
Esiste un popolo di 30 milioni di persone senza terra, vivono in quello che loro chiamano Kurdistan, tra la Turchia, l’Iraq, l’Armenia e la Siria
13 ottobre 2015 da Silvia Gesess e Niccolò Gherarducci, “Sinistra Unita per il Lavoro” Rosignano
Questo popolo combatte dal 1920 per il diritto all’autodeterminazione, soprattutto in territorio turco dove risiede la maggior parte di essi, circa 14 milioni.
Ben consapevoli del fatto che non spetti al Consiglio Comunale di Rosignano Marittimo, dirimere l’annosa questione Kurda, ovvero riuscire a stabilire se vi siano le condizioni per definire popolo quello Kurdo o se al contrario si tratti di una minoranza da tutelare, siamo oggi a denunciare le violenze perpetrate dal Governo di Ankara.
L’innegabile predisposizione genetica dei governanti turchi all’imperialismo, ha dato vita ad una vera e propria persecuzione fisica e culturale a danno dei kurdi.
Negli anni abbiamo assistito ad un crescendo di violenza da una parte e dall’altra, anche il Pkk, Partito dei lavoratori kurdo, ha commesso atti violenti, ma il Governo turco ha risposto con ferocia indiscriminata, arresti e torture, condannate più volte da Amnesty International e da altre associazioni che lottano per i diritti umani.
In queste ultime settimane, con l’avvicinarsi delle elezioni politiche del 1 novembre, nonostante il dichiarato cessate il fuoco, continuano gli attacchi contro le città kurde e il 10 ottobre scorso durante una manifestazione per la pace organizzata dall’Hdp( Partito democratico del popolo) e da altre associazioni un attacco, non rivendicato, ha provocato 128 morti e decine di feriti.