Sull’aggressione a due giovani studenti stranieri in Banditella

migrantiPurtroppo non ci stupisce l’episodio di violenza che si è consumato a Livorno in località Banditella ai danni di due giovani studenti stranieri, ai quali ovviamente va la nostra solidarietà, come non ci stupisce l’aumento di fenomeni razzisti o xenofobi nel Paese, la macchina mediatica che si è messa in moto già da alcuni mesi sta purtroppo dando i suoi amari frutti

studenti stranieri 114giugno 2015 di Sivia Gesess e Alessio Flammia (*)

Non è possibile trovare un quotidiano nazionale, una trasmissione televisiva o Tg dove gran parte dello spazio non sia dedicato al “problema immigrazione”, in questa narrazione si compie un’operazione pericolosa, si spersonalizza l’essere umano in quanto tale, costringendolo in una categoria, quella dello straniero, si costruisce così una nuova forma di distrazione sociale che fomenta l’italiano contro l’effetto, ma che tiene celata la causa.

A differenza del Governo delle” anime belle”, che preferisce non sporcarsi le mani, e della destra populista della Lega di Salvini, alla quale la costruzione del “nuovo nemico” porta grandi consensi elettorali, vorremmo sottolineare questa semplice realtà: la deregulation progressiva dei flussi migratori è il progetto di una strategia padronale che mira a mettere in concorrenza i lavoratori  del mondo intero.

Noi, che non abbiamo rendite di posizione da difendere, ci sentiamo liberi di poter affermare che tutto questo è strumentale al sistema vigente, il capitalismo, che, forte del principio “dividi et impera”, scatena la guerra tra i poveri, tra gli sfruttati, affinché in nessun modo possano addivenire a massa critica ed antagonista. Quindi la nostra critica più feroce va al centrosinistra che pare aver perso la capacità di leggere la storia quotidiana e di farsi promotrice di una reale cultura dell’accoglienza e dell’integrazione, ma soprattutto di non essere stata capace nei sei mesi di presidenza europea di pretendere una nuova e più sensata politica dell’immigrazione.

Decidiamo, di fatto, di essere voce fuori dal coro e puntiamo il dito anche e soprattutto verso l’impoverimento culturale del Paese, terreno fertile per semplificazioni populiste o buonismi della sinistra postideologica, motivo per cui ci impegneremo nel nostro piccolo in una campagna culturale di ricostruzione radicale dei valori fondanti della nostra Carta Costituzionale, consci del fatto che l’unica cura all’ignoranza è e debba essere l’approfondimento.

(*) Le immagini sono di corredo e non si riferiscono al fatto oggetto dell’articolo

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