Una idea diversa di sport, 19maggio all’Arena Astra con: Lenni Bottay e Renzo Ulivieri

lenni bottayParteciperà l’allenatore Renzo Ulivieri e, la società calcistica “c.s. Lebowski” una squadra del calcio popolare che ha rivoluzionato l’approccio al gioco più diffuso in Italia

17maggio 2015 di admin

Martedì 19 0re 21 Arena Astra a Livorno ci sarà la presentazione di una idea diversa di sport, vista dal punto di osservazione del diritto, a partire dall’abbattimento delle barriere economiche e sociali. Sarà Lenny Bottai e la associazione “ la Repubblica dei Villani” a confrontarsi e a parlarne.

In agenda le trasformazioni del calcio negli ultimi 20/30anni, come viene gestito sin da piccoli dalla scuola, fino al dopo lavoro.

lennybottaiLo sport è un diritto quindi deve svilupparsi lontano dalla speculazione, anche per evitarne l’abbandono, ma non solo, verranno anche passate alla lente di ingrandimento le criticità degli altri sport, in funzione delle politiche sulla gestione degli impianti sportivi, decisi dalla Regione e, a caduta anche dalle Amministrazioni comunali, sui bandi di concessione.
L’obbiettivo del dibattito è infatti quello di recuperare lo sport pubblico, come un bene comune, che ritorni alla cittadinanza e, in merito non poteva mancare il riferimento alle gare remiere, punto storico della vocazione della “voga nella città di Livorno, molte le idee in campo da poter confrontare con gli organizzatori, ovviamente invitati a partecipare.

Questa è l’idea con cui Lenny Bottay ha accettato la candidatura alla lista SI- Toscana a Sinistra:

“Non parlate con chi fa campagna elettorale per attirare attenzione, ma con chi ha fatto questa scelta appositamente per dare voce alla questione sportiva, da sportivo e non da politico. Questa è un’opportunità per comprendere come tutti insieme possiamo cambiare le cose. Dalla Regione e dai Comuni passano tutte le decisioni affini alle assegnazioni, ai finanziamenti. Ho idee per cambiare la situazione e rendere lo sport alle persone. Serve partecipare e dare forza, per non abbandonare nelle mani dell’ultimo padrone un bene di tutti”.

1) video della presentazione dell’iniziativa del 19c.m. di G.B. – 2) video auto prodotto di L.B.
 
Le foto della presentazione dell’Associazione “Repubblica dei Villani” di G.B.:

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La dichiarazione di Lenny Bottai ha accettato la candidatura

Buonasera a tutti, mettetevi pure comodi perché ho una “pappardella” importante, sono sempre lungo, ma in questa occasione lo sarò anche di più. E credo mi giustificherete nel leggere.

Perché questo annuncio necessita di essere una “tesi” esplicativa.

In questi giorni, dopo accurate definizioni, ho preso una decisione importante, dettata prima di tutto da un senso di responsabilità nei confronti di questa città e del suo futuro. Poi, dall’accettazione di una sfida morale e culturale di passare in un attimo dalla posizione di contestare da fuori a quella di farlo da dentro il meccanismo e proporre, rivendicare, provare a costruire. E se declini l’idea, barricandoti dietro un rifiuto che quasi da una parte ti potrebbe inorgoglire, dall’altra ti lascia un brutto senso di codardia e l’interrogativo personale che mi ricorda tanto la proposta di finire sul ring dell’Mgm, ovvero essere posti di fronte al fatto compiuto di avere il coraggio di provare veramente una volta a misurarsi con contesti più ampi, da sempre solo osservati e giudicati. Un’analisi che per coscienza, se hai sempre parlato di condividere percorsi ed esperienze, non può passare esclusivamente dal personale, ma impone responsabilità collettiva. Non perché mi senta tutto d’un tratto il nuovo Re Cosimi di Livorno, ma solo perché di fronte ad una proposta fatta a me, per la città, ho ritenuto che la valutazione non doveva essere solo personale. Perché se l’appartenenza è reale, quando serve si deve tradurre in responsabilità per un territorio che respiri e ami. Poi, volendo andare oltre ai muri di questa città, questa è una scelta in generale per dare un contributo al cambiamento di questa società che mi auguro faccia proseliti. Perché per genesi nei miei progetti non pongo limiti o confini, ed ho imparato che delle volte, una scintilla può generare o innescare procedimenti assai più ampi del previsto.

