Terme del Corallo ed altro: oltre 20milioni di euro per la Toscana, dal Ministero Beni Culturali, neanche un centesimo per Livorno

La Certosa di Calci
La Certosa di Calci

In questi giorni che sono stati stanziati dal Mibact (Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo) circa 20 milioni e mezzo di euro destinati a 20 progetti della Regione Toscana destinati:

  • alla Certosa di Calci (2,2 milioni di euro),
  • al restauro del tetto dell’eremo di Camaldoli a Poppi (Ar) ( 1,8 milioni, ma non è di proprietà della Chiesa?),
  • all’Opificio delle Pietre dure (Fi),
  • alla villa romana del Giglio (GR),
  • alla ristrutturazione della Biblioteca universitaria di Pisa,
  • al Museo Archeologico di Firenze (1,9 milioni di euro),
  • allaBiblioteca Nazionale Centrale di Firenze (oltre 3 milioni di  euro)
  • e al restauro della cinta muraria di Siena (2,2 milioni).

Con i fondi del ministero inoltre saranno restaurate:

  • le fontane della Villa Medicea di Petraia a Firenze,
  • la limonaia della Villa Medicea di Poggio a Caiano a Prato,
  • e messe in sicurezza le sedi dell’Opificio delle Pietre dure di Firenze.

Saranno finanziati inoltre:

  • alcuni lavori all’Archivio di Stato di Firenze per il piano di emergenza in caso di esondazione dell’Arno,
  • all’Archivio di Stato di Grosseto
  • e all’Archivio di Stato di Lucca.

Infine, il Mibact finanzierà anche:

  • interventi al Museo di San Marco a Firenze,
  • al Museo Casa Giusti a Monsummano Terme (Pt),
  • a Villa Corsini a Castello di Firenze, alle Cappelle Medicee e alla Galleria dell’Accademia.

Peccato che tra i numerosi interventi finanziati in Toscana, in base al programma triennale del fondo per la tutela del patrimonio culturale, approvato dal ministro Dario Franceschini, che riguardano quasi tutte le province toscane, non ci sia alcuna traccia di fondi da destinare alla nostra città.

Terme del Corallo livorno.Sembra superfluo a questo punto, nel silenzio assordante del governo cittadino, ricordare al contrario le urgenti necessità di recupero dei tanti beni storici e architettonici di Livorno a partire dalle Terme del Corallo oramai in irreversibile stato di abbandono, le Fortezze, la sede dell’Archivio di Stato di Livorno (i cui documenti più antichi sono per lo più giacenti a Perugia) per non citare i bisogni di recupero dei preziosi numerosissimi manoscritti e autografi della, un tempo molto prestigiosa, biblioteca pubblica Labronica ora posizionati in parte nella Villa Fabbricotti, in parte presso l’emeroteca di Via del Toro e in parte a Villa Maria. Solo per citare alcune emergenze culturali, ma mille altre potremo segnalare.

La memoria della nostra città sta decomponendosi velocemente e Sinistra Italiana di Livorno vuole lanciare un grido di allarme in questo campo alle forze politiche cittadine che siedono nei banchi del consiglio comunale: è possibile che assistiamo continuamente allo spreco di ogni occasione di recupero di finanziamenti e fondi importanti per tenere viva la memoria storica e la bellezza di Livorno? Il recupero della nostra dignità di città  passa necessariamente anche da questo!

Non dimentichiamo peraltro che ogni finanziamento può contribuire a portare lavoro, indotto e ricchezza in una città stremata dalla disoccupazione come la nostra.

Quale percorso non è stato intrapreso  per intercettare questi finanziamenti? Oppure è passato attraverso una dimenticanza della amministrazione comunale di segnalare alla Sopraintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici e artistici delle Province di Pisa e Livorno con sede, non dimentichiamolo, a Pisa o per altre omissioni degli uffici preposti?

Crediamo possa essere importante imparare dagli errori e cercare di risalire alla fonte del problema recuperando per quanto possibile  questi finanziamenti utili come gocce di acqua nel deserto, per la nostra città.

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