediterraneo è stato uno slogan di facciata che non ha mai intrapreso un percorso serio e cronoprogammato. I soldi promessi da Rossi non sono un regalo, ma un finanziamento inevitabile e assolutamente insufficiente a chiudere la Vertenza Livorno. Soldi che arriverebbero chiunque vinca, quindi non possono diventare la mancia di Rossi a Livorno e provincia.
La domanda da porre al governatore è dove si trovava quando è fallito il percorso di Rossignolo sulla Delphy, quando ha chiuso Trw ecc…?
Perché non ha cercato di trovare una soluzione con il governo per un presidente dell’autorità portuale condiviso dal consiglio Comunale?
Perché si è speso per il progetto di un nuovo ospedale ampiamente rifiutato dai livornesi? E non abbia invece cercato di difendere una sanità dignitosa nel territorio livornese favorendo altre realtà. Perché non si è accorto che il porto di Livorno era stato escluso dalla lista dei porti prioritari dall’UE? Perché non ha approfondito la questione dello studio scientifico Sentieri che colloca la provincia di Livorno prima in toscana per malattie provocate dall’inquinamento?
Perché ha sostenuto il progetto Off-Shore ed ora non dice niente sul suo inevitabile fallimento? Perché Livorno è ultima per contributi regionali legati ad eventi culturali?
Quindi il suo interesse per Livorno non appare reale, ricordiamoci che per il suo programma, relativo al mandato uscente, Livorno doveva di fatto diventare la pattumiera della toscana, visto che il piano regionale dei rifiuti destinava di fatto il nostro territorio allo smaltimento, tramite anche la terza linea del termovalorizzatore.
Spero quindi che gli elettori di Livorno e provincia possano uscire dalla logica di una continuità che sarebbe distruttiva per il territorio.
La speranza, per la sinistra è ovviamente la lista Si di Tommaso Fattori , purché questa sappia cogliere il significato della battaglia collegata alla vertenza Livorno, sarebbe un errore non perdonabile considerare Livorno solo una delle dieci provincie e non vedere il dramma specifico. E’ ovvio che questo deve essere accompagnato a progetti di aria vasta che ci colleghino a tutto il territorio regionale ed in prima battuta a Pisa, ma Livorno deve essere il centro di un’azione politica importante, altrimenti vuol dire che anche a sinistra del Pd non si è compreso cosa sta accadendo al territorio.
Ed è fondamentale che la lista Si di Tommaso Fattori discuta di politica anziché contorcersi in regolamenti e procedure che, quando si deve partire dal basso per ricostruire, allontanano la politica dalla pulsione creativa e dall’entusiasmo che da questa pulsione deriva, energia che poi deve diventare ragionamento, analisi ed azione politica .