Traffico rifiuti. Ancora una volta avevano ragione i Comitati: “Prima viene chi muore o rischia di ammalarsi, a partire dai bambini”

Le nostre vite valgono più dei loro profitti!

15dicembre 2017 da Sinistra Anticapitalista Livorno

200.000 tonnellate di rifiuti pericolosi o speciali smaltite abusivamente in due discariche della provincia di Livorno solo tra il 2015 e il 2016. I rifiuti venivano certificati come “puliti” e spediti in discarica. Due le aziende private  livornesi coinvolte: la Lonzi metalli s.r.l. e la Ra.ri s.r.l. che avrebbero dovuto fare smaltimento ma in realtà miscelavano soltanto e a volte non facevano neppure questo. Lo scopo era massimizzare i profitti e tra il 2015 e il 2016, a fronte di un guadagno quantificato in oltre 26 milioni di euro, le due aziende avrebbero “risparmiato” 4 milioni di euro solo di eco tassa da versare alla Regione Toscana. In una intercettazione shock si parla di una Scuola Fattoria situata vicino ad una delle discariche e dei bambini che la frequentano:

“Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano i bambini. Non mi importa che i bambini si sentano male. Io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti”.

Le due discariche coinvolte, entrambe a partecipazione pubblica, sono la REA di Rosignano Marittimo e la Rimateria di Piombino. Tutto questo  in Toscana ad appena poco più di un anno dallo scandalo dei fanghi non trattati e interrati in campi coltivati a grano in  provincia di Pisa. Di nuovo nella democratica Toscana nel Presidente “socialista” Rossi, del Segretario  PD Renzi, delle tantissime Amministrazioni egemonizzate dal PD e delle Aziende partecipate guidate in larga maggioranza da dirigenti PD.

Finalmente il vaso di Pandora è stato scoperchiato!

In questi anni non sono mancate le segnalazioni e le denunce di Comitati, di Medicina Democratica, nostre e  di Senza Soste la sola testata giornalistica che abbia fatto attraverso giornalismo di inchiesta, controinformazione. Un incendio oggi, una nube maleodorante domani….e l’ARPAT niente: abbiamo scoperto così che esistono “diossine buone, innocue”, insomma mai nessun problema né per la salute pubblica, né per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici di quelle aziende. Tutto questo è inacettabile. E’ inacettabile che la parte più delicata della filiera dello smaltimento dei rifiuti, quella dei tossici e dei nocivi, sia lasciata in mano ai privati ed è inaccettabile che le partecipate guidate da dirigenti che quadagnano fior di quattrini non siano dotate di adeguati strumenti di controllo.

“Anche in Toscana – ha detto Squillace illustrando  l’operazione nella sede della Procura di Firenze -, ci sono impianti di smaltimento circondati da mura altissime e piene di telecamere, da fare invidia ai bunker superprotetti dei capimandamento mafiosi in alcune aree del sud Italia. Sono inaccessibili e io mi chiedo: perché tanta attenzione per custodire la monnezza?”

Di nuovo per il profitto di pochi si violentano i nostri bisogni, il nostro ambiente e la nostra salute. Le responsabilità politiche di chi ha governato sono enormi.  La gestione del ciclo dei rifiuti deve essere totalmente pubblica.

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