Sanità, il taglio è diventato legge: “Il profitto stimato nel settore è attorno ai 25 miliardi di euro annui. E se si iniziasse da lì?”

sanità-pubblico-privatoConvertito in legge il ddl enti locali dalla Camera dei Deputati, si tratta di tagli lineari al Fondo Sanitario Nazionale pari a 7 miliardi da spalmare nei prossimi  tre anni, calati direttamente su 27milioni di prestazioni sanitarie specialistiche

7luglio 2015 di Silvio Lami

sanità chirurgia bariatrica.Per quest’anno, gli interventi di riduzione sulla spesa sanitaria saranno di 2,3 miliardi di euro, un risparmio per le casse dello Stato che dovrebbe realizzarsi con una serie di misure definite, dal Governo Renzi, di razionalizzazione. Renzi e Lorenzin hanno cercato in tutti i modi di depistare mediaticamente questo atto legislativo di attacco al diritto di cura ma, la verità è che si tratta di una  sottrazione senza precedenti al Servizio Sanitario Nazionale, in una situazione dove già oltre 9milioni di cittadini non si possono più permettere di comprare medicine, di prenotare visite, di seguire percorsi riabilitativi, per difficoltà economiche.

Il taglio, diventato legge, colpirà indiscrimsanitàinatamente prestazioni sanitarie fondamentali quali le analisi cliniche, gli esami radiologici, le TAC e le Risonanze Magnetiche con mezzo di contrasto. Ciò significa che molte di queste prestazioni attualmente garantite dal prontuario del Servizio Sanitario Nazionale, per norma, non saranno ritenute essenziali e non dovranno più essere autorizzate dai medici di famiglia. L’intervento che interesserà maggiormente i cittadini, quindi sarà proprio il taglio delle prestazioni specialistiche.

Sforbiciata a visite su esami strumentali e esami di laboratorio, una spending review che ridisegna le regole ai medici nel prescrivere visite o esami sulla ricetta rossa. Sarebbero in tutto 180 le prestazioni, in particolare diagnostiche, che il ministero della Sanità individuerà come esami “inappropriati” e poiché l’obiettivo è ridurre la spesa, queste prestazioni passeranno a totale carico del cittadino.

tagli sanitàSignificativi anche gli interventi nel settore dei dispositivi medici fra i quali rientrano anche gli ausili, e protesi, le ortesi e, ad esempio i prodotti per l’incontinenza o per le persone enterourostomizzate, tutte le spese connesse, secondo la nuova norma dovranno essere compresse. Inoltre il taglio netto del 5% di spesa per beni e servizi, mantenendo il sistema degli appalti e il profitto dei privati produrrà, necessariamente, ricadute negative nelle condizioni di lavoro dei dipendenti e in particolare degli Operatori esternalizzati e conseguentemente, non potremo che prevedere un abbassamento della qualità dell’assistenza pubblica.

Licia Pera USB sanitàNella nota USB, la sindacalista Licia Pera evidenzia che:

Se per la piena attuazione della riforma della P.A. saranno necessari decine di decreti delegati, il significato dei tagli alla sanità pubblica sarà comprensibile già a settembre, quando per curarsi i cittadini dovranno ricorrere ai privati perché i medici saranno costretti a rifiutare loro le prescrizioni degli esami diagnostici soppressi per decreto”.

Difficile a questo punto farsi illusioni su un eventuale ruolo di Contropotere da parte delle Regioni, in difesa della sanità pubblica, di fatto ne sono corresponsabili con il Governo centrale e, le varie dichiarazioni imbonitrici dei Governatori, in particolare del nord ma anche da parte del presidente della Toscana, lasciano il tempo che trovano, le stesse dichiarazioni di intento, sul reinvestire i risparmi ottenuti all’interno della sanità, sono smentite dal fatto che è già legiferato che possano essere sacrificati al rispetto dei conti pubblici.

Vorrei concludere con il pensiero di gino stradadi Gino Strada:

“C’è una cosa nella sanità che costa più di tutto il resto e che viene ostinatamente censurata, il profitto. In tutte le sue forme, nelle strutture pubbliche come in quelle private convenzionate, che ormai da noi funzionano esattamente nello stesso modo. Aziende e non più Ospedali. Il profitto stimato nel settore della sanità si aggira attorno ai 25 miliardi di euro annui.

E se si iniziasse a tagliare da lì?…

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