Antefatto. Diversi giorni fa sono stato avvicinato da Tommaso Fattori, un candidato Presidente alla regione Toscana per queste elezioni di una coalizione che si chiama SI Toscana a Sinistra, legata a Tsipras. Tommaso è persona spendibile, rispettata e di ottima cultura, che non proviene dai partiti e dalla politica logorata ma dai movimenti. Ha alle spalle una bella e grande lotta per l’acqua pubblica e un ruolo importante al social forum di Firenze del 2002. La sua lista propone politiche oggettivamente di rilievo per la nostra regione, dal preservare e rafforzare beni e servizi pubblici, come trasporti, sanità e acqua, alla bioetica ed i rifiuti zero. Dalla lotta per ottenere condizioni di lavoro che creino un futuro reale e non precariato, quindi contro il nuovo jobs act, ad ottenere un salario minimo garantito. Inoltre, molte altre cose che si possono leggere nel programma della lista che vi linko ed invito a leggere. http://www.sinistratoscana.it

L’idea di Tommaso era quella di propormi la candidatura nella sua lista alle regionali nella città di Livorno, per avere in una città importante come la nostra, in caso di elezione, un referente riconosciuto che porti una voce libera e legata direttamente alla gente. Ovviamente, nello specifico, anche avere una persona con un ruolo nella lista ed in Regione, per tutte quelle cose che riguardano lo sport e per seguirlo con una visione pubblica e popolare, dal momento stesso che, appunto, nel suo programma lo sviluppo di un’idea di beni e servizi pubblici e accessibili è la chiave per dare diritti alla società.

Ragionamento. Ho riflettuto diversi giorni su questa proposta, titubato, mi sono relazionato e confrontato con persone a me care e fidate, a molte vicine agli ambienti di movimento, gente e parti politiche spendibili del territorio, ed altri ambienti popolari che mi hanno generato ed accompagnato in molte avventure. Poi ho fatto un’analisi personale introspettiva, dal momento che per cultura e per storia, non mi sento di essere il semplice atleta che si candida nella lista “XXX” per popolarità, con la storiella di portare il messaggio sportivo alla coalizione sposata, che in fatti si concretizza voti in cambio di probabile stipendio. Ma non è questo il caso, né in chi formula la proposta, né in chi la valuta. Ed ho pensato che lo si può dimostrare con un piano concreto e immediato, nuovo, che annulla seduta stante l’abitudine appena citata.

Perché anche l’idea stessa di Tommaso di coinvolgermi difatti, nella proposta, lasciava da subito spazi assai più ampi e non era affatto quella classica a cui siamo abituati ad assistere a ridosso delle elezioni, ovvero la detta carta di scambio popolarità/voti e una magari oltre ad una vetrina istituzionale, che poi non mi si addirebbe, ed una probabile poltrona. Bensì di sviluppo di un percorso da stendere insieme, al quale partecipare e contribuire a 360° dentro il suo progetto SI Toscana a Sinistra. L’occasione è per lui e è per Livorno, dice ne propormi di partecipare, di portare in regione uno sportivo, un rappresentante livornese che non proviene da aree logorate, innominabili o familiari, quindi autonomo, che non si perita e non ha interessi di sorta o schematismi partitici a cui rendere conto, ma soprattutto di contribuire a lanciare un segnale chiaro nel territorio. Un messaggio non solo sportivo, ma anche politico diverso. Ed è forse il momento a Livorno, lo dicono in molti e né parliamo da anni, di rompere gli indugi e scendere in campo se davvero vogliamo qualcosa di diverso. Per passare dal contestare dal basso a proporre alla cittadinanza laddove si prendono le decisioni, con la forza che essa darà alle nostre idee. Ma per farlo, serve metterci la faccia. Perché qui, a suon di stare a guardare le dinamiche cambiano mentre noi facciamo gli spettatori, perché la politica e la comunicazione è spesso affidata a chi ha la cultura di una scarpa, vuole solo gestire interessi, e in mezzo alla gente per capire le sue esigenze c’è stata poco e punto. Ma questi, hanno sempre in mano il pallino del gioco, perché chi potrebbe dire e proporre qualcosa di diverso, sta fuori per scelta dai meccanismi. Quindi l’alternativa, se la vogliamo davvero, la dobbiamo costituire e gli dobbiamo dare forza NOI.

