Passa a maggioranza in Consiglio regionale della Toscana una mozione per “contrastare la vendita e la diffusione di oggettistica raffigurante immagini, simboli o slogan rievocativi dell’ideologia fascista”.
19dicembre 2016 di Andrea Vento, Pisa
La mozione, presentata dai consiglieri del gruppo Pd, invita la Giunta toscana ad attivarsi per fare in modo che “il reato di apologia del fascismo venga prontamente inserito all’interno del codice penale, consentendo l’effettiva repressione di reati legati alla riproduzione e alla diffusione di gesti, linguaggi e simboli del fascismo e del nazifascismo”.
Il documento chiede alla Giunta anche un impegno affinché “il reato di apologia del fascismo venga integrato con la fattispecie relativa alla vendita di oggetti riproducenti immagini e slogan riconducibili a tali regimi”; e di adoperarsi per far sì che in Parlamento si arrivi con celerità all’approvazione della proposta di legge per l”introduzione nel codice penale del reato di propaganda del regime fascista e nazifascista”.
L’iniziativa, ha spiegato Alessandra Nardini (Pd), “prende spunto da una mozione dell’Anpi di Pisa e di Livorno” e segue “una recente risoluzione dell’Emilia Romagna”, per introdurre “una nuova fattispecie di reato e perseguire alcune condotte non previste dalla normativa vigente”.
La mozione è passata col voto favorevole dei gruppi Pd e Sì-Toscana a sinistra, contraria la Lega nord (con l’eccezione di Elisa Montemagni, che si è astenuta) e Fratelli d’Italia. Il gruppo del Movimento 5 stelle non ha partecipato al voto.
Intervistato dalla nostra redazione il presidente dell’Anpi di Pisa, Bruno Possenti, ripercorre le vicende degli ultimi mesi ed esprime soddisfazione per il risultato conseguito:
“L’inizio del percorso risale al 27 luglio con l’approvazione da parte dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna della risoluzione sull’estensione del reato di apologia del fascismo anche alla vendita e diffusione di gadget con immagini dei regimi fascista e nazista.”
“Il Comitato provinciale dell’ANPI di Pisa, continua Possenti, si rivolse così ad Alessandra Nardini, che ha sempre dimostrato grande attenzione ai temi della “memoria” e della difesa dei valori dell’antifascismo, chiedendole di portare la questione all’attenzione del Consiglio regionale. Si rivolse anche agli altri Comitati ANPI della Toscana sollecitandoli ad intraprendere iniziative analoghe verso i consiglieri delle rispettive province. Livorno si attivò tempestivamente. Con l’approvazione della mozione del 14 dicembre, anche la Toscana democratica ed antifascista fa sentire la sua voce. E’ opportuno che anche altre regioni si attivino.”
“Ringrazio Alessandra Nardini e gli altri Consiglieri che hanno proposto la mozione ed i gruppi consiliari PD e SI-Toscana a Sinistra che l’hanno sostenuta. Una mozione dall’importante valore storico-istituzionale che tuttavia troverà effettiva applicazione solo a seguito dell’inserimento delle sue sollecitazioni all’interno del Codice Penale.”