Stesso amore, stessi diritti, lo stesso Sì… sui diritti LGBT. Videointerviste

Tavola rotonda sui diritti LGBT ed in particolare sul loro diritto al matrimonio

4settembre 2015 di Gisella seghettini, foto e video di Giacomo Bazzi

Festa Rossa

gayUna ouverture di alto livello per gli interessanti interventi dei partecipanti (L. Mazzinghi  di ARCIGAY provinciale Livorno, A. Panerini della Metropolitan Community Churc in Italia, F. Romani di ARCIGAY nazionale, Stella Sorgente vicesindaco del Comune di Livorno,R. Vergelli di rete Lenford ) e per lo stimolante e nello stesso tempo delicato approccio all’argomento  del coordinatore del dibattito nonché dello stesso partito della Rifondazione Comunista, Francesco Renda. Tra il pubblico anche una rappresentante dell’associazione AGEDO di Livorno.

Gli interventi hanno avuto  come spunto il disegno di Legge Cirinnà, all’esame del parlamento (dal 2013)  che dovrebbe finalmente dare status giuridico- almeno- alle unioni civili, anche quelle formate da persone dello stesso sesso, sperando che i vari emendamenti dall’interno del PD e dagli alleati di governo del Nuovo Centro destra non ne stravolgano totalmente il significato.

Lenford reteVergelli, di rete Lenford, ha evidenziato che la prima sentenza della Corte Costituzionale  in materia è la 138/2010 nella quale si afferma che le coppie omosessuali sono formazioni sociali ai sensi dell’art. 2 della Costituzione e non dell’art. 29 in cui si parla di matrimonio e che non vi è la necessità che lo Stato estenda a tali formazioni la disciplina del matrimonio. Pertanto si è visto finora un gioco al ribasso e cioè ad estendere il minor numero di diritti alle unioni gay. Inoltre è assurdo che i diritti fondamentali vengano disciplinati dalle maggioranza al governo, che invece, in quanto fondamentali dovrebbero essere disciplinate dalla Costituzione. Comunque sia qualora finalmente sia approvata una legge in materia, sarà possibile adire il giudice ordinario per contestare i profili di incostituzionalità della medesima, fino alla corte Europea dei diritti dell’uomo.

Romani di Arci gay nazionaleRomani di Arci gay nazionale ha affermato che l’associazione continuerà a battersi perché venga approvata una legge che estenda il matrimonio a tutte le coppie, anche a quelle gay: non può esistere una quasi uguaglianza, ma una eguaglianza piena dei cittadini di fronte a diritti fondamentali come il matrimonio. L’associazione è comunque  impegnata a non fare in modo che il disegno di legge Cirinnà non diventi carta straccia  ( da 4000 emendamenti sono arrivati a 1300): un primo segnale è che si voglia nel primo articolo indicare che le unioni civili vengano considerate FORMAZIONI SOCIALI SPECIFICHE, per evitare che gli elettori cattolici del PD o comunque della maggioranza non fraintendano: i loro rappresentanti non stanno votando una legge che introduca i matrimoni gay in Italia. E il disagio e l’umiliazione è che si ascoltano i cattolici  integralisti ma non i diretti interessati che avrebbero invece tante cose da dire, visto che sopportano la discriminazione tutti i giorni.

Panerini della Metropolitan Community Churc in Italia,Panerini smonta l’idea di molti cattolici  che sia per esempio la bibbia a discriminare gli omosessuali: in realtà ciò che è alla base della religione cattolica è che Dio non sopporta le ingiustizie e su questo sono  decine i versetti  che possono essere citati. Normalmente si citano versetti a sproposito anche forse con la complicità di traduzioni spesso non aderenti al testo ( traduzione di suo servo, invece di suo ragazzo per esempio). E’ dal 1974 che la Chiesa Valdese celebra in Chiesa i matrimoni gay ( matrimonio egualitario). Inoltre il matrimonio non è un sacramento ma una benedizione alla coppia. Cristo è una figura rivoluzionaria, di rottura con il passato, ma la Chiesa Cattolica ha sempre cercato di neutralizzare il suo messaggio. E le connivenze politica-vaticano hanno fatto il resto. Panerini ritiene che il disegno di legge Cirinnà sarà insabbiato a favore di altre priorità. In realtà non ci sarà mai giustizia sociale senza l’estensione a tutte le minoranze dei diritti civili. Chi discrimina una minoranza come gli omosessuali, non ha nessuna remora ad eliminare i diritti di altre minoranze, dei lavoratori e così via.

stella sorgenteS. Sorgente e L. Mazzinghi hanno posto l’accento sul fatto che per la prima volta a Livorno nell’ambito del più ampio progetto Scuola-Città sono stati approvati ben due progetti sul bullismo omofobico e sui diritti LGBT. Ma grande è stato il lavoro della maggioranza, peraltro con l’appoggio di tutto il Consiglio Comunale, salvo la rappresentante di Forza Italia, su questo argomento, con l’istituzione del tavolo Rainbow, con l’organizzazione di vari appuntamenti anche di spettacolo durante Effetto Venezia, con, dal punto di vista amministrativo, la istituzione del registro delle Unioni civili e la trascrizione del matrimonio gay contratto all’estero, poi prontamente cancellata su ordine del Prefetto a seguito della circolare Alfano. Si attende il risultato del ricorso proposto.

Video interviste:

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