La proposta fattami, può essere quindi uno stimolo e un’occasione di “start up” importante, che finalmente ci invita a rompere gli indugi e fare un salto di qualità. Perché questa esperienza significhi non solo per me ma per un gruppo, un punto di svolta per metterci alla prova definitivamente, e magari licenziare chi la politica la fa da sempre per una delega della gente che in sede elettorale non conosce alternativa.

Inciso ideologico. Per struttura personale mi sono sempre legato alle idee e poco alla politica reale, intesa come partitica, perché questa oggi ha perso quel senso originario che mi ha fatto amare le idee, ma ci sono delle esigenze e delle questioni che per risolverle bisogna assumersi delle responsabilità, qualcuno direbbe “sporcandosi le mani” (?) io dico, si, e ce le laveremo con i fatti a favore delle cause che abbiamo sempre difeso. Perché il fatto che mi legassi alle idee non era per un rifiuto di “partito” in se, come logica – chi mi conosce lo sa bene – ma per una mancanza di un “partito” che rappresenti qualcosa al quale relazionarmi, visto che negli ultimi 30/40 anni identificarsi in un partito è stato sempre più impossibile per chi ha certe idee. Non voglio fare inutili analisi storiche, paranoie revisioniste da Folagra Fantozziano, abitudine che per troppo tempo hanno logorato una certa area, parlo solo di un partito che realmente rappresenti le masse e le loro esigenze, parlando una lingua riconosciuta e fruibile. Un partito che per me deve essere lo strumento delle masse stesse per portare diritti e distribuire giustizia sociale. Per urlare e non accordarsi nel nome di chi ti da voce per essere rappresentato e non negoziato.

Oggi questo strumento va costruito, lo sappiamo, ma al momento sarebbe stupido e incosciente pensare di farlo in un attimo, ma anche continuare ad aspettare mentre il populismo avanza e divora interi territori. Perché visto che le idee e le teste non mancano, ed i tempi sono maturi, da qualche parte si deve pur cominciare. Stimoli importanti. Nel periodo nel quale riflettevo sulla scelta da prendere, senza che lo avessi minimamente accennato, si è sparsa la voce, in diversi mi hanno avvicinato ed incitato nel prendere una decisione, non tanto per me, quanto per la causa di parlare una lingua diversa da dentro le istituzioni. Una capacità, una fiducia, che fortunatamente molti mi riconoscono. E non è poco. Ma questo da solo non basta. In seguito ho metabolizzato la proposta, che ovviamente mi cambierebbe la vita come impegni, trasformandola appunto da qualcosa di personale, quindi limitata alla mia partecipazione eventuale in Regione, in uno stimolo per creare qualcosa che invece non si fermi li, al “Lenny candidato”, ma si estenda al collettivo e crei una riflessione più ampia.

Organizzazione. Ho/abbiamo steso un piano che è stato sposato ad hoc da Tommaso, dalla sua/nostra lista e da molti compagni che mi si stringeranno attorno in questo percorso a Livorno e mi auguro non solo. Perché anche la provincia è un tassello fondamentale di molti passaggi. Un piano che non si limita alle mie competenze nello sport, ma che va anche a creare qualcosa nel territorio che poi dovremo essere bravi a coltivare e rendere sempre più forte, per renderlo davvero uno strumento politico popolare. Noi mettiamo le idee, la forza ad esse la darà la gente stessa. Noi saremo lo strumento, le idee e le proposte, le persone, il popolo, se ci darà voce l’energia.

Il modo nel quale intendo/intendiamo portare avanti questo impegno è stato studiato al dettaglio, da me e chi mi sosterrà, una squadra ben composta, per far si che questa esperienza si traduca da subito in fatti concreti e non nelle classiche “promesse” da tornata elettorale. Ovviamente, devo sottolineare la capacità di Tommaso Fattori di aver capito e sposato questo piano quinquennale (finalmente lo posso dire senza fare una battuta…) dimostrando una capacità di interazione ed una sensibilità politica rara. Tommaso e SI Toscana a Sinistra costituiscono l’unica via di salvezza per questa Regione, un passaggio fondamentale da sostenere nel meccanismo dal quale passa ogni importante decisione territoriale, un’alternativa reale alla gestione clientelare del PD e della sua falsa maschera di partito di sinistra, che per anni ha imperversato anche nella nostra città ed in regione con i risultati noti a tutti: precariato, scomparsa di diritti e tutele, pessima gestione dei beni pubblici, clientelismo, regresso economico. Per questo serve far capire a tutti i livornesi che il futuro della città passa da qui e servono dei referenti fidati e liberi che portino realmente una voce diversa e informazioni reali di ciò che si decide, per un futuro diverso dal presente che ci hanno regalato e dal domani che ci prospettano.

