Siamo intervenuti ieri nella Commissione Consiliare per il lavoro sul rinnovo degli appalti nel sociale
7novembre da lavoratori e lavoratrici delle cooperative sociali aderenti al Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi
La Commissione era stata convocata in via straordinaria dopo l’incontro/scontro avvenuto durante il tavolo tra delegati di settore e l’assessore al sociale per la mancata applicazione delle clausole di salvaguardia sociale e del Ccnl nel rinnovo di alcuni appalti pubblici di servizi socio – assistenziali – sanitari, che aveva provocato una situazione di grande preoccupazione e panico tra le centinaia di lavoratrici e lavoratori del settore.
Da settimane partecipiamo a tutte le iniziative e le assemblee organizzate dai sindacati e dai lavoratori, e da circa un mese in tantissimi abbiamo anche deciso spontaneamente di riunirci e di partecipare alle assemblee pubbliche settimanali del Coordinamento Lavoratori e Lavoratrici Livornesi, che ringraziamo ancora una volta per la solidarietà dimostrata anche ieri con la chiamata di un presidio di solidarietà di tutti gli altri lavoratori e cittadini in piazza del Municipio.
Teniamo a precisare che, pur avendo fatto dei passi in avanti, non riteniamo che ieri sia stata ottenuta nessuna vittoria, perché l’unica vera vittoria per i lavoratori dei servizi pubblici sarà quella di ritornare ad essere dipendenti pubblici, quando finalmente verrà bloccato il selvaggio sistema di privatizzazione ed esternalizzazione che, dagli anni 90 in poi, ha colpito i servizi come il nostro ma anche tantissimi altri settori lavorativi diversi.
All’apertura dimostrata, dalle varie parti coinvolte ieri (giunta, gruppi consiliari, sindacati e lavoratori), con l’impegno di convocare al più presto dei tavoli di lavoro che possano portare ad un percorso di condivisione per la creazione di un nuovo sistema di appalti, debbano immediatamente seguire fatti concreti con la garanzia che vengano al più presto applicate ed esaudite tutte le richieste che ieri abbiamo presentato in Commissione.
Non ci basta la conferma che venga inserita nei prossimi bandi di gara la clausola di salvaguardia sociale e occupazionale per il mantenimento dei posti di lavoro, che non avrebbe dovuto nemmeno essere mai stata messa in discussione e che riteniamo obiettivo minimo ma non sufficiente.
Questa è un’esperienza che tra l’altro abbiamo già provato sulla nostra pelle con gli ultimi cambi di appalto, quando per “salvare tutte le teste” sono stati ridotti gli orari di lavoro di tutto il personale dei servizi e solo perché le stesse lavoratrici e lavoratori hanno spontaneamente scelto di compiere questo gesto di sacrificio e solidarietà verso i propri colleghi.
Chiediamo il miglioramento delle condizioni di lavoro e della qualità del servizio pubblico con la continuità di diritti e tutele, applicazione vincoli previsti dai Ccnl, livelli salariali invariati o migliorati, impossibilità di riduzioni di orario, di intensità assistenziale (rapporto operatori/utente/ore), di carenza di risorse e di mantenere lo stesso livello di erogazione del servizio, sicurezza sul lavoro e qualità di assistenza e cura rivolte agli utenti.
È necessario stare molto attenti a quello che noi chiamiamo “il grande bluff”, ossia il tentativo di far passare come enorme conquista un sistema di clausole che invece esisteva già ed è veramente un concetto minimo di civiltà lavorativa. Non vorremmo che si fosse arrivati ad arte a questo punto di scontro, creando artificiosamente un problema che appariva insormontabile affinché poi tutte le parti in causa individuassero felici e contente il cosiddetto “punto di caduta” delle clausole. Noi a queste recite non ci stiamo, e non ci accontentiamo certo delle briciole che ci spetterebbero come diritto minimo ed essenziale.
Noi crediamo che il sistema appalti applicato fino ad oggi a Livorno non sia mai stato trasparente e all’avanguardia come in molti, anche ieri, hanno provato a farci credere.
Parliamo di un mondo fatto di bandi di gara calati dall’alto, basi d’asta al ribasso o criteri di assegnazione dei punteggi (qualità e costi) ai progetti, per quanto già regolamentati da diverse leggi, comunque arbitrarie, interpretabili e insufficienti a garantire tutele e diritti.
In particolare durante il nostro intervento in Commissione abbiamo chiesto che, oltre ai criteri di assegnazione dei punteggi ai progetti della aziende che partecipano alle gare, legati fino ad oggi all’offerta economica (30%-40%) e a quella tecnica/qualitativa (70%-60%), quest’ultima variabile assolutamente soggettiva, vengano inseriti da parte degli uffici tecnici del Comune, in fase di stesura dei bandi, dei vincoli precisi che prevedano l’assegnazione di punteggi specifici sul livello di spesa che le aziende sono disposte a sostenere per il costo reale di ogni singolo lavoratore, con le sue professionalità e il suo livello lavorativo, e che siano favorite le imprese sociali che garantiscano più delle altre di mantenere adeguati questi livelli.
Per questo vigileremo, da ora in poi, insieme ai lavoratori e alle lavoratrici sulla stesura di ogni bando di gara, dato che a margine della commissione è stato lo stesso Dott. Antonio Bertelli, ex assessore e ora dirigente responsabile ufficio provveditorato per i bandi di gara, a confermare un’apertura in questo senso.
A proposito della sicurezza, ieri abbiamo anche denunciato il fatto che situazioni come quella creatasi nelle ultime settimane provochino l’effettiva impossibilità di lavorare tranquilli e in sicurezza e di garantire la qualità del servizio per tutti i lavoratori che devono sopportare le continue scadenze di appalti così brevi (la maggioranza sono ormai di soli due anni) e le conseguenti proroghe, ormai date per scontate, e che, oltretutto, ogni volta “fanno storia a sé” e rendendo di fatto sempre più precari i lavoratori delle cooperative sociali, indipendentemente dal tipo di contratto. Abbiamo ricordato con decisione che la qualità di un lavoro come il nostro dipende moltissimo dallo stato d’animo con cui ogni operatore si relaziona all’utente e che questo viene seriamente minacciato in periodi come quello che abbiamo vissuto ultimamente, che ci ha costretti a dover occuparci di tutt’altro.
Invitiamo quindi l’Amministrazione e le forze politiche presenti a valutare di portare nei tavoli di lavoro e nel Consiglio Comunale, che a questo punto dovranno essere convocati nel più breve tempo possibile, proposte che possano darci risposte e garanzie immediate (mozioni, accordi, protocolli, ecc..), come quelle che già esistono in altri comuni italiani (es. Bologna), che riterranno più opportune (non spetta a noi la valutazione degli aspetti tecnici) ma teniamo a precisare che la nostra lotta non finirà con il mantenimento di una clausola per un singolo bando di ogni singolo appalto, perché quello che stiamo rischiando noi lo stanno rischiando tutti i cittadini, destinatari diretti dei servizi che offriamo, che vogliamo ringraziare per la grande partecipazione di ieri e la solidarietà dimostrate anche con lettera firmata dai Comitati Parenti delle Rsa Comunali che hanno consegnato a tutti i presenti in commissione.