Ho/abbiamo anche analizzato e valutato che qualcuno potrebbe rilevare che alcune forze che possono sostenere oggi SI Toscana a Sinistra, non hanno come tutti noi una storia perennemente in opposizione a quella falsa sinistra a cui oggi il progetto vuole costituire alternativa. Ma dando priorità all’impellenza di fermare una deriva destrorsa, di una falsa sinistra appunto (Pd) e di una destra populista (Lega e affini), che rischia di governare il nostro territorio, abbiamo valutato prima la necessità di non stare più a guardare. In ogni caso, noi sposiamo il progetto SI Toscana a Sinistra, sapendo chi siamo e cosa vogliamo, ed è proprio per questo, per la tutela di un qualcosa di affine al programma, ma autonomo, che la mia candidatura garantisce un ruolo sinergico al programma e non necessariamente ai soggetti in questione al di fuori di esso. La politica oggi non prescinde da questi passaggi.

Il programma della mia candidatura. La mia candidatura è diciamo autonoma dai partiti, il che non significa essere in antitesi con quelli che sosterranno la lista, ma ove in condivisione in sinergia. Per questo andremo a costituire un’associazione culturale che sarà denominata (pagina già esistente da tempo) Repubblica dei Villani. Il nome è ripreso appunto dalla storia e la tradizione della città, un riferimento importante che indica una volontà cosciente di rinascita seguendo quella che è stata la nostra storia, popolare, dal basso e cosmopolita, un progetto antitetico alle prepotenze e alle famiglie nobili. Una storia per molti scomoda, che noi invece insieme alla città vogliamo valorizzare e far rinascere partendo dalle sue radici. Perché questa, la nostra storia, è unica e costituisce un faro imprescindibile per il nostro futuro.

RdV gestirà la mia candidatura nel territorio livornese. Stringerò un patto chiaro con SI Toscana a Sinistra e RdV. La politica è un peso insopportabile a livello economico per le persone, lo dico da sempre, da semplice sportivo e cittadino, ed ora? si domanderanno in diversi come ho fatto io a me stesso. La regione ed i consiglieri hanno un peso economico di svariate migliaia di euro e per tanto questa scelta di partecipazione deve essere coerente con il mio percorso e pensiero di vita, con le mie idee, che si basano sulla redistribuzione dei diritti e delle ricchezze. Rinuncio al 50% del compenso netto, nel caso di elezione, destinandolo direttamente alla RdV, la quale gestirà attraverso un comitato apposito un fondo gestito a sua volta da rispettive commissioni tematiche, nelle quali inviterò persone che da anni si spendono nel territorio per le cause in questione.

Persone interne ed esterne al progetto, quelle che vorranno, al fine della pluralità strutturale e che questo non significhi nessuna carta di scambio ma riconoscimento di un ruolo verso chi per queste cause si è speso. La prima idea è quella del lavoro, Livorno è tormentata da casse integrazioni e licenziamenti, i comitati dei lavoratori svolgono un lavoro territoriale e di assistenza importante, e debbono essere sostenuti, economicamente e con la creazione di progetti. Poi le stesse famiglie colpite che necessitano di un aiuto in fatti concreti, ma non ci vogliamo fermare all’assistenzialismo. Tanti sono i progetti che possono essere generati, un esempio discusso potrebbe essere quello di creare corsi di istruzione per nuove mansioni e lavori in persone rimaste estromesse dal lavoro da sempre intrapreso. Questa è solo una delle idee.

La seconda è la causa che voglio/vogliamo sostenere è quella della casa, del diritto ad abitare. Sfratti, famiglie in occupazione, altre che non ce la fanno a pagare l’affitto e finiscono in mezzo di strada. Persone nei dormitori. Tutto mentre l’edilizia pubblica gestita dalle amministrazioni con i soldi dei cittadini, vive di svendite, abbandono e speculazione. Questa seconda commissione si occuperà di gestire questi fondi per questa causa basilare in città, al fine di promuovere – in piena sinergia col programma di SI Toscana a Sinistra – una costante attenzione e assistenza sul tema, con progetti chiari e assistenza in fatti.

Non ultima, è la questione per la quale primariamente sono stato contattato, ma ho tenuto nel finale perché sarebbe stato troppo scontato parlarne prima di più importanti problemi che affliggono la società: la questione sportiva. Ovvero lavorare perché in Toscana e a Livorno ci sia una diversa concezione di sport come bene pubblico e non mercato. Uno sport che sia un mezzo di benessere, accessibile e libero da ogni interesse lobbistico ed economico, da ogni barriera che mina la partecipazione. Uno sport libero da ogni pregiudizio e mancanza di accessibilità. Perché la questione sportiva necessita di una visione assolutamente più ampia, che inizia dalla scuola e finisce nella vita di ogni cittadino che magari nel dopo lavoro ha diritto al benessere. Lo “sport pubblico” deve coprire quelle fasce che allo “sport mercato” non possono accedere. Per troppo tempo sono stato spettatore invece di uno “sport pubblico” che di pubblico non ha niente. Uno sport che spesso è servito solo come carta di scambio e puro clientelismo per le amministrazioni e le caste politiche in genere.

Insieme allo sport, con i medesimi criteri, poi accetteremo e svilupperemo molte altre iniziative culturali che direttamente la RdV gestirà nel territorio con un progetto che mira all’espansione ed alla partecipazione.

La RdV quindi fungerà da catalizzatore di questi progetti politici e sociali, direttamente da me e la mia esperienza finanziati, resi pubblici e rendicontati in maniera trasparente su una pagina che creeremo e aggiorneremo puntualmente. Progetti volti a migliorare nel territorio, una percezione di politica come strumento per assolvere e non complicare i problemi delle persone che abitano la città e la regione. Io poi, in qualità di consigliere, mi prenderò l’impegno di portare la questione sociale e sportiva in consiglio regionale, laddove si prendono decisioni e destinano fondi, senza remora e senza farlo a bassa voce, per questo mi conoscete, è genesi. Quindi anche di relazionare tutte le complicate questioni legate alla città per conto dei livornesi, ma negli interessi della gente e non di delle lobby. Di altri interlocutori possibili vi fidereste?

Con questo progetto non faccio/facciamo quindi promesse inutili, ma semplicemente mettiamo un chiaro piano politico e di gestione di progetti, progetti per i quali sono necessari fondi. Fondi ai quali IO, direttamente come consigliere, nel caso di passaggio, rinuncio ed investo nel nome di una politica ed un segnale diverso.

Conclusione. Questo il mio, anzi, nostro progetto. Per trasformare un’idea, la mia candidatura, in qualcosa che va oltre. Per trasformare tutto quello che poteva essere individuale e proficuo per la persona, in qualcosa che non riguarda solo l’individuo e la sua probabile evoluzione egotistica, ma in un senso collettivo che decentra l’attenzione dall’individuo al progetto collettivo.

Confesso, in un primo momento avevo scartato l’ipotesi, è sicuro che proprio per questo la mia candidatura farà scalpore, già friggono i telefoni mentre posto questa notizia, e già vedo gli articoli, il clamore insieme alle accuse, i discorsi facili. Ma da battagliero nella vita e nello sport, ho accettato la sfida e pensato a come più possibile rendere questa occasione funzionale, alla coalizione che vado a sostenere, e soprattutto, alla città che spero mi darà modo di rappresentarla in consiglio regionale. Il mio intento è prendere una possibilità e renderla utile alla gente che mi ha sempre sostenuto, e non solo, anche a chi non lo ha mai fatto o non lo avrebbe mai fatto. Li sta il bello delle ideologie che porto orgogliosamente da sempre.

La forza a queste idee e al mio gruppo, la daranno tutti quelli che ci sosterranno, che parteciperanno alle nostre iniziative, che sceglieranno Tommaso Fattori con SI Toscana a Sinistra e Lenny Bottai come preferenza. A vincere o perdere sarà la voglia di cambiamento e di credere in un progetto chiaro e limpido, una volta tanto riferito solo alla gente comune. Grazie per l’attenzione. Mai un passo indietro!

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